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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

ALL YOU NEED IS LOVE (Lennon-McCartney)

ALL YOU NEED IS LOVE (Lennon-McCartney)

John Lennon – voce, clavicembalo, banjo
Paul McCartney – basso, contrabbasso, cori
George Harrison – chitarra solista, violino, cori
Ringo Starr – batteria, percussioni

Altri musicisti
George Martin – pianoforte
Mick Jagger, Keith Moon e altri – cori, battiti di mani,

Staff tecnico
George Martin – produttore

Non c’è niente che puoi fare che non si possa fare
Niente che puoi cantare che non si possa cantare
Niente che puoi dire ma puoi imparare ad essere giusto
È facile

Non c’è niente che puoi costruire che non si possa costruire
Nessuno che puoi salvare che non si possa salvare
Niente che puoi fare ma puoi imparare ad essere te stesso col tempo
È facile

Tutto ciò che vi serve è l’amore
Tutto ciò che vi serve è l’amore
Tutto ciò che vi serve è l’amore, l’amore,
L’amore è tutto quello che vi serve

Origine

Il  25giugno1967andò in onda la prima trasmissione televisiva in mondovisione: Our world. Fu trasmessa via satellite e fu vista, si stima, da circa 350 milioni di persone.

Fu un’idea della BBC e vide la partecipazione di molte personalità della cultura e dello spettacolo mondiali, tracui Maria Callas e Pablo Picasso.

Di seguito la rara riproduzione integrale dell’evento:

Come contributo della Gran Bretagna, fu deciso che il culmine dello spettacolo sarebbe stato un brano dei Beatles, eseguito dal vivo e composto per l’occasione.

Inoltre il brano doveva avere nel testo un messaggio chiaro e universale.

Tutto ciò che vi serve è l’amore
Tutto ciò che vi serve è l’amore
Tutto ciò che vi serve è l’amore, l’amore,
L’amore è tutto quello che vi serve

Non c’è niente che puoi conoscere che non sia conosciuto
Niente che puoi vedere che non sia mostrato
Nessun posto dove puoi essere che non sia dove intendi essere
È facile

Registrazione

I Beatles eseguirono il brano dal vivo su una base registrata.

All’esecuzione parteciparono numerosi amici del gruppo come Mick Jagger, Marianne Faithful, Keith Richards, Keith Moon, Eric Clapton, Pattie Harrison, Jane Asher, Mike McCartney, Graham Nash, Gary Leeds e Hunter Davie.

Il pezzo comincia, vista l’internazionalità del contesto, con l’orchestra che esegue l’inno nazionale francese, per poi eseguire, nel corso del pezzo, numerosi citazioni tra cui l’Invenzione a due voci n.8 di J.S. Bach e In The Mood di Glenn Miller, nonché, sul finale, alcune autocitazioni come She loves you e Yesterday.

Tutto ciò che vi serve è l’amore
Tutto ciò che vi serve è l’amore
Tutto ciò che vi serve è l’amore, l’amore,
L’amore è tutto quello che vi serve

Tutto ciò che vi serve è l’amore (tutti insieme ora)
Tutto ciò che vi serve è l’amore (tutti quanti)
Tutto ciò che vi serve è l’amore, l’amore
L’amore è tutto ciò che vi serve
L’amore è tutto ciò che vi serve
L’amore è tutto ciò che vi serve…

L’inizio del declino

Secondo l’autorevole sito Pepperland.it

“Poco più di un mese dopo Our World, Brian Epstein morì. Con l’esecuzione in mondovisione di All You Need Is Love e la recente pubblicazione di Sgt. Pepper’s, egli vide nel momento della sua massima gloria il gruppo che aveva lanciato. D’ora in avanti, anche a causa della sua assenza, per i Beatles sarebbe iniziato un periodo confuso e spesso conflittuale. Del resto già il testo di All You Need Is Love, per quanto fortuitamente funzionale al messaggio, tradisce un’eccessiva fiducia nei propri mezzi. Anche se canzoni eccezionali ci saranno fino alla fine, presto questo atteggiamento produrrà lavori caotici come il film Magical Mystery Tour e il White Album, e causerà grandi tensioni che porteranno infine allo scioglimento del gruppo.”

