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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

La grande abbuffata di Ferragosto

La grande abbuffata di Ferragosto

Ciao a tutti e ben ritrovati su “Attimi di felicità”! Questa puntata è a tema, immaginandovi reduci da grigliate e pranzi in trattoria per Ferragosto, oggi parleremo delle grandi e grosse abbuffate con gli amici accompagnate da una bottiglia di buon vino!

TAVOLATE, PANCIA PIENA E TANTA BIRRA

Le grandi abbuffate con gli amici sono tra le cose più belle della vita. La suddivisione dei compiti, la compagnia, le risate, la birra (o il vino) prima di iniziare a cucinare, la birra (o il vino) mentre si stanno preparando gli ingredienti, il vino (o la birra) mentre si cucina… uno degli assiomi fondamentali delle tavolate con gli amici è la presenza di un tasso alcolemico già decoroso in partenza, che con il passare delle ore si eleva a vette da campioni, tanto da far passare in rassegna i vari livelli della sbronza collettiva: racconti nostalgici dei bei tempi andati, karaoke improvvisato (e stonato), rovinose cadute dalla sedia, testa sul tavolo e nanna… E se si opta per la trattoria il discorso non cambia: in alto i calici, in alto l’umore!

Tavolate di amici, buon cibo e buona birra, qui a Santiago de Compostela

IL PIACERE DEL BUON CIBO…

Da bravo Toro, considero il cibo uno dei principali piaceri della vita: in molte occasioni una pietanza particolare diventa una coccola a se stessi, che sia una ricetta cucinata in casa, dello street food da gustare su un gradino in pausa pranzo o, in occasioni proprio specialissime, piatti gourmet in location più ricercate. Anche in viaggio, scoprire la cucina locale e assaggiarne i piatti tipici, anche i più strani, è un’esperienza che non può mancare: il cibo è uno specchio delle abitudini di vita di un popolo, una parte importante del suo folklore. In pratica, mangiando si studia la cultura locale; non è golosità, è sete di conoscenza!

…SENZA FRETTA…

Spesso nella vita quotidiana si mangia di corsa, con tempi limitati e la testa occupata dai pensieri; trovo però che gustare una pietanza con la giusta calma, apprezzandola con tutti e cinque i sensi (non solo il gusto, ma anche l’estetica dell’impiattamento, i suoi colori, il profumo che emana, la consistenza in bocca) sia un’esperienza mistica di puro piacere, una forma di meditazione che può regalare gioia e serenità, allo spirito e alla pancia… forse esagero, ma che vi devo dì, me piace magnà!

…E IN GIUSTA COMPAGNIA!

Se poi, la compagnia è quella giusta, il tempo occupato per mangiare insieme è ancora più piacevole; e con “compagnia giusta” intendo non solo cenette di coppia ma anche le tavolate con gli amici per l’appunto, i pranzi con i genitori, la serata speciale da dedicare a qualcuno a cui vogliamo bene, il cibo accompagna molti momenti belli della nostra vita sociale e sentimentale. Sto cadendo nel sentimentalismo e non è da me, sarà il vino bevuto a Ferragosto, meglio tornare sulla retta via!

Tavolate di metallari al Malpaga Folk & Metal Fest

GRIGLIATA DI FERRAGOSTO

La grigliata di Ferragosto è una tradizione consolidata da tempi immemori, che va onorata e rispettata; gli ingredienti per una sua buona riuscita sono carne e/o verdure a volontà, tomini, erbe aromatiche, un posto dove poter grigliare, piatti usa e getta, meglio se riciclabili, bottiglioni di vino, birra, grappe e amari vari, trallallà trallallà. Non che a Pasquetta o il Primo Maggio il programma cambi, ma grigliare ad agosto con 30 gradi quando va bene è da “only the brave”, e merita una menzione ad hororis causa. E più i cibi sono succulenti e grassosi, più c’è gusto: per la dieta e per pensare al colesterolo alto ci sono tutti gli altri giorni dell’anno (a parte Natale, i compleanni, i sabati con gli amici, le cene infrasettimanali coi colleghi…vabbè, meglio non pensarci, è una vita difficile del resto).

GRIGLIOSOFIA, LA FILOSOFIA DELLA GRIGLIA

Ok, ammetto che almeno a Ferragosto si potrebbe andare al mare e mangiare lì, ma le spiagge sono piene, fa caldissimo, e da quest’anno c’è pure la coda per accedere alla spiaggia. Vuoi mettere una griglia scoppiettante con il profumo che inebria l’ambiente e le cavità nasali, o in alternativa un pranzo pantagruelico in una trattoria alla buona, di quelle che con cifre irrisorie fanno passare la fame da qui alla prossima estate? Secondo me non c’è gara. Senza contare la soddisfazione di mangiare dopo tutta l’attesa e i preparativi: la griglia non è un piacere immediato, ci insegna ad avere pazienza, a saper aspettare mentre si scalda, a pregustare qualcosa che sarà pronto solo dopo un certo lasso di tempo, ma che darà tanta, tantissima soddisfazione. E in quel momento, il bicchiere di vino in mano non è solo un bicchiere di vino, ma un compagno di attesa, un amico che aiuterà a colmare parzialmente il senso di acquolina in bocca nato alla prima ventata di profumo proveniente dalla grigia. L’esperienza sensoriale precedente alla mangiata, è essa stessa parte integrante della mangiata? Secondo me sì!

Comunque sia, in qualsiasi modo abbiate passato Ferragosto, spero che abbiate mangiato tanto, bevuto tanto e riso tutto il tempo. Enjoy your time, ci vediamo tra due settimane con un altro appuntamento di “Pillole di felicità”.

Carne al sangue
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Chiara Cassani

Chiara Cassani

Maestra di danza orientale e floriterapeuta, suona la batteria in un gruppo metal femminile: le Obsydian Shiver. Le piace leggere, ascoltare musica rock e punk, e degustare birre con gli amici più cari. Abita con una gatta in una mansarda davanti al mare.

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