ON AIR


Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Stagioni teatrali, festival e tour ridimensionati. Ma nella botte piccola…

Stagioni teatrali, festival e tour ridimensionati. Ma nella botte piccola…

Stagioni teatrali, festival e tour ridimensionati. Ma nella botte piccola…

Amici di “Non è buio ancora”! Ci siamo, la cosiddetta Fase 3 è alle porte. Questa fase – praticamente l’ultimo step delle riaperture, escludendo i grandi eventi, la scuola e la giustizia – sancirà la seppur timida ripresa del settore culturale. Da lunedì 15 giugno, cinema, teatri, concerti saranno di nuovo abitati dai nostri corpi: si ripristina così uno scambio di vita in cui ci si salva a vicenda. Gli spazi torneranno in vita grazie alle nostre, di vite, che per parte loro ne usciranno con un sovrappiù di conoscenza e consapevolezza di sé. E di quanto sia importante tornare a vedersi, ogni tanto, come un corpo unico, per non correre il rischio che le nostre individualità si incistino.

Le disposizioni restano quelle che vi accennavo nell’ultimo articolo. Un massimo di 200 spettatori al chiuso, 1000 all’aperto, mascherine sia per staff che pubblico. E poi le solite regole di prevenzione: ingresso previa misurazione della temperatura corporea, mantenimento della distanza interpersonale di un metro, igienizzazione periodica degli ambienti. È inoltre vietata la vendita e il consumo di cibi e bevande durante lo svolgimento degli spettacoli. Nelle biglietterie, l’uso del contante è scoraggiato; ove possibile, si raccomanda l’acquisto dei biglietti online.

Nella realtà, dovremo riapprendere a vedere un film, assistere a uno spettacolo teatrale, andare a un concerto. Faremo tutto come se fosse la prima volta (e in effetti, in questa nuova modalità, sarà così). Saranno momenti strani, complicati, anomali, ma forse per questo ancor più emozionanti. Potremo tornare a compiere attività che fino a pochi mesi fa apparivano come esperienze non più ripetibili, appartenenti a un’idea di mondo ormai tramontata. Tutto ci sembrerà una piacevole scoperta, una (ri)conquista, e sotto tale aspetto sarà anche bello e doppiamente esaltante. In un’epoca che dispensa compulsivamente stimoli ad alto tasso di obsolescenza, sarà per tutti una sorta di antidoto al demone dell’assuefazione.

Vediamo quindi i primi eventi che si prospettano all’orizzonte.

Al De Filippo di Cecina…

Al Teatro Eduardo De Filippo di Cecina non si perde di certo tempo. Il teatro diretto da Alessio Pizzech (che anche WiP Radio ha intervistato, vedi qui), apre il sipario proprio la notte tra il 14 e il 15 giugno. Allo scoccare della mezzanotte due importanti rappresentanti della scena teatrale italiana, Dario Marconcini e Giovanna Daddi, inaugureranno una stagione senz’altro sui generis con un recital tratto da Poesia degli Ultimi Americani di Fernanda Pivano. Libertà, rivoluzione, beat generation, l’altra faccia del sogno americano: questi i nodi della narrazione, scandita dalla musica dei jazzisti Andrea Lupi e Valerio Perla. Il biglietto costa 12 euro e si può prenotare sul sito del teatro. La capienza del teatro sarà contingentata a 120 spettatori.

Nel resto della Toscana e dell’Italia

Tanti i festival e le manifestazioni annullati (vedi Lucca Summer Festival, Firenze Rocks, Pistoia Blues, ma anche Mercantia a Certaldo). Sopravvivono però gli eventi più piccoli, o anche i medio-grandi con però programmi e presenze fortemente ridimensionati. Fra questi, il Maggio Musicale Fiorentino (primo teatro lirico italiano a riaprire le porte dopo il lockdown), l’Estate Fiesolana, la Versiliana o Inequilibrio a Castiglioncello.

Ci sono poi artisti che andranno ugualmente in tour, come Diodato o Daniele Silvestri. Di seguito le date che finora sono state annunciate.

Forse l’estate 2020 saprà raccontarci anche qualcosa di bello.

Stagioni teatrali

Stagioni teatrali

 

Per (ri)leggere tutti gli articoli di “Non è buio ancora”, clicca qui.

Simone Gasparoni

Simone Gasparoni

Classe 1995, studio Filosofia all'Università di Pisa. Allievo ortodosso di Socrate, ho sempre pensato che le parole siano roba troppo seria per abusarne (lo so, lo so, detta così sembra una scusa degna del miglior cerchiobottismo, per dirla in gergo giornalistico). Romantico per vocazione, misantropo per induzione. Attualmente, in via di riconciliazione con il genere umano attraverso la musica, l'arte, la cultura. Per ora, sembrano buone vie. Oltre che all'Unipi, potete trovarmi in giro in qualche locale o teatro a strimpellare la tastiera. O, con più probabilità, a casa mia. P.S. Ecco, l'ho già fatta troppo lunga...

Articoli Correlati

Commenti