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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

A E I O U…Y!

A E I O U…Y!

Spiego? Ma sì, giusto per scrupolo. “A E I O U…Y!” è una strofa importante del “Disco Samba”, celebre medley del trio belga Two Man Sound, spesso associato alla festa di Capodanno e al Carnevale.

Due punti:

  • Non sapevo che i Two Man Sound fossero belgi, e nemmeno fossero un trio, infatti si chiamano Two Man Sound e non Three Man Sound, questo può fuorviare ma ok, non importa;
  • Con tutto il rispetto per Carnevale, concentriamoci su Capodanno.

Oggi è il 30 dicembre, dunque domani è il 31 ed mezzanotte scatterà il nuovo anno.

La mia prima idea per questo articolo era raccontare i miei vari 31 dicembre, ma sono sorte due considerazioni: non sarebbe elegante raccontare quelle Feste dove mi sono divertito meno e, soprattutto, non penso sia argomento di interesse. Anche se due-tre aneddoti molto interessanti e divertenti ce l’avrei, ma pazienza, se volete scrivetemi in privato.

Cos’è, alla fine, l’ultimo dell’anno/Capodanno? Cosa rappresenta per noi?

Ovviamente è una questione soggettiva, ma penso di poter includere tutti scrivendo che il 31 dicembre è una specie di sogno.

È il momento in cui facciamo il riepilogo dell’anno che sta per finire, ci diciamo cosa non è andato, dove possiamo migliorare (spesso saranno propositi disattesi, ma questo è un altro discorso), dove speriamo che l’anno nuovo possa essere bellissimo.

È il momento in cui siamo giustificati nel fare il trenino “A E I O U…Y!” come si può vedere in tv soprattutto nei canali locali, dove, in collegamento dai dancing, anziani – ma anche giovani – si scatenano in danze piene d’allegria e vitalità, fra cui, appunto, il trenino.

Parlo spesso del trenino perché in trentasette anni per ora l’avrò fatto solo tre volte, al massimo quattro. Troppo poco.

La sera del 31 dicembre si è, contemporaneamente, sia soli sia in compagnia (anche se purtroppo c’è chi lo deve passare in solitaria). Una notte di festa, di eccessi, di divertimento sfrenato ma anche di intimità, di riflessione, di condivisione con i propri cari.

Una notte con il countdown che scatta all’improvviso e quando s’inizia a farlo beh, almeno per me, un po’ d’emozione c’è sempre. Anche se una volta la mezzanotte la passai in macchina insieme ad altri amici a cercare un parcheggio (eravamo a Pisa, però ecco rientra negli aneddoti che se volete vi racconto in privato – prevedo già la fila).

Ah ecco, un trauma che ho avuto sulla mezzanotte però lo voglio tirare fuori. Allora, come sapete la sera del 31 dicembre Rai Uno e Canale Cinque organizzano il loro Veglione, con concerti in piazza trasmessi in diretta e, appunto, il countdown a mezzanotte (con record d’ascolti in quei minuti immagino perché a mezzanotte decine e decine e decine di milioni si sintonizzano su quei canali).

Fino ad almeno vent’anni fa Rai Uno e Canale Cinque facevano sì il veglione, ma negli studi televisivi, con puntate speciali dei loro programmi della domenica pomeriggio (Domenica In e Buona Domenica, per intenderci).

Naturalmente, con l’ingenuità da bambino – a quattordici anni si è ancora bambini? – pensavo fossero in diretta, perché cosa fanno, registrano un programma che si basa sull’attesa della mezzanotte? Dai, non è possibile.

Era possibile. L’ho scoperto perché un’amica di un’amica di un’amica di un’amica di famiglia era nel pubblico di uno di quei programmi dove appunto a mezzanotte si stappavano bottiglie, si facevano brindisi e auguri qui auguri là.

Praticamente non era in diretta bensì l’avevano registrato tipo due-tre giorni prima, di pomeriggio. Cioè, questi alle 17 tipo del 28 dicembre si mettevano a urlare “auguriiii!” e festeggiare a caso. Ci sono rimasto male, mi sono crollate certezze.

Il 31 dicembre è anche la sera del discorso alla nazione del Presidente della Repubblica, che ascolto con grande attenzione.

Insomma, non è – teoricamente – una sera come tutte le altre. C’è emozione, speranza (forse illusione?), anche commozione.

Semicitando Gigi Marzullo, è la sera in cui un anno finisce e un nuovo anno inizia. Un anno per amare, per sognare, per vivere.

Auguroni a tutti Voi (ed ai vostri Cari) di un Meraviglioso e Splendido 2024, con affetto!

 

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Nicolò Bagnoli

Nicolò Bagnoli

Nasce nel 1986, nel 2010 ha l'idea di WiP Radio di cui è il direttore, è quasi alto come Berlusconi, davanti ad un microfono può starci ore. Parlando, ovviamente.

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