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Pietro Morello: “musica è qualcosa che bisogna dare al mondo”

“Dove le parole non arrivano… La musica parla”. Parole dette da uno dei più grandi compositori della storia: Beethoven.

La musica è un lingua universale che proprio tutti possono capire. Unisce le persone, rassicura gli animi, porta allegria, porta malinconia, fa sognare.

La persona di cui voglio parlarvi oggi ama la musica profondamente ed è riuscito a portarla in vari posti del mondo regalando attimi di felicità. Ecco il suo identikit:

– nome: Pietro Morello
– età: 21
– professione: musicista, influencer, ambientalista, missionario

 

 

 

Incredibile che un ragazzo così giovane possa essere tutto questo, vero? Invece Pietro Morello è questo ed anche molto di più. È nato e vive a Torino ma il suo cuore appartiene altrove. Da bambino ha sempre mostrato un grande interesse per ogni tipo di musica, a 13 anni inizia a suonare la chitarra, dopo qualche anno, da autodidatta, il piano e poi così con altri mille strumenti. Il suo talento salta subito all’occhio, o meglio… all’orecchio!

2016 è l’anno del suo approdo su instagram e recentissimo quello su tiktok, la piattaforma più amata dai giovani oggi. Il seguito che nel giro di poco tempo ottiene è strabiliante!

Nelle sue pagine social Pietro racconta sé stesso, della sua musica e dei suoi viaggi. Si, perché a soli 18 anni incomincia a viaggiare per il mondo facendo missioni umanitarie.

Continuerà sempre la guerra, se il colore della pelle resterà più importante di quello degli occhi.

Per mesi Pietro vive in posti dimenticati da Dio, dove un numero davvero troppo alto di bambini vive in condizioni terribili, senza vestiti e senza cibo… La musica è solo un piccolo dono rispetto a quello che veramente meriterebbero eppure, nonostante la guerra, la fame, il freddo, sembra basti intonare qualche nota per vedere dei sorrisi: questo penso sia qualcosa di impagabile.

Non siamo eroi, non vogliamo fama o riconoscimenti, siamo medici della felicità, siamo artisti dell’allegria, siamo lì per questo.

Il suo scopo è semplice: dare la musica al mondo, perché “musica” è sinonimo di “libertà” e non un qualcosa da mercificare.

Quando leggo i post di Pietro o guardo i suoi video mi sembra davvero un qualcosa di straordinario tutto quello che fa per la sua passione e per gli ideali in cui crede. È una persona rara, preziosa, pura. E credo fortemente che sentiremo parlare di lui molto, molto a lungo.

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