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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Recensione “Reborn”, Dan Ruben

Recensione “Reborn”, Dan Ruben

Reborn REBORN

di Dan Ruben

 

 

Editore: Independently Published

Pagine: 249

 

SINOSSI. Spesso la vita ci porta a commettere degli errori, a fare delle scelte che non sempre si rivelano le migliori. Michael ha un passato di dolore e morte che gli sta corrodendo l’anima, e con gli ultimi brandelli di lucidità cerca di ritrovare la sua giusta via. Non è un percorso semplice e non sarà facile per lui trovare quella pace interiore che cerca con insistenza per non cadere nella follia. E nel momento in cui sembrava, anche grazie all’incontro con una donna che diventerà per lui la sua ancora di salvezza, ritornare di nuovo a vivere, il suo passato ritornerà prepotente a trascinarlo nel baratro ricordandogli ciò che era. Un passato fatto di violenza e complotti, dove dovrà combattere con tutto se stesso per riuscire, finalmente, a ritornare da lei.

 

RECENSIONE. 

Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prim’ancora che i corpi si vedano. Generalmente, quando abbiamo bisogno di morire e rinascere emotivamente…

Il protagonista di questa storia è Michael, un militare perseguitato dai ricordi traumatici della guerra (insinuerei anche affetto da disturbo post traumatico da stress), che è tornato alla vita ordinaria di tutti i giorni. Trasferitosi quindi in una nuova città, incontra Maria, una ragazza molto bella e giovane e se ne innamora follemente; anche se la loro storia non sarà molto semplice… Il passato di Michael però, non è pronto per lasciarlo andare.

Alcune volte si ritrovava a parlare da solo, altre i ricordi lo assillavano in modo così prorompente che gli sembrava di riviverli di nuovo. Erano talmente reali che vedeva i soldati nemici nascosti tra le ombre della boscaglia. Vedeva i visi degli amici morti che tornavano a fargli visita e che parlavano con lui. sembrava quasi di vivere in un limbo tra realtà e ricordi dove non distingueva quasi più la differenza.

Devo essere sincera: Reborn, inizialmente era una lettura che stavo per abbandonare. Fortunatamente però sono riuscita a terminarlo e ho avuto una piacevole sorpresa. La prima parte del romanzo, a mio parare di lettrice, è un pochino lenta e ci sono degli aspetti che avrei approfondito volentieri. Michael è un personaggio molto misterioso: Un militare, con un passato traumatico (che l’autore ci descrive saltuariamente nel romanzo) quindi è decisamente ben strutturato; non posso dire la stessa cosa per gli altri personaggi, soprattutto Maria; Si sente molto spesso anche il suo parere ma rimane, secondo me, troppo spesso sullo sfondo. Dovrebbe essere la seconda protagonista, la spalla di Michael, ma in realtà è molto “passiva” (passatemi il termine); inoltre – per quanto riguarda l’editing – ci sono delle pagine bianche che hanno sicuramente il significato di “staccare” la narrazione, ma potrebbero essere tranquillamente risparmiate.

L’inquietudine stava crescendo dentro di lui , aveva una sola certezza: stava per succedere qualcosa, ne era assolutamente sicuro, quegli occhi li conosceva bene, quelli, erano gli occhi del diavolo.

Dalla seconda parte, il libro inizia ad essere davvero coinvolgente, la trama è molto interessante e inizia ad essere scorrevole; sicuramente anche grazie alla prima parte la quale è lunga, esaustiva (e porta con sé anche molti particolari dei quali, se non approfonditi potrebbe farne a meno). Infatti, la storia di Michael è intervallata da capitoli in cui dei personaggi a noi non noti, parlano di una operazione chiamata “Black Storm” la quale cambierà le sorti del paese; e Michael avrà voce in capitolo.

 

Tirando le somme, la storia è buona e interessante e anche se ha dei punti da migliorare o approfondire, è un racconto avvincente, che vi consiglierei di leggere. E con gli eventi che stanno accadendo proprio in questo periodo, penso proprio che questo testo ci stia a pennello. 

Ringrazio moltissimo Dan Ruben, per avermi inviato il libro e per la sua disponibilità.

 

Buona lettura a tutti!

 

Rachele.

 

 

 

 

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Rachele Bini

Rachele, 31 anni. Una, Nessuna, centomila. Copywriter e amante della comunicazione, la scrittura è il suo pane quotidiano. Ha gestito un Ufficio Stampa per una piccola Casa Editrice Indipendente. Aspirante Giornalista, scrive per "Il Tirreno".

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