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Qualche nozione sull’inquinamento elettromagnetico

Qualche nozione sull’inquinamento elettromagnetico

Qualche nozione sull’inquinamento elettromagnetico

 

  • Che cosa si intende per inquinamento elettromagnetico?

 

L’inquinamento elettromagnetico è un’alterazione dell’ambiente causata da radiazioni elettromagnetiche. Negli anni ci si è occupati di studiare le possibili interazioni tra raggi ionizzanti (che sono in grado di produrre cariche positive e negative nei corpi attraversati), raggi non ionizzanti (ad esempio quelle degli apparecchi televisivi) e il corpo umano. Il secondo tipo di radiazioni non causano alterazioni a livello di molecole.

 

  • La normativa europea

 

Nel 1999, a seguito di diversi studi internazionali, l’allora Comunità Europea ha emanato la raccomandazione 1999/519/CE invitando gli stati membri a conformarsi ai limiti stabiliti.

Questi limiti sono frutto del lavoro dell’ ICNIRP (International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection), un’organizzazione scientifica non governativa, che ha esaminato i possibili rischi di esposizione per conto dell’OMS (Organizzazione Modiale della Sanità).

 

 

 

 

 

  • Limiti

 

Quali sono questi limiti?

La raccomandazione europea, all’allegato I, esordisce con

“Ai fini della presente raccomandazione, con il termine «campi elettromagnetici» si intendono i campi statici, i campi a frequenza estremamente bassa (ELF) e i campi a radiofrequenza (RF), comprese le microonde, nella gamma di frequenza fra 0 Hz e 300 GHz”.

Quindi, già da subito, definiamo il nostro ambito di applicazione.

Negli allegati successivi, troviamo delle vere e proprie tabelle:

 

 

 

 

 

 

  • E in Italia?

 

In Italia la raccomandazione è stata recepita con la legge 36/2001, che impone limiti più restrittivi e si basa sul principio di precauzione in assenza di risultati scientifici condivisi in maniera univoca.

Secondo questa legge spetta allo Stato la fissazione dei limiti di esposizione, degli obiettivi di qualità e la definizione dei parametri.

Alle regioni e ai comuni sono lasciate le competenze che riguardano soprattutto il rilascio di autorizzazioni.

 

  • CEN

 

E’ stato istituito (ex art.4 36/2001), il catasto degli impianti elettromagnetici, per le sorgenti fisse e mobili di campi elettrici, magnetici ed elettromgnetici.

Il Catasto è ufficialmente entrato in funzione solo nel 2014, come strumento di monitoraggio e controllo.

A vigilare sul territorio devono pensarci le Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (ARPA).

 

  • Quali sono le sanzioni?

 

All’art.15 della legge 36/2001si parla di sanzioni per chi superi i limiti di esposizione e i valori di attenzione delle emissioni (da euro 1032,91 a euro 309.874,14), ma anche per chi violi le misure adottate relative alla progettazione, costruzione e modifica di impianti ed elettrodotti (da euro 1032,91 a euro 103.291,38).

 

 

Spero che l’articolo possa esservi stato utile, alla prossima puntata!

 

Per approfondire:

 

raccomandazione 1999/519/CE: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:31999H0519#:~:text=1999%2F519%2FCE%3A%20Raccomandazione%20del%20Consiglio%2C%20del%2012%20luglio%201999%2C,campi%20elettromagnetici%20da%200%20Hz%20a%20300%20GHz.

legge n.36/2001: https://web.camera.it/parlam/leggi/01036l.htm

Sito ICNIRP: https://www.icnirp.org/

 

 

 

 

Silvia Cavaliere

Silvia Cavaliere

Ha studiato diritto, ma la sua passione è da sempre la scienza legata all'alimentazione e alle risorse, soprattutto agricole.

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