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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Spot televisivi, io vi amo.

Spot televisivi, io vi amo.

È vero, amo gli spot televisivi.

Ma andiamo per gradi.

Oggi l’esimio Tiziano Arrigoni nel suo nuovo articolo de “L’Amico del Giaguaro” ha parlato del nulla, inteso proprio come argomento, confrontandolo anche con la mediocrità politica.

Mesi fa feci un articolo sul “foglio bianco”, ovvero quando ti prende la crisi che non sai più cosa scrivere e vorresti battere la testa contro il muro ma poi comunque hai paura di farti male allora meglio di no.

In effetti oggi volevo usare la paura come argomento del pezzo. Lo avevo anche iniziato a scrivere.

La paura che va battuta, ovviamente quella inutile e dannosa.

L’angoscia che ti blocca e ti fa vivere la tua vita da spettatore, rovinandoti, facendoti chiudere in schemi mentali rovinosi.

Gli obiettivi che non raggiungi per non rischiare, le emozioni che non vivi.

Insomma, quelle sensazioni che ti fanno stare tranquillo solo se sei da solo. Anche se…

Anche se poi ti prende la tristezza, la solitudine, la depressione.

Ecco, volevo raccontare la paura eccessiva, che può anche trasformarsi in disturbo.

Che palle d’articolo sarebbe venuto fuori, vero? Quindi ho cambiato idea.

Mentre sto scrivendo c’è la tv accesa, esattamente su Fiorentina-Parma.

Siamo al sessantaduesimo e il Parma sta vincendo uno a zero, gol di Gervinho nel primo tempo.

Fra l’altro ce l’ho contro al Fantacalcio, quindi porca miseria per non dire porca puttana.

Durante l’intervallo c’è la pubblicità. Sono molto attento agli spot: solo uno su dieci la trovo utile ed efficace.

Il restante 90% lo amo.

Nel 10% sono comprese le Pubblicità Progresso, che sono davvero utili anche se mi fanno sentire una merda perché mi verrebbe voglia di donare a tutti e non è possibile.

La soluzione migliore sarebbe che ci sia un unico ente a cui fare donazioni, poi sarà cura dell’ente smistarle fra le varie associazioni benefiche.

Comunque, dicevo del restante 90%. C’è il commesso di quella catena di supermercati che accompagna a casa i clienti e gli sistema la spesa. Son proprio vicini a noi, anche se lui però un po’ mi mette paura.

C’è quella famosa catena di negozi che vende divani che hanno offerte che terminano a breve da quasi cinque anni. Però i commessi sono così entusiasti del loro lavoro che ti viene voglia di comprarlo all’istante.

C’è quell’azienda che fa Riso, che si chiama come quel famoso presentatore, che nel dire che i loro prodotti sono buonissimi c’hanno messo pure il jingle ed il balletto che mi hanno un po’ salire il nervosismo ma le ballerine ti fanno passare tutto, quasi rasserenandoti (e non solo).

Ce ne sono naturalmente altre, ma mica sto facendo una televendita.

Mi piace la sincerità dei testimonial: si vede che non lo fanno perché sono pagati. Anzi secondo me lo hanno fatto pure gratis, tanto si vede che son convinti del prodotto che stanno pubblicizzando.

Qui invece ci sono delle perle clamorose che vi invito a rivedere o, nel peggiore dei casi, vedere per la prima volta:

Ecco. Adesso potete capirmi appieno.

Il vostro amore per gli spot lo percepisco fin qui.

Godetene, allora.

Nicolò Bagnoli

Nicolò Bagnoli

Nasce nel 1986, nel 2010 ha l'idea di WiP Radio di cui è il direttore, è quasi alto come Berlusconi, davanti ad un microfono può starci ore. Parlando, ovviamente.

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