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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Effetto Venezia 2020. Al via la 35° edizione, in una “special edition”

Effetto Venezia 2020. Al via la 35° edizione, in una “special edition”

Effetto Venezia 2020. Al via la 35° edizione, in una “special edition”

La tradizionale festa in cui si condensa il meglio dell’estate livornese non batte certo ritirata. Anzi, in concomitanza dell’emergenza sanitaria, dà sfoggio della propria resilienza e plasticità, adattandosi alle nuove normative in materia di eventi. Musica, teatro, arte, comicità, danza, storia locale, cucina: queste le arti e i saperi che si incroceranno e intersecheranno in oltre 70 spettacoli nell’arco di 6 serate.

Quando

Effetto Venezia e dintorni. A cielo aperto – già nel nome si intuisce l’inedita veste della presente edizione – si articolerà su due fine settimana consecutivi. Stasera (venerdì 21) – sabato 22 – domenica 23 agosto venerdì 28 – sabato 29 – domenica 30 agosto. Gli spettacoli saranno a numero chiuso e fruibili solo su prenotazione online dal sito della manifestazione.

Dove

Quest’anno, con l’obiettivo di non creare assembramenti – ma anche di far conoscere e dare un respiro culturale a scorci e paesaggi troppo spesso ignorati – l’antico quartiere della Venezia cede il proprio ruolo da protagonista, lasciando spazio anche ai “dintorni”. Palcoscenico di tutta la kermesse sarà infatti l’intera città, nei suoi luoghi più caratteristici: Piazza della Repubblica, Piazza del Luogo Pio, Piazza XX Settembre, Piazza Garibaldi, Piazza Cavallotti.

Highlights di oggi

Presso la biblioteca dei Bottini dell’Olio, alle 21 (in seconda replica alle 22:15), tornano Le Stanze Livornesi di Emanuele Barresi. Attraverso le voci di personaggi illustri del nostro passato, si racconterà la storia delle epidemie che hanno colpito la città di Livorno, e di come la città ha saputo reagire.

In Piazza XX Settembre avranno luogo le performance artistiche a cura del Centro Artistico Il Grattacielo. Stasera, ore 21, sarà la volta di Anna Meacci in Tutto da Sola, uno spettacolo di ispirazione autobiografica in cui non mancheranno ironia e leggerezza.

Teatro a cielo aperto anche sul Palco dei Legnami, dove, alle 21:30, andrà in scena Il Colera, un classico del vernacolo anni ’70 (tornato più attuale che mai), a cura della Compagnia Vertigo.

Sul Palco del Luogo Pio, alle 22:30, ci sarà Giobbe Covatta con il suo nuovo spettacolo 6°- Sei gradi, che si pone sulla scia di un’indagine che negli ultimi anni l’ha portato a riflettere sul significato simbolico dei numeri. In questo caso 6 sono i gradi centigradi di cui è salita la temperatura media del nostro pianeta. Uno spettacolo che lega dunque comicità, ironia, satira e divulgazione scientifica.

Ma a farla da padrone, almeno per questa sera, sarà sicuramente Bobo Rondelli, che si esibirà sul Palco di Piazza della Repubblica alle 22:30. Bobo darà vita a uno spettacolo intimo e leggero – il primo dopo la pandemia –, accompagnato dal pianista Claudio Laucci. A dividere la scena con Bobo ci sarà poi Giorgio Mannucci, cantautore che sta sempre più affermandosi nel panorama musicale italiano.

Trasversalmente ai vari appuntamenti, al Museo della Città (polo culturale dei Bottini dell’Olio) si potranno visitare due mostre di rilievo. Progressiva – che offre uno spaccato sull’arte contemporanea di Livorno –, e la personale di Dario Ballantini. Degna di nota anche l’esposizione fotografica in Piazza Anita Garibaldi, a tema “Il lavoro a Livorno nonostante il Covid 19”.

Come arrivare

Sono previste navette con partenza e arrivo dal parcheggio del Modigliani Forum (Porta a Terra). Il servizio di navetta è gratuito, e sarà attivo ogni 15 minuti dalle 18.50 all’1.50.

Per ulteriori informazioni, rimando al sito di Effetto Venezia: https://www.livorno-effettovenezia.it.

Per (ri)leggere tutti gli articoli di “Non è buio ancora”, clicca qui.

Simone Gasparoni

Simone Gasparoni

Classe 1995, studio Filosofia all'Università di Pisa. Allievo ortodosso di Socrate, ho sempre pensato che le parole siano roba troppo seria per abusarne (lo so, lo so, detta così sembra una scusa degna del miglior cerchiobottismo, per dirla in gergo giornalistico). Romantico per vocazione, misantropo per induzione. Attualmente, in via di riconciliazione con il genere umano attraverso la musica, l'arte, la cultura. Per ora, sembrano buone vie. Oltre che all'Unipi, potete trovarmi in giro in qualche locale o teatro a strimpellare la tastiera. O, con più probabilità, a casa mia. P.S. Ecco, l'ho già fatta troppo lunga...

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