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Recensione “L’ultimo Rintocco”, Diego Pitea

Recensione “L’ultimo Rintocco”, Diego Pitea

L'ultimo RintoccoL’ULTIMO RINTOCCO

di Diego Pitea

 

Editore: goWare

Pagine: 389

 

TRAMA. “L’essenza del male ha preso forma umana”. È questo che pensa Richard Dale, psicologo e criminologo, entrando nella camera da letto di un appartamento alla periferia di Roma. A terra giace una donna incinta con un taglio sopra il pube. Del feto nessuna traccia e sulla parete una scritta enigmatica: “Rosso”. A interpellarlo è Marani, il capo dell’Unità Analisi Crimini Violenti, per indagare sull’“Escissore”, un serial killer edonista, crudele e geniale, con il vezzo di lasciare sulla scena del crimine degli indizi che, opportunamente decifrati, permettono di risalire all’identità della prossima vittima. Coadiuvato dalla profiler Doriana Guerrera, Dale analizzerà, come in una macabra caccia al tesoro, le tracce lasciate dall’assassino, ma quando tutto sembra aver fine avrà inizio il vero incubo, che lo porterà a scontrarsi con le sue paure più profonde e con un nuovo rompicapo all’apparenza insolubile… fino allo scoccare dell’ultimo rintocco.

 

RECENSIONE.

La mente umana non ama i sospesi.

Richard Dale è uno psicologo e criminologo, amante delle liquirizie. L’ultimo Rintocco racconta la storia di un serial killer crudele e geniale, chiamato “l’Escissore” che commette omicidi ai danni di donne incinte, lasciando enigmatici indizi all’Unità Analisi Crimini Violenti.

Richard Dale: siamo uguali seppur diversi.

L’ultimo Rintocco è un thriller avvincente e complesso, che unisce momenti di tensione con momenti dal grande trasporto emotivo. Diego Pitea è uno scrittore completo, dalla scrittura scorrevole, fluida e dal ritmo serrato; i suoi personaggi e le molteplici vicende che accadono, dimostrano la tridimensionalità dei personaggi e i molteplici enigmi che fanno riferimento ai colori, all’arte e ai rebus dimostrano il profondo studio che l’autore ha fatto nella stesura del romanzo.

In condizioni normali non ci si rende conto di quanto possano essere importanti sei minuti e quattordici luridi secondi. Il tempo di un caffè al bar. Che per lui, però, rappresentavano il punto di passaggio fra la speranza e la disperazione.

Questo romanzo rapisce sin dalle prime pagine e ha al suo interno diverse sotto-trame che riescono ad immergerti totalmente nella storia, da leggerla tutta d’un fiato.

Non posso svelarvi altro, posso solo dirvi che L’ultimo Rintocco è una vera e propria garanzia.
Davvero, davvero ben fatto e ben strutturato (e ho imparato un sacco di cose nuove).

 

Ringrazio davvero di cuore Diego Pitea, per avermi inviato una copia omaggio del suo romanzo e avermi deliziato con questa storia davvero intrigante. Mi ha davvero molto sorpreso. Grazie.

 

Buona lettura a tutti!

 

Rachele.

 

 

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Rachele Bini

Rachele, 31 anni. Una, Nessuna, centomila. Copywriter e amante della comunicazione, la scrittura è il suo pane quotidiano. Ha gestito un Ufficio Stampa per una piccola Casa Editrice Indipendente. Aspirante Giornalista, scrive per "Il Tirreno".

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