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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Settima intermittenza

Settima intermittenza

Settima intermittenza

Benvenuti o ben tornati in queste pagine!

Quest’oggi metterò in pausa i racconti, per far spazio a una cosina che potrebbe stuzzicare la vostra curiosità. Mi diletto anche nello scrivere sceneggiature per fumetti e, per chi non lo sapesse, in breve si tratta di descrivere le singole vignette, così che il disegnatore di turno si metta al lavoro seguendo le indicazioni che lo sceneggiatore fornisce.

Questi sono alcuni dei miei progettini, lascio il link per il recupero e/o per eventuali recensioni:

  • Senza fine – Antologico che raccoglie varie storie, di stile e genere differenti, ma tutte accomunate dal tema dettato dal titolo.
  • Cantine a fumetti – Altro antologico che comprende storie che svelano aneddoti, o raccontano curiosità, riguardanti le più importanti cantine toscane.
  • Misticanza – Questo è il collettivo di cui faccio parte e per il quale scrivo alcune storie. Al momento, sono “attive” due mie serie: Ulula e Falsi Miti. Il primo è un fantasy a tinte dark, il secondo una crime story di provincia. Entrambi sono giunti al secondo episodio e, oltre alle mie storie, potete recuperare altri fumetti molto belli!

Ho citato Misticanza in chiusura perché, da Agosto, sulle loro pagine virtuali, ci sarà l’esordio del mio nuovo progetto. Questo consisterà nell’adattamento a fumetti di varie poesie di Spoon River, raccolta poetica di Edgard Lee Masters, portata al successo in Italia grazie a De Andrè.

Spesso gli amici, i conoscenti o più semplicemente le persone incuriosite dai fumetti mi chiedono:” ma come si scrive una sceneggiatura?”. Quindi, sfrutto questo spazio per rispondere a questa domanda e mostrare come si scrive, in termini pratici, una prima stesura di ciò che poi sarà il fumetto fatto e finito.

Questo programma di scrittura non mi consente di “separare le pagine”, come normalmente si farebbe nella scrittura di un fumetto, per cui, tirerò una riga continua ad ogni interruzione di pagina. La poesia che ho scelto di adattare è Francis Turner, conosciuta anche come Un malato di cuore, nella meravigliosa veste fornita dal cantautore genovese.

Ho voluto scrivere una sceneggiatura muta, ovvero senza dialoghi, perché secondo me si adatta meglio all’atmosfera della storia, costruita sui silenzi di un giardino di acacie.

Sorvolo sulla parte tecnica che serve a descrivere personaggi, ambientazione e quant’altro, lasciando esclusivamente la descrizione delle pagine di fumetto (che tecnicamente si chiamano tavole).

Ad esempio: la dicitura 1.1 significa che siamo nella prima vignetta della prima tavola. La dicitura 2.2 nella seconda vignetta della seconda tavola, e così via. Il numero di sinistra indica la tavola in cui ci troviamo, il numero a fianco la vignetta di riferimento all’interno della tavola. Lascio di seguito anche un piccolo prontuario per sciogliere le abbreviazioni che utilizzo:

FI = Figura intera
BG = Background
PP = Primo piano
FG = Foreground
PA = piano americano
EFG = Extreme foreground
MB = Mezzo busto

Lascio la poesia e, di seguito, la sceneggiatura.

Buona lettura!

Francis Turner

Io non potevo correre né giocare
quand’ero ragazzo.
Quando fui uomo, potei solo sorseggiare alla coppa,
non bere –
perché la scarlattina mi aveva lasciato il cuore malato.
Eppure giaccio qui
blandito da un segreto che solo Mary conosce:
c’è un giardino di acacie,
di catalpe e di pergole addolcite da viti –
là, in quel pomeriggio di giugno
al fianco di Mary –
mentre la baciavo con l’anima sulle labbra,
l’anima d’improvviso mi fuggì.

Sceneggiatura

Tavola 1

1.1

Siamo in soggettiva di Francis. Questi è in camera sua e sta osservando dei bambini che giocano nel cortile sottostante. I bambini vanno dai 5 agli 8 anni e li vediamo sereni, sudati e pieni di gioia. Sono proprio soddisfatti e felici del loro giocare.

