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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

SUN KING (Lennon – McCartney)

SUN KING (Lennon – McCartney)

SUN KING (Lennon – McCartney)

Lennon: voce, chitarra solista, maracas
McCartney: cori, basso, armonium, pianoforte, tape-loops
Harrison: cori, chitarra solista
Starr: batteria, bongo, tamburino
George Martin: organo

Registrazione: 29 luglio 1969
Produttore: George Martin
Fonico: Geoff Emerick

 

 

 

 

Ah

Ecco il Re Sole

Ecco il Re Sole

Tutti ridono

Tutti sono felici

Ecco il re Sole

 

 

Il brano

Sun King è di John Lennon e fa parte del medley contenuto nell’album Abbey Road.

In origine il brano si doveva chiamare Here Comes the Sun King, ma poi fu abbreviato per evitare confusione con l’altro pezzo quasi omonimo.

Origine

Ci sono versioni contrastanti sull’spirazione del brano.

John Lennon afferma di aver avuto un sogno che gli suggerito la composizione del pezzo, mentre George Harrison suggerisce che l’ispirazione era venuta da Albatross dei Fleetwood Mac, in effetti abbastanza somigliante.

Quando paramucho mi amore defelice corazon

Mundo paparazzi mi amore chicka ferdy parasol

Cuesto obrigado tanta mucho que can eat it carousel

Registrazione e accordi

Sun King contiene una parte con una serie di parole in Spagnolo, Portoghese e Italiano senza una connessione logica.

Il risultato finale delle sedute di registrazione fu il frutto di 35 sovraincisioni, compreso il pianoforte e l’organo separatamente.
In ultimo furono aggiunti gli effetti speciali per unirli agli altri brani del medley.

Di seguito gli accordi nella notazione inglese e a seguire un breve tutorial video:

[Intro]
| E | E | E | E |
| A6 | A6 Emaj7 | E6 | (x4)
| A6* | A6 A#6 Emaj7/B | E E6* |
[Chorus]

G9sus4
Aaah

C Cmaj7 Gm7 A7
Here come the sun king
C Cmaj7 Gm7 A7
Here come the sun king


[Bridge]
F D7
Everybody's laughing
F D7
Everybody's happy

[Chorus]
C Em7 C C7 F
Here come the su-un king

[Outro]
A6 Emaj7 E E6
Quando para mucho mi amore de felice corazón
A6 Emaj7 E E6
Mundo paparazzi mi amore chicka ferdy parasol
A6* A6 A#6 Emaj7 E E6*
Cuesto obrigado tanta mucho que canite carousel

Live e cover

Sun King vanta numerose cover, ma sicuramente l’interpretazione degna di nota è quella dei Bee Gees.

A seguire la versione, suonata al contrario, contenuta in Love: lo spettacolo del Cirque du Soleil

Ernesto Macchioni

Ernesto Macchioni

Il mare in tempesta fu improvvisamente colpito ai fianchi da un milione di tonnellate di olio. Fu così che venne alla luce Ernesto Macchioni in un'inaspettata giornata d'estate in pieno novembre 1961. La finestra fu finalmente aperta, Ernesto si affacciò e venne invaso da un fiume di luce e salmastro. L'infanzia la passò a cercare di capire se era meglio saper giocare a pallone o ascoltare la musica. Scelse la seconda ipotesi, senza rendersi conto di quanto si sarebbe complicato la vita. Il mare lo guardava perplesso. Faceva le scuole medie quando imparò a suonare la chitarra. Divenne amico intimo di Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Lucio Battisti, cercando di scacciare l'inopportuna presenza di Claudio Baglioni. Erano amici fidati, a loro non importava se non sapevi giocare a calcio. Il mare scuoteva la testa. Alle superiori si illuse che il mondo era facile e cambiò religione diventando comunista. Bussarono alla porta di casa gli Inti-illimani e li fece entrare. (Battisti lo nascose nell'armadio). Claudio Lolli chiese "permesso" e lo fece accomodare. Pink Floyd e Genesis erano degli abitué ormai da tempo. La casa era piena di gente. Sua madre offriva da bere a tutti (ma non riuscì mai a capire cosa ci faceva quel ragazzo riccioluto rintanato fra i vestiti). Il mare aspettava. Venne l'ora provvisoria del buon senso e del "mettisufamiglia". La chitarra si era nel frattempo trasformata in un pianoforte. La casa era grande adesso e, oltre ai figli, poteva contenere anche vecchi giganti come Chet Baker e Miles Davis, lo zio Keith Jarrett e il nipotino Pat Metheny. La moglie offriva da bere a tutti, compreso Lucio Battisti che si era da tempo tolto la polvere dell'armadio di dosso. Qualcuno aveva infranto i sogni e il muro di Berlino, scoprendo che era fatto di carta come loro. Il mare si fece invadente e, stanco di aspettare, entrava anche in casa nei momenti più inopportuni. Era una folla. Quando Ernesto decise di far entrare anche Giacomo Puccini, Giuseppe Verdi e Gabriel Fauré la situazione cominciò a farsi insostenibile. Soprattutto quando il nostro protagonista scoprì che tutti, ma proprio tutti, compreso Francesco Guccini, sapevano giocare a pallone. Era un caos indefinibile vederli giocare fra le stanze, scoprire che De Gregori poteva benissimo entrare in sintonia con Giacomo Puccini e servirgli un assist da campionato del mondo preciso sulla testa. E tutto sotto lo sferzante vento di libeccio che infuriava in tutta la casa. Il mare si godeva le partite con un braccio sulla spalla di Ernesto, in totale stato confusionale. Quando in casa entrò Wolfang Amadeus Mozart la casa scoppiò. Ernesto lo trovarono sorridente fra le macerie. Lo videro togliersi i calcinacci dalle spalle, prendere un pallone e cominciare a palleggiare (un po' impacciato a dire il vero). Qualcuno giura di aver visto Lucio Battisti, con indosso una giacca di Ernesto, allontanarsi allegramente a braccetto con Giuseppe Verdi. Il mare, un po' invecchiato, respirava adagio sulla battigia.

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