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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

In cammino sulle orme dei briganti

In cammino sulle orme dei briganti

Nel vocabolario comune e nell’immaginario collettivo i briganti sono dei delinquenti: furfanti, ladri, assaltatori di diligenze, per capirsi. Ma nel periodo storico a cavallo dell’Unità d’Italia, nella zona al confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie, i briganti erano in realtà braccianti e contadini che, datisi alla macchia, organizzarono la resistenza contro l’arrivo dei piemontesi. Dei veri e propri partigiani di altra epoca. Si muovevano fra le antiche regioni della Marsica e del Cicolano, fra Abruzzo e Lazio, ed è in queste terre che è nato, in maniera spontanea grazie ai camminatori e agli appassionati, l’anello di circa 100 km conosciuto come “Il Cammino dei Briganti”.

Il cammino, con partenza ed arrivo da Sante Marie (in provincia de L’Aquila), dove è possibile visitare il Museo del Brigantaggio, si snoda da 800 fino a 1200 metri s.l.m., ed è circondato da meravigliose vette come il Monte Velino e permette di attraversare antichi borghi, resti di colonie romane (qui gli antichi romani venivano a passare le vacanze estive), chiese e pievi.

Per i camminatori più esperti c’è la possibilità di aggiungere una tappa: un sentiero molto ripido che arriva al Lago della Duchessa.

Queste le tappe consigliate:

Sante Marie – Santo Stefano km 5,6
Santo Stefano – Nesce km 13,9
Nesce – Cartòre km 16,6
Cartòre – Lago della Duchessa (facoltativa) km 12,3-15,0
Cartòre – Rosciolo dei Marsi km 8,2
Rosciolo dei Marsi – Le Crete km 13,6-15,0
Le Crete – Sante Marie km 21

Come ogni cammino, anche quello dei Briganti, inaugurato nel maggio 2016, ha una sua credenziale, in questo caso chiamata “salvacondotto”: per sapere come ottenerlo oltre che per avere tutte le info dettagliate sul cammino, le tappe e l’accoglienza, potete visitare il sito ufficiale https://camminodeibriganti.it/

Laura Lippi

Laura Lippi

Fiorentina di nascita, randagia per natura, viaggia low cost in solitaria dall’età di 4 anni quando, con un peluche come unico bagaglio, ha sconfinato nel cortile dei vicini “per vedere cosa c’è più in là”. E non ha mai smesso.

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