1.2

Ora siamo alle spalle di Francis, nella sua camera. Vediamo lui, in PA, poggiato al lato sx della finestra. È annoiato. Dalla postura che tiene, capiamo che è stanco di questa condizione di perenne mancanza di stimoli.

1.3 (striscia scontornata)

Ora la camera è posta all’esterno della finestra. In diagonale dal basso, vediamo Francis, frontale, ancora alla finestra, che guarda a filomacchina verso il basso. Non ha cambiato posizione, è sempre lì che osserva i ragazzini giocare. Lo sguardo è malinconico, sognante, ma senza risultare eccessivamente triste.

1.4

Torniamo in soggettiva di Francis, come nella 1.1. La compagine di ragazzini è più o meno la stessa, ma al centro, come “capetto” di quella situazione, c’è Marie.

1.5

Zoom in della vignetta precedente. Marie si è fermata al centro della vignetta, si è voltata verso Francis e sta guardando sorridente verso il lettore. La compagine di ragazzini sta procedendo verso dx.


Tavola 2 – Sono passati dieci anni rispetto alla tavola precedente.

2.1

Piccolo zoom in della 1.5. Marie è nella stessa posizione della vignetta precedente. Guarda sempre in camera e fa cenno al lettore di avvicinarsi: sta invitando Francis a scendere.

2.2

Ora siamo in soggettiva di Marie e vediamo Francis, alla finestra, che si gira. Sta valutando, scherzosamente, se l’invito di Marie sia diretto a qualcuno alle sue spalle.

2.3

Leggero zoom in della 2.2. Francis è tornato nella posizione precedente. Si indica sul petto, come a voler essere certo che Marie stia chiamando proprio lui.

2.4

Zoom in della 2.1. MB di Marie che si è portata la mano alla faccia, come a placare un attacco di forte imbarazzo o non voler far trasparire troppe emozioni. Nonostante la mano che le copre una parte significativa del viso, tra le dita, riesce comunque a mantenere lo sguardo su Francis.

2.5

Ripresa della soggettiva di Marie. Ora la finestra di Francis è vuota. Francis sta scendendo.

2.6

Ripresa della 2.1. Francis è all’esterno e ora, insieme a Marie, si stanno dirigendo verso dx. Stanno conversando ed entrambi sono sereni.

2.7

Dettaglio della mano di Francis sul suo petto: sta controllando il numero dei battiti cardiaci.


Tavola 3

3.1

Leggero zoom out della 2.7. Ora sono all’esterno della locanda e stanno consumando una cenetta frugale (o un apericena), condita da molte coppe di vino. Ancora dettaglio della mano di Francis sul suo “cuore”, ma ora riusciamo anche a prendere leggermente confidenza con l’ambiente circostante.

3.2

Campo medio laterale del tavolo a cui sono seduti i nostri due protagonisti. Siamo al tramonto e l’atmosfera sembra sospesa e sognante. Il tavolo è un classico tavolino da locanda leggermente triangolare e i nostri si trovano alle due estremità opposte, in modo da guardarsi meglio. Per intenderci, la distanza tra i due è tale che comunque potrebbero arrivare, come faranno a breve, a darsi la mano. Francis è sulla sx, Marie sulla dx. Il primo sta bevendo composto, “a piccoli sorsi”, lei sta bevendo con molto più entusiasmo.

3.3

Controcampo della vignetta precedente. Ora Francis è sulla dx e Marie sulla sx. Francis non sta più bevendo, ha il bicchiere in mano e sta gesticolando come a riprendere un discorso interrotto poco fa.  Marie sta ancora bevendo, il bicchiere è ancora più in alto, come a voler assaporare ogni singola goccia e non lasciare nulla al bicchiere. Con la mano libera fa cenno a Francis di fermarsi, momentaneamente, per riprendere la conversazione una volta scolato il bicchiere.

