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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

MAISON&OBJECT – parte 2 Work place

MAISON&OBJECT – parte 2   Work place

Ed eccoci qui con la seconda parte dell’articolo su Maison & Object dove, con l’edizione di settembre 2019, sono stati allestiti ben 1000 mq con soluzioni progettuali legate all’ufficio.
Maison & Objet 2019 ha quindi indagato il nostro nuovo rapporto con il lavoro che, guidato dal cambiamento sociale, ha naturalmente portato a una nuova concezione di ufficio sempre più simile allo spazio domestico.

Questo ci dà in realtà lo spunto per approfondire quest’argomento…

Tu sei un prodotto del tuo ambiente, quindi scegli l’ambiente che ti permetta di svilupparti al meglio per raggiungere il tuo obiettivo.

Ciò che ti circonda ti conduce verso il successo, o te ne allontana?

(W. Clement Stone)

Le nuove esigenze di lavoro, giorno dopo giorno, plasmano anche i luoghi: di fronte a queste nuove sfide, produttori, distributori, space planners e installatori si stanno orientando al design residenziale per dare più spazio alla creatività e rendere gli uffici più accoglienti e confortevoli.
Del resto la tecnologia sta creando un’economia in grado di fornire a più persone in tutto il mondo i mezzi per lavorare al massimo della produttività e i lavoratori sono già consapevoli di questa rivoluzione, in particolare i Millennials nativi digitali.

Da uno studio che IWG, provider di spazi di lavoro flessibile presente in Italia con i brand Regus e Spaces, ha recentemente condotto su un campione di 18.000 leader aziendali di 96 Paesi, tra cui 200 uomini d’affari, manager o titolari di aziende italiani, è emerso che il lavoro flessibile fa crescere il business, aumenta la competitività e la produttività dell’azienda e aiuta ad attrarre i migliori talenti.
Quindi l’ufficio non è più uno spazio fisico, ma uno strumento che serve a lavorare, ovunque ci si trovi. E’ più nomade, più informale, più conviviale.
E’ un luogo dove il lavoro si mescola ad altre attività: condividere, rilassarsi, mangiare e divertirsi, come essere a “casa”. Dai locali di co-working alle sedi di grandi aziende, passando per caffè, ristoranti e aree di transito.
Inoltre La vita lavorativa è inoltre molto spesso legata al tempo libero delle persone: non a caso molte aziende hanno inglobato all’interno del loro workspace palestre e strutture per permettere ai dipendenti di rimanere tonici e di migliorare il loro stato di salute: questo avviene grazie ai benefici delle attività sportive che liberano le endorfine, incidendo positivamente sull’umore e sull’equilibrio mente-corpo.

CO-WORKING

Man mano che il mercato del lavoro continua a muoversi verso un aumento delle posizioni gestibili lontano dall’ufficio, iniziano a spuntare ovunque nel globo nuovi spazi condivisi.
Vediamone alcuni tra i più famosi …

Google – Come non partire da Google, dove scivoli, cuscini colorati, tavoli da biliardo, bowling sono stati pensati e realizzati per stimolare creatività e pensiero laterale, per trovare nuove idee e soluzioni, per far si che il luogo di lavoro sia un luogo di vita per i collaboratori.

 

 

 

Patchwork – Parigi, Francia

Questa struttura, unica nel suo genere, sorge nel cuore di Parigi e prende chiaramente il nome dal suo arredamento colorato e dall’idea di base di riunire in un solo luogo designer, architetti, blogger, fotografi, inventori e imprenditori.

 

BeacHub –  Ko Pha Ngan, Thailandia

Situato su una delle più belle spiagge della Thailandia, BeacHub offre ai suoi frequentatori l’ispirazione che solo la brezza dell’oceano sa dare, unita a una connessione Wi-Fi in fibra ottica.
I membri di BeacHub lavorano su scrivanie condivise rivolte verso il mare, hanno accesso alla spiaggia e alle docce, e possono anche mangiare al Karma Kafe (parte di una delle più rinomate catene della ristorazione thailandesi).
A disposizione degli utenti ci sono anche delle amache da usare per rilassarsi o per lavorare, il che rende il BeacHub il perfetto luogo di lavoro in condivisione sulla spiaggia.

Agora Collective –  Berlino, Germania

Cinque piani di uffici ricavati all’interno di una ex fabbrica degli anni ’20 che contengono anche un bar e un giardino.  Sicuramente uno spazio lavorativo in condivisione rilassato e orientato verso l’idea di comunità.

 

Stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione del concetto stesso di lavoro. Chiamiamolo pure smart working, lavoro agile, flessibile, da remoto… tra non molto si chiamerà solo “lavoro” e sarà la normalità.

Mi pare evidente che per progettare un ufficio non basta trovare la posizione giusta per le scrivanie , ma è necessario rispondere a tre domande fondamentali: quando, dove e come viene svolto il lavoro.
I vantaggi del co-working e di una maggiore mobilità non sono più una prerogativa dei millennials, ma anche delle altre generazioni di lavoratori.
Gli uffici del futuro, quindi, devono essere spazi in cui produttività, creatività e collaborazione la fanno da padrone.

Gaia Vivaldi

Gaia Vivaldi

Classe ’76, Gaia è uno di quegli architetti a cui piace usare le mani per smontare, costruire, colorare… sperimentando l’effetto della concretezza sull’emotività. In instabile equilibrio sull’orlo del caos, alla perenne ricerca di sintomi di bellezza e benessere ovunque essi si incontrino (o scontrino).

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