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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Nel Golfo dei Poeti: la mesciua spezzina

Nel Golfo dei Poeti: la mesciua spezzina

Nel Golfo dei Poeti: la mesciua spezzina

Dietro la Liguria dei cartelloni pubblicitari, dietro la Riviera dei grandi alberghi, delle case da gioco, del turismo internazionale, si estende, dimenticata e sconosciuta, la Liguria dei contadini.
(Italo Calvino)

La storia della ricetta

Cannellini, ceci e farro: la semplicità fatta ricetta.

Il porto di La Spezia, inserito nel caratteristico Golfo dei Poeti, è oggi uno dei centri nevralgici per lo smistamento delle merci, centrale non solo per le attività economiche della Liguria ma fondamentale anche per tutto il comparto nazionale. Le sue banchine vedono nascere, presumibilmente nel XIV secolo, questa tipica ricetta della tradizione povera ligure, che significa “mescolanza”, “miscuglio”: pochi ingredienti per un risultato assai superlativo!

Immaginatevi le mogli dei portuali ad attendere, frementi, le imbarcazioni cariche di provviste varie in arrivo ed in partenza dal porto; durante le operazioni di sbarco ed imbarco era uso raccattare ciò che fuoriusciva dalle fessure delle balle di granaglie e di legumi. Si buttava quindi tutto in pentola per fare una minestra assai sostanziosa, che poteva altresì sostituire agilmente la carne, piuttosto difficile da reperire poiché costosa.

Si narra anche che, probabilmente, gli stessi lavoratori portuali mettessero in atto un sorta di… “rapina”: senza farsi notare dai capi, prelevavano direttamente dai sacchi svariate quantità di materiale, sicché gli ingredienti della mesciua, nelle sue dosi, potevano variare enormemente. Questa ricetta ha sconfinato successivamente pure in Toscana, tanto che nella zona dell’alto Massese, ed in parte anche in Lunigiana, è assai frequentata.

In questa zona della nostra regione troviamo una variante della classica mesciua spezzina (“rileggere” è tipico dei territori): il gran prilà, minestra assai corposa, prevede l’uso di fagioli borlotti, ossi di maiale e farro.

Io ho aggiunto un poco di rosmarino e pochissima scorza di limone per strutturare: piccola variante.

Golfo dei Poeti

Mesciua spezzina, per 6:

  • fagioli cannellini secchi, 250 gr.

  • ceci secchi, 250 gr.

  • farro o grano duro, 250 gr.

  • olio evo, sale e pepe qb.

  • pepe nero in grani qb.

  • del rosmarino e scorza di limone (opzionale)

Ammollare i ceci secchi per 48 ore aggiungendo una puntina di bicarbonato, mentre i fagioli secchi, il farro o il grano necessitano di un ammollo più breve, circa 24 ore. Cuocere quindi il tutto in tre pentole separate ponendo un litro di acqua salata in ciasuna, aggiungere del pepe in grani. Prima della cottura unire legumi e farro ed andare su fiamma ancora per poco. Impiattare servendo la mesciua, eventualmente, con un poco di pecorino.

Mesciua spezzina

Luca Priori

Luca Priori

Se hai un problema aggiungi olio! Luca si occupa di disabilità e organizzazione eventi musicali. Nella vita, da molto tempo, ha due grandi passioni, il canto e la cucina, quest'ultima scoperta in una sera d'inverno di molti anni fa: la scintilla fu un radicchio trevigiano in saor d'agrumi consumato a casa di amici. Da quell'episodio decise di "strutturarsi": con un grande chef al suo fianco, avido di conoscenza, intraprese un percorso di studi assai intenso e fruttuoso. Ma la ricerca e la sperimentazione continuano anche adesso. Luca studia Scienze Gastronomiche ed Antropologia Alimentare presso l'Universitas Mercatorum di Roma.

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