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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Ho provato lo shampoo solido

Ho provato lo shampoo solido

Ho provato lo shampoo solido.

Bentornati su Dobbiamo ambientarci, è gennaio e torniamo a parlare di ecosostenibilità. Buona lettura!

 

Cronaca di un acquisto

 

Sono, lo ammetto, attirata dal prodotto dopo una pubblicità martellante sui social: vedo lo shampoo al supermercato e decido di acquistarlo – per amore della scienza, sia chiaro -.

Lo scelgo di nota marca, vado sul sicuro, e faccio già le mie prime considerazioni: il prezzo è altissimo, sono circa 5 euro per 60 g di prodotto. Generalmente il costo per shampoo liquidi si aggira di media sui 2 – 2,50 euro per circa 100 ml di prodotto.

Questo sapone solido si presenta quindi non proprio accessibile, come spesso capita per prodotti che promettono di essere impattanti in modo davvero minimo sull’ambiente.

In ogni caso lo acquisto, lo scelgo in particolare per capelli fragili e che si spezzano:  problema annoso.

 

Cronaca di un’osservazione

 

La confezione è di cartone, mi colpisce la scritta in verde sulla cima, “zero plastica”; sono riportate le istruzioni, ci consigliano bagnare sia i capelli sia lo shampoo per creare la schiuma, applicare il prodotto sui capelli e… ecco una cosa a cui non avevo pensato! Bisogna depositare lo shampoo in una scatola perché rimanga protetto.

 

Cronaca di un lavaggio

 

Nella doccia, seguo quindi le indicazioni, appoggiando però la “saponetta” dove tengo le altre confezioni classiche, inevitabilmente a contatto con l’acqua.

Durante il massaggio di cute e capelli non trovo particolari differenze a livello di sensazione: c’è molta schiuma e un buon profumo.

Il risciacquo avviene benissimo, forse i capelli sono leggermente “duri”, sento subito il bisogno di mettermi il balsamo, e  mi sovviene un pensiero: usando un balsamo liquido dentro la bottiglietta di plastica vanifico tutto? Dovrei comprare anche il balsamo solido!

 

Cronaca di un risultato

 

Asciugo i capelli con il phon e sono puliti, disciplinati, profumati. Direi che le performance sono del tutto simili a quelle dei prodotti che uso solitamente.

 

Conclusioni

 

Lo  shampoo solido ha spopolato durante la fine del 2020, ed ero davvero curiosa di provarlo.

Mi ha fatto ripensare ai modi antichi di prendersi cura della persona, alle saponette che attualmente sono più ornamento che strumento di pulizia, in particolare ho ripensato al classico sapone di marsiglia.

 

Quali sono i vantaggi ?

 

  • Comodità durante i viaggi (ah! i cari e vecchi viaggi); è sicuramente una scelta che adotterei volentieri, soprattutto per le tratte in aereo che hanno restrizioni  per la quantità di liquidi che si portare a bordo;
  • La riduzione dello spreco di plastica; è innegabile che una scelta del genere comporti un minore utilizzo del materiale che più preoccupa chi cerchi di vivere in maniera meno impattante possibile! Generalmente le confezioni sono in cartone riciclato;
  • L’utilizzo di ingredienti biodegradabili: i consumatori più sensibili si sentono più tranquilli nell’utilizzare prodotti che possono essere aggrediti organicamente e quindi essere smaltiti in maniera più rapida;
  • La riduzione dello spreco di prodotto: non solo non c’è residuo che rimane all’interno del flacone, ma nelle promesse si dice che basti una quantità molto inferiore di shampoo rispetto a quello classico, per ottenere lo stesso risultato. Questo punto in particolare lo confermo, tendo ad usare una quantità maggiore di prodotto liquido, probabilmente perché l’effetto schiumogeno lo vedo solo una volta applicato sui i capelli e non già sulle mani.

 

Esistono veri e propri svantaggi?

 

Basandomi sulle mie considerazioni e ricerche, non mi sento di affermare che ci siano degli svantaggi nell’utilizzo dello shampoo solido; ho però delle perplessità di tipo igienico: la conservazione della saponetta non mi convince moltissimo, ho letto che bisognerebbe tenerla in un sacchetto che fa defluire l’acqua in eccesso, o in un porta sapone di legno. Insomma, la preservazione mi sembra complicata, ho paura che il prodotto vada in contro ad alterazioni o deterioramento, anche vista la quantità di ingredienti, passatemi il termine, “naturali” che si vanta di possedere.

Altro fattore da considerare, quello di cui ho parlato proprio all’inizio: il prezzo di questa ecosostenibilità è davvero molto, molto alto! I motivi potrebbero risiedere negli ingredienti, di solito, infatti, quelli bio hanno un valore elevato.

 

Credo, in conclusione, che l’utilizzo di uno shampoo solido vada inquadrato in un certo stile di vita, insieme ad altri comportamenti che ognuno di noi può mettere in atto ogni giorno e che sono utili in egual misura: comprare frutta e verdura sfusi, non confezionati, non buttare nel water niente a parte rifiuti organici e carta igienica (no, nemmeno i capelli, guai!), per fare dei banalissimi esempi. E, come sempre, cercare di guardare sempre il mondo e le nostre azioni nell’insieme.

 

 

 

 

 

 

Silvia Cavaliere

Silvia Cavaliere

Ha studiato diritto, ma la sua passione è da sempre la scienza legata all'alimentazione e alle risorse, soprattutto agricole.

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