Live e cover

Le cover sono numerose, ma preferiamo citare due esecuzioni dal vivo.

La prima vede un giovane Elvis Costello al Live Aid del 1985.

La seconda vede la partecipazione di Paul McCartney, Joe Cocker, Eric Clapton & Rod Stewart e fu eseguita il 3 giugno 2002 al Buckingham Palace Garden a Londra.

Ernesto Macchioni

Ernesto Macchioni

Il mare in tempesta fu improvvisamente colpito ai fianchi da un milione di tonnellate di olio. Fu così che venne alla luce Ernesto Macchioni in un'inaspettata giornata d'estate in pieno novembre 1961. La finestra fu finalmente aperta, Ernesto si affacciò e venne invaso da un fiume di luce e salmastro. L'infanzia la passò a cercare di capire se era meglio saper giocare a pallone o ascoltare la musica. Scelse la seconda ipotesi, senza rendersi conto di quanto si sarebbe complicato la vita. Il mare lo guardava perplesso. Faceva le scuole medie quando imparò a suonare la chitarra. Divenne amico intimo di Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Lucio Battisti, cercando di scacciare l'inopportuna presenza di Claudio Baglioni. Erano amici fidati, a loro non importava se non sapevi giocare a calcio. Il mare scuoteva la testa. Alle superiori si illuse che il mondo era facile e cambiò religione diventando comunista. Bussarono alla porta di casa gli Inti-illimani e li fece entrare. (Battisti lo nascose nell'armadio). Claudio Lolli chiese "permesso" e lo fece accomodare. Pink Floyd e Genesis erano degli abitué ormai da tempo. La casa era piena di gente. Sua madre offriva da bere a tutti (ma non riuscì mai a capire cosa ci faceva quel ragazzo riccioluto rintanato fra i vestiti). Il mare aspettava. Venne l'ora provvisoria del buon senso e del "mettisufamiglia". La chitarra si era nel frattempo trasformata in un pianoforte. La casa era grande adesso e, oltre ai figli, poteva contenere anche vecchi giganti come Chet Baker e Miles Davis, lo zio Keith Jarrett e il nipotino Pat Metheny. La moglie offriva da bere a tutti, compreso Lucio Battisti che si era da tempo tolto la polvere dell'armadio di dosso. Qualcuno aveva infranto i sogni e il muro di Berlino, scoprendo che era fatto di carta come loro. Il mare si fece invadente e, stanco di aspettare, entrava anche in casa nei momenti più inopportuni. Era una folla. Quando Ernesto decise di far entrare anche Giacomo Puccini, Giuseppe Verdi e Gabriel Fauré la situazione cominciò a farsi insostenibile. Soprattutto quando il nostro protagonista scoprì che tutti, ma proprio tutti, compreso Francesco Guccini, sapevano giocare a pallone. Era un caos indefinibile vederli giocare fra le stanze, scoprire che De Gregori poteva benissimo entrare in sintonia con Giacomo Puccini e servirgli un assist da campionato del mondo preciso sulla testa. E tutto sotto lo sferzante vento di libeccio che infuriava in tutta la casa. Il mare si godeva le partite con un braccio sulla spalla di Ernesto, in totale stato confusionale. Quando in casa entrò Wolfang Amadeus Mozart la casa scoppiò. Ernesto lo trovarono sorridente fra le macerie. Lo videro togliersi i calcinacci dalle spalle, prendere un pallone e cominciare a palleggiare (un po' impacciato a dire il vero). Qualcuno giura di aver visto Lucio Battisti, con indosso una giacca di Ernesto, allontanarsi allegramente a braccetto con Giuseppe Verdi. Il mare, un po' invecchiato, respirava adagio sulla battigia.

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