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Albero di Natale: vi siete mai chiesti perché lo decoriamo?

Albero di Natale: vi siete mai chiesti perché lo decoriamo?

Ebbene sì, è già giunto uno dei momenti più belli dell’anno, quello delle decorazioni, delle luci e del profumo di spezie. Per non parlare dei regali sotto l’albero e dell’atmosfera calda e familiare che avvolge l’aria per giorni, capace di farti sorridere e sentire un po’ più felice del solito.

Fin dai primi giorni di Dicembre si inizia a respirare lo spirito del Natale. Le luci splendono intermittenti nelle vie delle nostre città e con la festa dell’Immacolata arriva il momento di addobbare il nostro amato albero.

Ma vi siete mai domandati il perché decoriamo un semplice abete? Da quale storia o leggenda deriva questa nostra intramontabile tradizione?

Innanzitutto parliamo brevemente del perché sia stata scelta questa particolare tipo di conifera. L’abete è una pianta sempreverde che durante le stagioni autunnali ed invernali non altera il proprio colore. Proprio per questa sua caratteristica in diverse culture antiche era considerato come il simbolo della vita. Ci sono diverse usanze religiose e pagane storiche che hanno considerato i “sempreverde” con questa accezione, ma vorrei soffermarmi principalmente sulla popolazione dei druidi, proprio per farvi capire come un’usanza pagana si sia ben intersecata in una delle ricorrenze più religiose che ci siano.

La civilità druida considerando alcuni tipi di alberi come simbolo di lunga vita, cominciò ad onorarli durante il solstizio d’inverno, per loro motivo di festa (a breve saprete il perché). La celebrazione del solstizio d’inverno prevedeva l’incendio di un albero (un pino o un abete, alberi molto infiammabili in quanto resinosi), in una sorta di rito propiziatorio e illuminante nella notte invernale che cominciava a regredire.

Eh sì, perché se ci pensate bene la festa del Natale, nonostante abbia un’accezione religiosa derivante dai versi biblici, si sovrappone quasi perfettamente alle celebrazioni per il solstizio d’inverno. Il 25 dicembre si festeggiava il sole che, dal solstizio d’inverno “rinasce”: da questa data le giornate ricominciano infatti ad allungarsi e lasciano presagire il ritorno della primavera, il ritorno della “vita”.

Direi che il significato simbolico pagano sia decisamente interessante e ci porterà a guardare il nostro piccolo alberello casalingo con occhi leggermente diversi.

Tuttavia, l’albero in sé, ha anche un risvolto biblico. Ricordate il famoso albero del giardino dell’Eden?

A quanto pare, non è mai stato specificato quale tipo albero fosse. Di conseguenza non è stato difficile pensare ai “sempreverde”, dando così all’albero natalizio il suo significato cristiano. Nella notte in cui si celebra la nascita di colui che, secondo la fede cristiana, ha portato nuova vita nel mondo, lalbero posto al centro del giardino dell’Eden – simbolo della caduta dell’umanità – diventa anche l’albero intorno al quale l’umanità ritrova il perdono. Non a caso molto presto oltre alle mele si comincia ad appendervi delle ostie che, nel contesto cattolico, indicano il sacrificio di Gesù che sconfigge e cancella il peccato. (fonte: LeonardoNews).

Non è difficile intuire che man mano che il tempo passa, le usanze culturali cambiano e si trasformano.

Dunque, nei secoli successivi, dolcetti casalinghi avvolti in carte dorate e argentate soppiantarono le ostie. Questo nella popolazione protestante, in quanto inizialmente l’albero di Natale faceva parte quasi esclusivamente delle loro tradizioni. Le palline colorate nacquero, successivamente, in Germania, quando l’arte vetraria si stava diffondendo a macchia d’olio.

L’uso dell’albero di Natale più direttamente riconducibile al nostro risale al 1441.

In Estonia nella piazza del Municipio di Tallin, venne organizzata una celebrazione per i giovani che ancora non si erano imbattuti nella loro anima gemella. Durante il ballo, essi danzavano attorno a un abete addobbato a festa in attesa di conoscere la loro dolce metà.

Anche in questo caso, se ci fate attenzione, si ripropone gioiosamente l’ideale di continuità e conservazione dei cicli della vita.

Ci sarebbero ancora tantissime cose da aggiungere, dato che le storie e le leggende legate alle nostre più antiche tradizioni sono moltissime. Difatti, ognuno di noi, racconta e crede a tutto quello che più si avvicina alla propria visione natalizia, al proprio ideale di festa.

Quindi, come ogni anno, armatevi di candele, palline, biscotti e ghirlande scintillanti, perché il vostro albero tutto da riempire vi aspetta. Solo che quest’anno potrete guardarlo con occhi diversi e godervi di più l’atmosfera calda, accogliente e festosa ai suoi pendici, con la vostra famiglia.

E’ decisamente presto per augurarvi buon Natale, quindi ci risentiamo tra due settimane, ma nel frattempo: buon albero!

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Sarah Rijli

Sarah Rijli

Sarah, ha raggiunto la temuta soglia dei 27 anni ed è un miscuglio di nazionalità diverse. Vive – quasi beatamente – tra i colli fiorentini e senesi, con tre gatti ed un giardino che non usa mai. Traveller per necessità e laureata in Biologia nella vita quotidiana. Sempre pronta a documentarsi scientificamente sulle ultime tendenze, con tanto entusiasmo e una punta di cinismo. Perennemente alla ricerca della felicità e dei prodotti cosmetici perfetti.

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