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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Dodicesima intermittenza

Dodicesima intermittenza

Dodicesima intermittenza

Benvenuti o bentornati in queste pagine!

Non credo, e non ho mai creduto più di tanto, allo zodiaco. Ma l’ho sempre ritenuto una fonte inesauribile, un serbatoio infinito, di possibilità narrative e/o creative. Basti considerare le innumerevoli opere che, a partire da quell’idea, hanno avuto un’incredibile fortuna.

Per questo, ho voluto estrapolare tre delle caratteristiche attribuite a ogni segno e, su queste, costruire un racconto. Ovviamente ho scelto quegli elementi che mi sembravano più funzionali alla storia.

Non so cosa verrà fuori, non so se questo giochino verrà portato avanti, ma l’idea mi stuzzicava e non poco.

Spero che stuzzichi anche voi! Buona lettura.

SEGNO : Scorpione

CARATTERISTICHE SCELTE: Violento – Tenace – Possessivo

La pioggia sembrava confortarlo; non riusciva a ricordare una simile batosta. Aveva incassato bene, su questo non c’erano dubbi. Aveva incassato e basta, però. Eppure, era rimasto là, perso nell’estrema contemplazione di quell’essere straordinario. Si era battuto tutta la vita per liberare ragazzine indifese dal giogo di uomini malvagi e anche questa volta non sarebbe venuto meno alla sua missione, in particolar modo dopo averne prese così tante. Montò sulla sua utilitaria scassata ed il fetore dell’interno sembrò rinvigorirlo. Risiedeva al terzo piano di un complesso di case popolari in periferia, non aveva molte pretese; l’essenziale era altrove. Si disinfettò e si ricucì come meglio poté: l’addestramento militare a qualcosa era servito.

Dopo essersi medicato, tirò fuori dalla tasca una fototessera raffigurante il volto di una ragazzina sui 15 anni, sorridente e dallo sguardo sognante. Ne cosparse il retro di colla e la attaccò su una parete di cartongesso. Accanto a quella foto, vi erano altre decine di foto, ognuna era testimone della felicità di una ragazzina diversa; voleva liberarle tutte. Non aveva nemmeno finito di mangiare che era già partito, alla volta della casa di Yolandi. La ragazza abitava col padre in un residence semi deserto, a pochi minuti dalla casa dell’uomo. Arrivato al portone, bussò. Bussò nuovamente. Bussò per minuti incessantemente, ma non ottenne risposta. Non sembrava una porta particolarmente robusta, con un paio di spallate ben assestate, sarebbe caduta…

Crollò alla prima. Il padre era in preda al panico e si stava rivolgendo alla figlia, rassicurandola e garantendole che sarebbe andato tutto per il meglio. L’uomo li vide e con le lacrime agli occhi, esclamò:” Yolandi! Sei ancora più bella dell’ultima volta.”. Il padre furioso lasciò la figlia e con un coltello a serramanico nella mano destra, si scaraventò verso l’uomo. Quest’ultimo lo evitò con disinvoltura tanto era affrettato e disorganizzato l’assalto. L’uomo afferrò per il collo il padre e strinse forte, fino a strangolarlo. Yolandi stava urlando, l’uomo sorrise. Dalla strada si udì un colpo di arma da fuoco e le grida cessarono. L’uomo uscì col corpo della ragazzina in braccio. Lo caricò in baulierà e se ne andò.

FINE

Gabriele Bitossi

Gabriele Bitossi

Gabriele nasce nel '96 ed è da sempre appassionato di storie, in ogni loro forma. Studia italianistica all'Università di Pisa e sceneggiatura alla Scuola internazionale di comics a Firenze. Starebbe ore a parlare coi suoi personaggi preferiti... e se lo facesse già?

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