3.4

Dettaglio, in leggera diagonale dall’alto, dei due bicchieri dai quali stavano bevendo i due. Francis è di quinta sulla sx, e vediamo la mano di Marie, in BG, che tiene la bottiglia e sta riempendo nuovamente i due bicchieri. Dalla nostra prospettiva, riusciamo a vedere che il bicchiere di Francis è sempre “pienotto”, mentre quello della ragazza, da vuoto che era, sta tornando pieno.

3.5

Dettaglio laterale in leggera diagonale dal basso dei due bicchieri che brindano. Delle piccole goccioline di vino “strabordano” dai bicchieri e sono sospese per aria, come per accentuare la frenesia del brindisi.

3.6

Zoom in della 3.1. Marie sta gesticolando e guarda intensamente Francis. È leggermente arrossita a causa dell’alcol, ma è concentrata nella tesi che sta esponendo. Francis guarda, leggermente assorto e preoccupato verso il suo bicchiere.


Tavola 4

4.1

Siamo in soggettiva di Marie. Francis è rimasto nella posizione precedente, ma ora sta fissando il bicchiere davanti a sé, preoccupato, come se fosse combattuto tra il bere un altro sorsino e il non bere affatto. Ha la mano leggermente protesa in avanti sul tavolo.

4.2

PPP di Marie. Sta bevendo, ma, nel mentre beve, tiene lo sguardo fisso sul suo interlocutore. Mi piacerebbe richiamare, risemantizzandola, la situazione di “sguardo celato” vista nella 2.4.

4.3

Zoom out della 4.2. Marie non sta più bevendo. Ha la faccia leggermente inclinata, come a leggere meglio la situazione che le si sta parando davanti. Mantiene lo sguardo a filomacchina, verso il basso. Sorride, con tutta la dolcezza e la tenerezza che si possano esprimere. Ora capiamo che è un pochetto brilla: è abbastanza rossa nel viso.

4.4

Dall’alto, abbiamo le mani dei due ragazzi una sopra l’altra.


Tavola 5

5.1

Ora siamo all’interno del boschetto. Abbiamo, ancora in dettaglio, le mani dei due intrecciate mentre stanno camminando all’interno di questa nuova ambientazione.

5.2

Campo medio, in diagonale dal basso, del bosco. I due si stanno avvicinando verso la camera, in FI. Si stanno ancora tenendo per mano. Marie sta guardando verso Francis, ma quest’ultimo guarda avanti a sé.  Già a questo punto, mi piacerebbe ricreare e trasmettere l’atmosfera onirica, sospesa tra sogno e realtà, che si respira in un bosco al crepuscolo.

5.3 (striscia)

Campo medio laterale di un’area contigua a quella vista nella vignetta precedente. Sono favoriti, al centro dell’inquadratura. I due sono in PA e stanno camminando verso dx. Marie è più avanti rispetto a Francis. Mi piacerebbe che si avvertisse che Marie sta trascinando Francis, come se in qualche modo lo stesse incoraggiando, anche trascinandolo leggermente per mano, ad andare oltre, in questa loro fuga bucolica.

5.4

Leggero zoom in della vignetta precedente. Ora i due sono sulla dx. Marie si è girata e lo sta guardando fisso negli occhi, lui cerca di distogliere lo sguardo e gurdare intorno a sé. Nel frattempo, sta accompagnando la mano di Francis verso il suo seno.

5.5

Ancora un’ulteriore zoom in della vignetta precedente, ora li abbiamo praticamente a MB. La maano di lui è sul seno di lei e quest’ultima sta guardando ancor più intensamente Francis. Lui si è irrigidito ulteriormente e ha lo sguardo ancora altrove.


Tavola 6

6.1

Soggettiva di Marie. Francis sta guardando a filomacchina, verso il basso, dove è poggiata la sua mano (sul seno della ragazza). Sta sudando, è a disagio, ma non percepiamo volontà di andarsene o di trovarsi altrove.

6.2

Dettaglio dei piedi dei due ragazzi con le punte che si stanno toccando, in leggerissima diagonale dall’alto.

