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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

She talks to Rainbows

She talks to Rainbows

Avete presente quando, subito dopo un temporale, nel cielo cosparso di nubi nasce un arcobaleno? E’ un momento di puro incanto, che dura solo qualche istante, da assaporare fino a quando i colori non iniziano a sbiadirsi, scomparendo come dei fantasmi alla luce del sole. E’ uno spettacolo imprevedibile, che si mostra all’improvviso, davanti ai nostri occhi sgranati per la meraviglia… a qualsiasi età, si rimane incantati come se lo si vedesse per la prima volta.

SOMEWHERE OVER THE RAINBOW

Un ponte colorato, che per gli irlandesi conduce alla pentola ricolma d’oro dei Leprechaun… da piccola mi sono sempre chiesta dove portassero le sue estremità, in che punto si congiungessero con la Terra. Nella mia logica infantile, doveva essere un posto per forza magico, da cui forse si poteva entrare in un’altra dimensione, guidati da un unicorno alato o da un folletto con panciotto e cappello. L’unico modo per scoprirlo, allora come adesso, è aspettare l’arrivo del temporale, con il naso schiacciato contro i vetri di casa per ammirare la potenza luminosa dei lampi tra i cumuli cupi, tremando poco dopo per il fragore del tuono. Prima di regalarci la delicata iride dai sette colori la natura si sfoga in tutta la sua potenza, distruttrice prima, e poi creatrice di un’arcata che conduce alle nuvole.

SHE’S LIKE A RAINBOW

A volte la nostra attesa con lo sguardo all’insù non viene premiata, tutto si riduce al cielo sereno dopo la tempesta. Altre volte non ce lo aspettiamo, ma guardando distrattamente sopra l’orizzonte lo troviamo lì, e tutto ciò che gli fa da contorno si riempie di bellezza riflessa. Anche per questo amo da impazzire i luoghi dove la pioggia visita la terra con più frequenza: sono maggiori le possibilità di inseguire il Leprechaun fino alla fine del ponte celeste e scovare il suo magico tesoro. O magari, questo magico tesoro lo possiamo trovare negli occhi di chi porta tutti i colori con sé e illumina la nostra vita, chissà. Possiamo confidare i nostri pensieri agli arcobaleni, come quella piccola ragazza persa nel suo mondo di cui parlano i Ramones. Possiamo immaginare di percorrerli per raggiungere il cielo, le nuvole, e poi ancora più su, fino a vedere tutto ridotto a un minuscolo puntino. Possiamo anche sederci e decidere di non fare nulla, solo aspettare che passi il temporale per vedere risplendere la bellezza dell’arcobaleno di fronte a noi. Come quando eravamo bambini, e non riuscivamo a spiegarci come potesse apparire un arco così bello e grande nel cielo. Ora lo sappiamo, siamo adulti e ci siamo documentati, la scienza lo spiega in maniera esauriente. Quando ce lo troviamo davanti, però, ci stupisce sempre: così evanescente, così emozionante… come tutte le piccole cose belle della vita.


Ciao a tutti cari amici, grazie di essere arrivati fin qui nella lettura. Vi abbraccio forte, spero che nelle vostre giornate abbiate modo di vedere tanti e tanti arcobaleni su di voi, e che siate circondati da persone che li portano con sé ovunque vadano.
Ps: pare tutto molto poetico. In realtà è da mesi che voglio omaggiare la mia canzone preferita dei Ramones, “She Talks To Rainbows” appunto, all’interno di un mio attimo di felicità. Missione compiuta, Hey Ho Let’s Go! Inoltre ho citato con grande soddisfazione “She’s like a Rainbow” dei grandissimi Rolling Stones. Ah, se volete ascoltare una versione punk molto figa di “Somewhere Over The Rainbow”, recuperatevi quella dei Me First and the Gimme Gimmes.

Chiara Cassani

Chiara Cassani

Maestra di danza orientale e floriterapeuta, suona la batteria in un gruppo metal femminile: le Obsydian Shiver. Le piace leggere, ascoltare musica rock e punk, e degustare birre con gli amici più cari. Abita con una gatta in una mansarda davanti al mare.

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