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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

IL LUNGO VIAGGIO DELLE SARDINE

IL LUNGO VIAGGIO DELLE SARDINE

IL LUNGO VIAGGIO DELLE SARDINE

E’ l’argomento del giorno, un argomento ittico, sardine o acciughe che siano, con una dimensione da pesce “povero”, ma buono e popolare. Cosa c’è di più popolare di una cartata di sardine al mercatino del pesce da opporre al blasonato dentice?

E così improvvisamente, da profondità social neanche tanto profonde, è emerso improvviso e tumultuante, il movimento delle sardine che ha riempito le piazze d’Italia.

Potenza dei social, come aveva ben compreso la Bestia , nomignolo affettuoso con cui viene definito il social del leader leghista Salvini, sempre pronto ad azzannare e qualche volta a blandire la vittima di turno. Ecco che un gruppetto di giovani social ha rovesciato il modello Salvini , dopo averne appreso la struttura, ossia “stare al pezzo” , essere presenti sui social (ho messo un like alla pagina del movimento e sono sommerso dai loro post) e nelle piazze, non piazze sbracate, ma piazze ordinate. Infatti le piazze italiane, partendo dal virtuale, si sono riempite in modo reale di migliaia e migliaia di persone, soprattutto giovani , desiderose di esserci, di partecipare, sia pure con la semplice presenza. Il simbolo della sardina , argentata o colorata, inizia ad apparire sui balconi di tutte le città.

Ovviamente tutti a chiedersi, come è potuto succedere ? A chi giova? Partiamo dalla seconda domanda: non giova a Salvini e compagni, sfidati sul loro stesso terreno, e a nulla valgono i loro post fintamente ironici sui gatti (la Bestia addomesticata) che mangia le sardine,con un occhio ai gattini postati sui social.

Naturalmente non sappiamo quanto poi le sardine si tradurranno in risultati elettorali concreti, ma la battaglia sui social e nelle piazze è iniziata e dà i suoi risultati.

Può giovare al Pd e compagni? Risposta più difficile, di certo vanno nella stessa direzione, ma in modo parallelo, per cui l’alternativa alla Lega non è necessariamente il Pd o altri soggetti, è semplicemente alternativa a Salvini e alla Meloni.

Alla prima domanda è invece più difficile rispondere. C’è naturalmente ,anche all’estrema sinistra, chi dice che “c’è sotto qualcosa” oppure che il “problema è un altro”. Solitamente lo fanno esponenti di partitini che sfiorano uno strabiliante 1% oppure chi si è convertito al sovranismo rosso, spostando l’obiettivo dalle migliaia di persone nelle piazze al gruppetto di organizzatori dell’evento online. Sacrosanta esigenza quella di passare al microscopio vita e opere dei promotori (è il prezzo della popolarità e dell’esgenza di trasparenza) , ma è riduttivo il sapere se Tizio ha lavorato per l’azienda x o Caio ha votato si o no al referendum,

Il problema è guardare quelle piazze gremite, soprattutto di giovani, che fanno pensare a quanto era successo poche settimane fa con il Friday for Future quando le strade si erano riempite di migliaia di ragazzi coscienti di volere un futuro migliore e nello stesso tempo personaggi in cerca di autore. Quando in una città media riesci a portare in piazza 20, 30 persone, per dire no al populismo di destra, al razzismo, al neofascismo, mentre il pd riesce a portare in piazza a malapena i suoi iscritti, vuol dire che la politica organizzata ha fallito. Che viene vista come roba da notabili di governo , altro che esultanza di certuni . E il campanello della morte, altro che rinascita.

Anche il mescolarsi di vecchie e nuove passioni indica la fine di certi partiti . Il fatto che, come emerge da sondaggi, il personaggio politico più amato dalle sardine sia Enrico Berlinguer, l’unica figura, forse insieme a Sandro Pertini, sopravvissuto alla Prima Repubblica , il rappresentante serio di una politica strutturata e civica, accanto alla destrutturazione online della politica attiva, forse ci deve fare riflettere. Forse vuol, dire che occorrono ancora voci, con modalità diverse , che sappiano parlare al cuore e alla mente, senza facili concessioni populiste, che ci parlino delle ingiustizie del mondo e della bellezza di partecipare, fosse anche in una piazza senza bandiere e travestiti da sardine. Ecco che possiamo dire “aridatece Berlinguer” rivisto e corretto , ci accontentiamo anche su Instagram e sulla sua pagina Facebook,anche circondato da sardine argentate che vogliano navigare in mari lontani.

 

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Tiziano Arrigoni

Tiziano Arrigoni

Massetano - follonichese - piombinese - solvayno, insomma della Toscana costiera, con qualche incursione fiorentina, Tiziano Arrigoni è un personaggio dalle varie attività: scrittore di storia e di storie, pendolare di trenitalia, ideatore di musei, uomo di montagna sudtirolese ed esperto di Corsica, amante di politica - politica e non dei surrogati, maremmano d'origine e solvayno d'adozione, ecc. ecc... ma soprattutto uno che, come dice lui, fa uno dei mestieri più belli del mondo, l'insegnante (al Liceo Scientifico "E.Mattei" di Solvay) e, parlando e insegnando cose nuove, trova ispirazione e anche "incazzature", ma più la prima, dai suoi ragazzi di ieri e di oggi.

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