2022: i sopravvissuti
Nel 1984 Marina Morgan annuncia che su Rai Uno sta per iniziare il film: “2022: i sopravvissuti”.
Ben 36 anni dopo il video di questo evento torna prepotente come la scoperta di una profezia: che fosse già tutto scritto?
Probabilmente anche voi l’avete visto, su facebook, instagram o youtube, e in un primo momento può anche aver causato una certa dose di angoscia.
“2022: i sopravvissuti” è il titolo italiano della pellicola “Soylent Green“, girato nel1973 da Richard Fleischer; il film si ambienta nel 2022 ed è tratto dal romanzo distopico “Largo! Largo!” di Harry Harrison (scritto nel 1966 ma ambientato nel 1999, alle soglie degli anni 2000). E’ disponibile su Amazon Prime Video e su Youtube.
ATTENZIONE, POTREBBE CONTENERE SPOILER
Le prime immagini ripercorrono la storia degli Stati Uniti fino al presente del film, il 2022.
Si parte da vecchie foto, risalenti agli inizi del ‘900, ritratti di famiglia, poi le prime città, le prime ferrovie, e mentre la musica si fa più incessante, sempre più fabbriche, sempre più auto e sempre più persone.
Alla fine, inquinamento, guerre, siccità, catastrofi, soldati con le maschere a gas e uomini con le mascherine.
Una volta mostrata tutta la strada percorsa, in particolare dagli Stati Uniti, ci immergiamo nell’ambientazione di questo futuro distopico: siamo a New York, abitata da 40 milioni di persone.
Ovviamente il primo problema è la sovrappopolazione: vediamo il protagonista che si sveglia nel proprio appartamento e in sottofondo una voce gracchiante proveniente da un megafono che ricorda a chi non possegga un permesso speciale di tornare a casa (una sorta coprifuoco, ancora inquietante).
Il problema dell’eccesso di popolazione ha sollecitato il governo che ha addirittura legalizzato il suicidio assistito: non ci sono sufficienti risorse per tutti, scarseggia il cibo e lo spazio.
Scarseggia per quasi tutti: quasi.
Ogni crisi evidenzia in modo scioccante le disparità sociali e anche in questo caso non ci sono eccezioni; i ricchi hanno l’aria condizionata e possono addirittura permettersi frutta e verdura fresche.
Come si nutre allora il resto della popolazione?
Con delle gallette di vari colori, le più famose sono le “Soylent Green”, che il governo afferma siano fatte con il plancton.
Il protagonista, un poliziotto, presto si ritroverà a scoprire la verità dietro questo alimento, lasciando tutti gli spettatori con una sola domanda: “perché glielo abbiamo permesso?”
Il film, ovviamente ha toni più che complottisti, ma la trama è stata immaginata nel 1966 e questo deve far riflettere.
Le conseguenze del consumismo e del cieco sfruttamento delle risorse era prevedibile da decine e decine di anni, ma si è comunque scelto di non fare niente.
Vogliamo trovare delle attenuanti? Diciamo che al tempo c’era meno coscienza ambientalista globale.
Qual è la scusa del nostro presente? Quale è la scusa del 2023?
E di nuovo ci troviamo con gli occhi parti su un futuro fortemente prevedibile, e di nuovo come illustrato in “Don’t Look up” scegliamo, ancora una volta, farci bombardare da armi di distrazione di massa.
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