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Recensione “L’invenzione di noi due”, Matteo Bussola

Recensione “L’invenzione di noi due”, Matteo Bussola

LL'invenzione di noi due’INVENZIONE DI NOI DUE 

di Matteo Bussola

 

 

Editore: Einaudi

Pagine: 202

TRAMA. «Cominciai a scrivere a mia moglie dopo che aveva del tutto smesso di amarmi». Così si apre questo romanzo, in cui Milo, sposato con Nadia da quindici anni, si è accorto che lei non lo desidera più: non lo guarda, non lo ascolta, non condivide quasi nulla di sé. Sembra essersi spenta. Come a volte capita nelle coppie, resta con lui per inerzia, per dipendenza, o per paura. Quanti si arrendono all’idea che il matrimonio non possa diventare che questo? Milo no, non si arrende. Continua ad amare perdutamente sua moglie, e non sopporta di non ritrovare più nei suoi occhi la ragazza che aveva conosciuto. Vorrebbe che fosse ancora innamorata, curiosa, vitale, semplicemente perché lei se lo merita. Ecco perché un giorno le scrive fingendosi un altro. Inaspettatamente, lei gli risponde, dando inizio a una corrispondenza segreta. In quelle lettere, sempre più fitte e intense, entrambi si rivelano come mai prima. Pian piano Milo vede Nadia riaccendersi, ed è felice, ma anche geloso. Capisce di essere in trappola. Come può salvarsi, se si è trasformato nel suo stesso avversario? Matteo Bussola racconta un amore. Forte, sciupato, ambiguo, indispensabile. Come ogni relazione capace di cambiarci la vita.

 

RECENSIONE.

E’ triste, tragico persino, ma torniamo a occuparci delle cose quasi sempre quando sono finite. Forse la fine è l’unica condizione in grado di smuoverci davvero.

L’invenzione di noi due racconta la storia di Milo e Nadia, una coppia nata grazie al destino e che nel presente sembra sia arrivata al capolinea vittima della quotidianità e della stanchezza. Nadia non è più la stessa, non è più quella ragazza schietta, selvaggia della quale si era innamorato anni prima e lui si ritrova solo, a cercare di tenere insieme i pezzi di un rapporto che sembra destinato a finire.

Le persone si chiedevano spesso cosa potesse avere portato una donna come Nadia da uno come me. Era una storia strana e meravigliosa, la nostra. Di quelle che non si dovevano raccontare troppo in giro, se non si voleva esser presi per pazzi.

L’amore di Milo e Nadia nasce trent’anni prima, tramite una corrispondenza nata letteralmente tra i banchi di scuola. La loro storia si nutre di parole e solo attraverso un figlio bianco le loro anime si confidano, si svelano, si comprendono. Ed è proprio tramite la scrittura, che Milo cerca di far rinnamorare la sua Nadia prova a farla rifiorire, a farle ricordare com’era (e come erano) un tempo.

Nadia amava le sorprese, ma odiava che le si regalassero due cose: libri e vestiti. I primi, perché aveva la bizzarra convinzione che non dovessero essere le persone a scegliere le storie, ma le storie a scegliere le persone. […] Con i secondi, invece, faceva fatica perché li interpretava come tentativi di cambiarla.

Quello che personalmente mi ha incuriosito di più in questo romanzo, è sicuramente il personaggio di Nadia. Nadia è una persona testarda, selvaggia, una donna non convenzionale. I personaggi di questo romanzo sono descritti in modo sublime, particolare, si svelano pian piano, capitolo dopo capitolo, ma sembra di conoscerli da sempre.

La scrittura è un pò come il sangue, è unica e irripetibile per ciascuno di noi. Certo, può arricchirsi e modificarsi nel tempo, con quel che scegli di nutrirla, ma non può camuffare quel che sei. La tua impronta resta. La scrittura non ti nasconde. Ti rivela.

Un romanzo che mi ricorda molto Una gran voglia di vivere di Fabio Volo, ma che si differenzia per la sua maggior introspezione. L’invenzione di noi due ci insegna la differenza tra Innamoramento dove è tutto perfetto, c’è la voglia di scoprirsi e l’Amore che invece richiede impegno, dedizione e costanza. Insomma, Matteo Bussola ci accompagna in un percorso più intimo, che racconta la metamorfosi del rapporto più semplice e più difficile del mondo… il rapporto d’amore.

L’invenzione di noi due è un romanzo adatto veramente a tutti, dalla scrittura fluida e semplice. Assolutamente da leggere.

 

Buona Lettura a tutti!

 

Rachele.

 

 

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Rachele Bini

Rachele, 31 anni. Una, Nessuna, centomila. Copywriter e amante della comunicazione, la scrittura è il suo pane quotidiano. Ha gestito un Ufficio Stampa per una piccola Casa Editrice Indipendente. Aspirante Giornalista, scrive per "Il Tirreno".

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