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Joshua Wong: NOI SIAMO LA RIVOLUZIONE!

Rivoluzione. Una parola che racchiude al suo interno una potenza quasi sovrumana!

Tante ce ne sono state nel corso della storia e tante ce ne saranno. Il nostro mondo non è di certo un Eden, la perfezione non esiste e noi siamo decisamente molto lontani anche da una generale situazione di tranquillità.
Spesso io stessa non mi rendo conto di quanto sia fortunata: di svegliarmi ogni mattina nel mio letto, di fare colazione, pranzo e cena, di avere accanto la mia famiglia, di studiare. Tutte banalità per noi, un po’ meno per chi invece vive in povertà, o dove c’è la guerra o dove non è possibile esprimersi perché ogni tua parola viene ingiustamente censurata.

Tempo fa vidi un documentario su Netflix che mi lasciò a bocca aperta… parlava di un ragazzo di soli 23 anni, che con le sue forze e l’aiuto di altri giovanissimi amici è riuscito a mettere in atto una Rivoluzione con la “R” maiuscola! È di lui che voglio parlarvi oggi. Identikit:

– Nome: Joshua Wong
– Età: 23 anni
– Professione: attivista politico

La lotta di Joshua comincia quando lui aveva solo 14 anni, quando il rigidissimo governo cinese, stava cercando di imporre un nuovo programma di istruzione ad Hong Kong, programma che si rivelava essere più un “lavaggio del cervello”… Insieme ai suoi compagni decide di fondare il movimento studentesco dal nome di Sholarism e così dal nulla partirono: iniziarono a parlare a scuola, in strada, nelle piazze, a diffondere volantini e creare manifesti… il loro desiderio era innanzitutto cercare di far capire ai cittadini di Hong Kong l’ingiustizia in cui stavano vivendo.
A questo punto però la loro battaglia non era più solamente una richiesta per un sistema scolastico meno rigido ma era diventata un progetto politico di maggior respiro democratico col fine di riformare il sistema elettorale di Hong Kong, fortemente controllato. Un progetto davvero molto ambizioso…

Joshua si ritrovò nei panni del leader nel giro di pochissimo tempo, ruolo decisamente in contrasto con i suoi capelli spettinati ed il suo look da ragazzino.. quello che era d’altronde! Ma mai ho visto un quattordicenne con il suo carisma e la sua fermezza, doti che gli hanno permesso di avere un seguito sempre più numeroso.

Le proteste pacifiste continuarono anno dopo anno, molte le soddisfazioni ma anche le sconfitte (Josha nel settembre del 2014 venne arrestato e così anche nel 2017). La loro più grande paura è da sempre stata il tempo.. “O la Cina a partite da Hong Kong prova ad aprirsi, o sarà il suo governo a distruggere la democrazia liberale del mondo“. Questo deve essere fatto adesso, non ci sono alternative, spiegano Joshua ed i suoi compagni nel documentario.

È infatti estremamente necessario che questi ragazzi siano sostenuti e non solo nel loro paese ma in tutto il mondo!

La nostra lotta non è ancora finita. Se noi bruciamo, voi brucerete con noi.

Parole forti quelle di Joshua, proprio come quelle di Katniss Everdeen in Hunger Games. Ma per far sì che che le persone inizino a guardare oltre le barriere che da sempre gli sono state imposte è necessario scuotere i loro animi paralizzati dalla paura di perdere anche quel poco che gli è stato concesso…

Le rivoluzioni da sempre sono partire dal basso e se un gruppo di adolescenti è stato in grado di creare un qualcosa di tanto grande e potente nel giro di così poco tempo immaginiamoci cosa potrebbero fare fra qualche anno!?

Sulla base di quello che sta succedendo in questo momento sul nostro incasinato pianeta credo fortemente che non dobbiamo arrenderci e soprattutto non lo devono fare i giovani. Bisogna continuare ad immaginare un mondo migliore, con più diritti e libertà! Un luogo dove far crescere i nostri figli ed i nostri nipoti, dimenticare l’odio e le discriminazioni… Sarebbe bello!

Se puoi immaginarlo, puoi farlo.

…Sinceramente non ricordo chi disse queste ma indubbiamente aveva ragione!

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