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Vedere il mondo attraverso un caleidoscopio

Vedere il mondo attraverso un caleidoscopio

Cari lettori, bentornati! Oggi su “Attimi di felicità” vi parlo di qualcosa che mi affascina da sempre, fin da quando ero una piccola nanetta rompiscatole: la magia di guardare attraverso la lente di un caleidoscopio per entrare in un universo parallelo di forme e colori, e perdersi in esso dimenticando tutto il resto. Cosa che continuo a fare tutt’ora peraltro, nei momenti in cui ho voglia di staccare dalla realtà appagando nello stesso tempo il mio spirito estetico e contemplativo.

UN PICCOLO UNIVERSO DI FORME E COLORI

Il caleidoscopio è un gingillo molto suggestivo, secondo me. Da piccola, passavo ore e ore a guardare all’interno di questo tubo di cartone, meravigliandomi per come un cilindro di dimensioni relativamente ridotte potesse contenere infinite possibilità visive. Puntarlo verso una luce, come un cannocchiale incantato, spalanca le porte di mondi non percepibili a occhio nudo, creati da vetri e geometrie cromatiche. Infinite volte da bambina mi sono domandata come funzionasse il meccanico sottostante, e sebbene mio papà con tanta pazienza me l’abbia spiegato più volte basandosi sui principi dell’ottica, una parte di me è tutt’ora incredula, nonostante la fiducia nel metodo scientifico. Accostare l’occhio al caleidoscopio significa perdersi in un’altra realtà: custodisce al suo interno frammenti di arcobaleno, piccole farfalle che sbattono le ali vorticosamente, orbite sgargianti con rotazioni simmetriche. Sembra di andare a zonzo per la galassia, tra pianeti costituiti da vetri colorati, simili a quelli che si raccolgono sulla riva del mare. Un trip economico insomma, un piccolo mondo psichedelico a portata di mano, visitabile solo sbirciando da questo foro magico. Il caleidoscopio è un portale verso la fantasia, che definire semplicemente strumento ottico sarebbe riduttivo.

Universi nascosti

TANTI SCENARI, TUTTI DIVERSI

Da piccoli provoca la stessa meraviglia della bacchetta magica di una fata o del trucco di un illusionista, stimola la fantasia e la creatività. Ma anche da adulti, guardare attraverso il caleidoscopio riporta indietro nel tempo, allo stupore infantile delle prime volte in cui si utilizzava. Inoltre, il contenuto di un dato caleidoscopio è qualcosa che possiamo vedere solo noi, o meglio, solo una persona per volta, e lo spettacolo non è mai uguale. Ruotandolo si creano infinite combinazioni di colori e forme che si intersecano tra loro, tutte diverse, in continua trasformazione. Il passaggio da un disegno all’altro è fluido, e non prevedibile. Alcuni accostamenti riempiono gli occhi di meraviglia, altri trasmettono indifferenza, ma il bello (o la fregatura) è che non si può agire direttamente sulla scena per variarla, si può solo continuare a girare la manopola ed aspettare che arrivino altri incastri perfetti di cerchi e triangoli.

L’ETERNO FLUIRE, IN CONTINUO MUTAMENTO

Esattamente come nel caleidoscopio, anche il nostro percorso di vita è scandito dal susseguirsi di eventi e combinazioni, in una concatenazione senza fine. Il tutto accompagnato da una gamma vastissima di emozioni, ognuna con la sua tonalità e intensità. Non ci resta che seguire il flusso, come esseri in evoluzione, osservando e vivendo gli accadimenti, le conseguenze, le connessioni con altre forme e geometrie, i mutamenti nel tempo. Questo è quanto, in poche parole. Il piccolo tubetto di cartone non ha una funzione utile a livello pratico, ma ci aiuta a vedere il mondo colorato, con le sue infinite possibilità e punti di vista, ricreando le mille sfumature che arricchiscono i nostri giorni. E se a volte la combinazione uscita dalla roulette quotidiana non è quella desiderata, e c’è bisogno di tempo per fermarsi e capire come muoversi, basta tirare fuori dal cassetto il vecchio caleidoscopio di quando eravamo bambini, perdersi all’interno del suo universo psichedelico e respirare, godendosi la bellezza del momento. Pare facile, no? In fondo lo è.

E dopo questa conclusione filosofica (la birra ispira), vi saluto e vi mando tanti baci e abbracci. Ci vediamo tra due settimane cari amici, vi aspetto!

Il mio caleidoscopio

 

Chiara Cassani

Chiara Cassani

Maestra di danza orientale e floriterapeuta, suona la batteria in un gruppo metal femminile: le Obsydian Shiver. Le piace leggere, ascoltare musica rock e punk, e degustare birre con gli amici più cari. Abita con una gatta in una mansarda davanti al mare.

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