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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Una giornata alle terme

Una giornata alle terme

Cari lettori di “Attimi di felicità”, ciao a tutti! Oggi vi parlerò di un momento di gioia che non avrei mai pensato di inserire nel blog, ma tant’è… Eccomi qui a decantarvi i piaceri delle terme. A dirla tutta mi sta particolarmente a cuore la parte finale, poi capirete. Inoltre, con il freddo di questi giorni, una grossa vasca piena di acqua calda si trasforma idealmente in un angolo di paradiso, come qualsiasi altro luogo riscaldato a dovere. Signore e signori, benvenuti alle terme!

BELLE LE TERME… A PICCOLE DOSI

Non è il modo migliore per iniziare, ma è necessario fare una premessa: non sono un’amante sfegatata delle terme, sembra strano ma è così, non ci posso fare nulla. Dopo un po’ mi annoio, adoro sguazzare nell’acqua calda termale ma sauna, bagno turco e tutta quella roba lì non mi dicono niente, e anche le tisane messe gentilmente a disposizione dallo staff non risollevano la situazione. Preferisco rilassarmi con una birra. Non provo antipatia verso i centri termali, ci mancherebbe, ma neanche un amore sconfinato: ci tolleriamo a vicenda, se la permanenza dura poche ore. Anzi, mi sbilancio aggiungendo che può anche essere molto piacevole, quando appunto si tratta di una giornata ogni tanto. Il weekend intero già non riuscirei ad apprezzarlo, sarebbe troppo per me. Un pomeriggio basta e avanza, breve ma intenso. Fanno eccezione solo alcune terme particolari, che vi descriverò tra poco…

UN MOMENTO PER SE’, LONTANO DA TUTTO

Comunque, nuotare nella piscina termale è una figata. In una puntata precedente ho accennato a come l’acqua calda rimandi a sensazioni arcaiche di sicurezza e protezione, alla culla del grembo materno (mi riferisco a “Un bagno caldo, un bicchiere di vino, candele profumate…”). Forse in una vasca termale questo è ancora più accentuato, anche per la location in sé, c’è una sorta di sospensione dalla vita quotidiana, come se tutto fosse in stand-by. Ci creiamo un momento di benessere per noi stessi, lontano da telefono, lavoro e scocciature varie. La mente e il corpo sono “costrette” a rallentare i ritmi, ad adeguarsi ai movimenti lenti degli arti nell’acqua. Si tratta di una cura naturale, e non solo per le proprietà benefiche delle sorgenti.

Terme di Acquasanta, Genova

“MA SE NON TI PIACCIONO, PERCHE’ NE PARLI?”

A dir la verità, le terme un po’ mi piacciono, forse più di quel che lascio trasparire. Sicuramente prima o poi mi piacerebbe visitare quei posti magnifici con le vasche termali davanti alle montagne innevate, quelle oasi di bellezza che basta guardare in foto per desiderare di essere lì all’istante. Il protagonista è il panorama, si vince facile. Il fatto è che in generale in un centro termale ci si dovrebbe rilassare, e di conseguenza purificare il corpo per migliorare i benefici dell’acqua sorgiva. Questo è il problema: la mia idea di relax è un po’ diversa, e ha poco a che vedere con il purificarsi. Però apprezzo altri aspetti.

LA MIA IDEA DI TERME

Ora vi spiego: qualche Natale fa, regalai a mio papà un ingresso per due alle terme, da usare insieme dopo un periodo particolarmente intenso in cui mi era stato vicino e si era fatto in quattro per aiutarmi. Il significato nascosto era “grazie papà, ora riposiamoci e prendiamoci una giornata solo per noi”. E’ solo un esempio, ma probabilmente nasconde la componente fondamentale della pillola di felicità odierna: regalarsi a vicenda il proprio tempo, in un posto lontano da tutto/i, per divertirsi e stare insieme. Certo, avremmo potuto andare da qualsiasi altra parte, ma le terme erano perfette per lo scopo. Sicuramente siamo stati casinari rispetto agli altri ospiti del centro, però è stato bello nuotare insieme sotto le fontanelle che spuntano dalle vasche, e ridere scappando dal getto gelido della doccia svedese. Ciliegina sulla torta: al posto della tisana ho bevuto la mia amata birra davanti al camino, leggendo Dylan Dog tra un ammollo e l’altro. In quel momento sì, mi sono sentita felice e ho apprezzato a pieno tutto ciò.

La mia idea di relax alle terme!

PIACERI TERMALI

L’acqua sulfurea sulla pelle, la sensazione di affondare e poi di riemergere. Il fragore dei getti d’acqua, che copre tutti gli altri rumori. Stare fermi sotto le strutture a fontana, godersi il massaggio attraverso la cuffia. Nuotare nella piscina all’aperto, protetti dal calore della vasca termale. L’accappatoio, con cui circondarsi per mantenere il piacevole tepore, la sua morbidezza. La stanchezza, naturale conseguenza del rilassamento muscolare. Chiudere gli occhi, e abbandonarsi alla sensazione di benessere. Lontani da tutto, per qualche ora.

PARENTESI BIRROFILA

Chiudo con una parentesi birrofilo/turistica. Ormai lo sapete, se in un intervento non nomino la birra o il rock non mi sento in pace con me stessa. Ma arriviamo al punto: al mondo ci sono dei posti bellissimi. Questi luoghi meravigliosi si chiamano terme della birra. Le trovate in varie nazioni, io sono stata a quelle di Praga. Lì, oltre a stare in ammollo in una vasca idromassaggio con acqua calda e malto, si può bere birra alla spina illimitata, sia lager che stout, scegliendo tra bicchiere da piccola (buu), bicchiere da media (vabbè), e boccale da litro (risposta corretta!). Se amate la birra vale davvero la pena andarci, oltretutto il malto rende la pelle morbidissima. Fidatevi, è un’esperienza da fare assolutamente, pandemie mondiali permettendo.

Terme della birra di Praga

E dopo questi immancabili consigli da tour operator, cari lettori, vi saluto. Grazie di essere arrivati fino a qui nella lettura, vi abbraccio con gli occhi a cuore. Ci vediamo tra due settimane con un altra pillola di felicità, ciao a tutti!

Chiara Cassani

Chiara Cassani

Maestra di danza orientale e floriterapeuta, suona la batteria in un gruppo metal femminile: le Obsydian Shiver. Le piace leggere, ascoltare musica rock e punk, e degustare birre con gli amici più cari. Abita con una gatta in una mansarda davanti al mare.

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