6.3

Siamo di lato, grosso modo all’altezza dei busti dei due ragazzi. Oltre al braccio del ragazzo allungato verso il seno della ragazza, ora anche ques’ultima ha messo la mano sopra il cuore del ragazzo. Si è creato un contatto reciproco e speculare che, simbolicamente, mette in contatto i cuori degli amanti.

6.4

MB frontale di lei che sorride spensierata. Guarda in camera.

6.5

Controcampo della 5.4, in leggero zoom in. Ora anche Francis sta guardando, con decisione e intensità prima nemmeno accennati, la ragazza negli occhi.

6.6

PP di Francis. Ha chiuso gli occhi e sta respirando per farsi forza e coraggio. Anche lui è arrossito, ma non per l’alcol.

6.7

Ripresa della 6.5, in leggero zoom in. Francis si è proteso in avanti e sta baciando, dolcemente, Marie. Il bacio è puro, non appassionato o travolgente. È come se si stessero baciando due ragazzini al loro primo bacio, lievemente impacciati, goffi quasi, ma estremamente dolci e puri.


Tavola 7

Splashpage che presenta tre inserti: uno in alto a sx, uno al centro spostato lievemente verso dx, e uno in fondo a dx.

 

Nella vignetta principale:

Campo medio, in diagonale dal’alto, della radura nella quale si trovano. Si sono sdraiati a terra e ora sono uno accanto all’altro che si stanno baciando. La ragazza abbraccia Francis, lui ha le mani altrove: con una mano sta ancora contando i battiti cardiaci, con l’altra sta reggendo un ramoscello di catalpe, vicino a lui. Lei ha la coscia leggermente scoperta, a causa di quella posizione insolita. Siamo al tramonto, l’oniricità che avvolgeva il bosco si è amplificata a dismisura. Come nella vignetta precedente, il bacio non è vissuto con traporto, ma è sospeso, come se si opponesse al regolare continuum della vita volgare fuori da quella radura magica e liminale.

Nel primo inserto:

Dettaglio della mano di Francis che regge “regolarmente” la catalpa. La mano è sudata, ma è una presa normale, non percepiamo nulla di strano e/o di anomalo.

Nel secondo inserto:

Dettaglio della mano di Francis posta sul cuore. La mano si sta leggermente contorcendo. C’è qualcosa che non va; al sudore già presente, notiamo i nervi a fior di pelle e osserviamo che la mano sta cercando di afferrare il petto con più forza.

Nel terzo inserto:

Ripresa del primo inserto, in leggero zoom in. Francis sta morendo, la mano è avvinghiata su quei fiori innocenti e li sta quasi per strappare.


Tavola 8 – Sono passati altri dieci anni.

8.1

Dettaglio della mano di Marie che regge delle catalpe, “preparate” e “impacchettate” per essere dei fiori da lasciare su una tomba.

8.2

PP di Marie. Riprendendo lo sguardo basso, ma sorridente, della 2.4, sta ricordando Francis.

8.3 (striscia scontornata)

Campo medio laterale dell’area intorno alla tomba. Marie è sulla sx, la tomba è sulla dx. La tomba non è fresca, ma nemmeno logorata dai primi segni del tempo. Sopra di essa ci sono altre catalpe, a testimonianza che non è la prima volta che la ragazza viene a rendere omaggio a Francis.

8.4

In diagonale dal basso, siamo di fronte alla lapide, con le varie “catalpe raccolte” che sbucano di quinta. Marie è alla sx della lapide, accovacciata; sta abbracciando la lapide, sulla quale c’è scritto, a caratteri cubitali e funerei: HERE LIES FRANCIS TURNER.

8.5

Di quinta, sulla sx, abbiamo la lapide. In FG abbiamo la catasta di “catalpe” e, in BG, abbiamo Marie, in FI che si sta allontanando.

 

 

 

Gabriele Bitossi

Gabriele Bitossi

Gabriele nasce nel '96 ed è da sempre appassionato di storie, in ogni loro forma. Studia italianistica all'Università di Pisa e sceneggiatura alla Scuola internazionale di comics a Firenze. Starebbe ore a parlare coi suoi personaggi preferiti... e se lo facesse già?

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