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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Uno sguardo verso il cielo: osservare le nuvole

Uno sguardo verso il cielo: osservare le nuvole

Ciao a tutti amici, bentornati sul mio blog! Oggi parliamo di un attimo di felicità che non può mancare nel manuale del perfetto procrastinatore, e cioè prendersi del tempo per alzare lo sguardo e osservare le nuvole, le loro forme, il loro perpetuo scorrere attraverso il cielo… per poi lasciar volare libera la fantasia.

VANNO, VENGONO…

“Vanno vengono, ogni tanto si fermano, e quando si fermano sono nere come il corvo, sembra che ti guardano con malocchio. Certe volte sono bianche e corrono e prendono la forma dell’airone, o della pecora o di qualche altra bestia, ma questo lo vedono meglio i bambini che giocano a corrergli dietro per tanti metri.” Fabrizio De André le descrisse così in un suo celebre brano, e mai parole furono più azzeccate. Tante volte è solo questione di pochi attimi, le nuvole cambiano da un momento all’altro, disgregandosi o unendosi in qualche formazione più massiccia… giusto il tempo di spostare lo sguardo per qualche secondo, ed ecco là che il gioco è fatto.

Sdraiata a guardare il cielo… il mondo sottosopra

CLOUDLIGHT

Le tolleriamo quando sono candide e passeggere, veloci nella loro traiettoria celestiale, le malediciamo quando incombono minacciose cariche di pioggia e fulmini ed è giusto il nostro giorno libero. Ci incantano quando fanno da cornice a un tramonto spettacolare, o quando attraverso un piccolo varco fanno spuntare un raggio di sole dopo un temporale. Donano sollievo momentaneo in una giornata afosa, quando con il loro passaggio oscurano per qualche secondo la palla di fuoco incandescente che incendia ogni cosa. Ma soprattutto, le nuvole decorano il cielo con vaporosi ricami di zucchero filato, e con le loro trasformazioni formano infinite combinazioni di figure, che sta alla nostra percezione e alla nostra fantasia saper riconoscere. Possiamo associarle a soggetti del mondo animale, vegetale, a oggetti vari, a profili di giganti che volano nel blu. Stimolano la nostra creatività, facendo tornare alla mente un gioco che affascina i bambini e spesso viene dimenticato quando si diventa adulti.

CHILDHOOD MEMORIES, WHERE EVERYTHING WAS AS FRESH AS THE BRIGHT BLUE SKY

Un lungo pomeriggio qualsiasi della nostra infanzia, il cielo sereno velato da qualche nuvolone di passaggio. Tutto scorre in maniera tranquilla, monotona. I compiti scolastici sono già stati fatti, siamo stanchi di correre e tirare calci al pallone, ma è ancora presto per rincasare. Viene quasi naturale, sdraiarsi sul prato a osservare il cielo, le nubi, così lontane e così a portata di sguardo. Oppure in una breve sosta durante una gita in montagna, in cui sembra di essere ancora più in alto, più vicini agli evanescenti ammassi bianchi. Ecco, quella nuvola sembra proprio un cavallo. No, forse più un dromedario, non la vedi la gobba? Guarda quell’altra, una faccia col nasone… sembri proprio tu! Sono ricordi infantili che custodiamo tutti, chiunque di noi da piccolo ha giocato a riconoscere in esse forme, figure, visi umani, animali. E’ uno dei passatempi più amati dai pischellini, e dagli adolescenti sognatori e innamorati. Ma anche quando diventiamo grandi, se proviamo ad alzare il naso all’insù ci rendiamo conto che è così bello passare i minuti e le ore ad osservare la danza delle nuvole creata dal vento, i profili che assumono e che dopo poco si trasformano in altre figure e composizioni. Perdere tempo, procrastinare godendosi lo spettacolo: fa spuntare un sorriso di soddisfazione, e ritornare bambini per un po’.

Io ci ho visto Eddie, mascotte degli Iron Maiden, oppure un demone. E voi?

WALKING THROUGH THE CLOUDS

Usando la fantasia, il cielo diventa il maxischermo di un cinema in cui ogni proiezione è diversa, non solo da una volta all’altra ma anche da persona a persona, nello stesso istante. E’ un po’ come osservare delle gigantesche macchie di Rorschach, raccontano esperienze e personalità di chi le esamina. E nel frattempo, è una pratica tranquillizzante, che rasserena. La testa si svuota, ci si rilassa facendo qualcosa di totalmente inutile, ma che dà la sensazione di essere parte dell’universo, in comunione con la natura. Fa sentire liberi, capaci di correre insieme alle nuvole. O almeno, questo è quello che prova la nostra fantasia, fluttuante nella condizione di spaziare.

THE GREAT GIG IN THE SKY

Lo si evince da queste foto, personalmente mi piace tantissimo stare a guardare le nuvole, perdermi nel cielo sopra di me. Soprattutto in città, quando spunta tra i palazzi una fetta di azzurro intenso, come una finestra su un mondo sottosopra. Mi permette di vedere le cose che mi circondano sotto una diversa prospettiva. Come se qualcuno dall’alto di una nuvola mi dicesse “sei un piccolo microbo, che ti affanni a fare? Goditela cazzo! Tutto andrà alla grande.” E in genere è proprio così, anche se camminando con lo sguardo verso il cielo ho più volte rischiato di travolgere gente, o di finire contro un palo. Per non parlare delle cacche di cane in terra. Vabbè, si dice che portino fortuna no?! A tutti voi con la testa perennemente fra le nuvole, mando un abbraccio forte forte.

Il cielo sopra Genova

PS: il titolo dell’intervento ed i relativi sottotitoli sono citazioni di alcune canzoni che nominano le nuvole o il cielo e insospettabilmente, visti i miei gusti, sono pezzi rock e dintorni, a parte uno che è un recitato. Ho menzionato rispettivamente:

Le Orme – “Sguardo verso il cielo”

Fabrizio De André – “Le nuvole”

Eskmo – “Cloudlight”

Guns N’ Roses – “Sweet child o’ mine”

Jimi Hendrix – “Little wing”

Pink Floyd – “The great gig in the sky”

Secondo me sono una colonna sonora perfetta per guardare le nuvole e galleggiare, a parte Sweet child o’ mine che è la colonna sonora perfetta per fare praticamente qualsiasi cosa. E pure i Pink Floyd e Jimi Hendrix, cazzo, che spettacolo.

The great gig in the sky
Chiara Cassani

Chiara Cassani

Maestra di danza orientale e floriterapeuta, suona la batteria in un gruppo metal femminile: le Obsydian Shiver. Le piace leggere, ascoltare musica rock e punk, e degustare birre con gli amici più cari. Abita con una gatta in una mansarda davanti al mare.

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