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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Via Crucis, V Stazione, Parte III

Via Crucis, V Stazione, Parte III

Eccoci di nuovo a parlare di strumenti, quelli “buoni” stavolta.

 

La pettorina.

Parliamo un po’ di questa imbragatura da cani paracadutisti. Non sono un’amante sfegatata, ma è solo un mio problema perché sono diversamente abile e finisco per impiccarmici, chiudermi le dita nelle fibbie o incastrarmi assieme a Milla in modi che un contorsionista non ha da insegnarci proprio niente. La trovo scomoda da mettere e ho sempre l’impressione di vedere una mortadella al guinzaglio, oltre che temere, almeno per quelle più economiche, che mi seghi il cane in quarti. 

Tralasciando i miei problemi col pollice opponibile a la coordinazione, è però l’ottimo per evitare strattoni accidentali e traumi al cane qualora si mettesse a tirare all’improvviso e perfetta per aumentare la comunicazione cane-mondo esterno ed in particolare con gli altri cani: in quanto lo lascia libero di inviare i famosi segnali calmanti.

 

I detrattori di questo involucro per insaccati (frequentemente sono tradizionalisti , ma non sempre) lo accusano di provocare danni alle spalle, alle giunture (non solo quelle del proprietario) e tante altre cose brutte e cattive che fanno peggio di una scollarata con lo strozzo.

 

In effetti a mia madre è venuta un’ernia con la pettorina: lei la usava come imbrago di sicurezza quando saliva a 18m sull’impalcatura che aveva messo per dipingere la facciata; in quell’occasione più che soffermarmi sull’uso scorretto dello strumento, le ho fatto notare che lei è il totale fallimento della teoria darwiniana, e io il colpevole prodotto di quel fallimento. Ma questa è un’altra storia.

 

Il collare fisso.

È una valida alternativa per adulti e cuccioloni (-ONI, perché i cucciolINI per i primi mesi porteranno la pettorina, senza alternative) e per i proprietari dei cuccioloni che hanno le mie stesse difficoltà e tutta la mia comprensione. 

Non è adatto per le prime passeggiate, ho visto troppi batuffoli partire a razzo e prendere dei colpi di frusta da incidente sulla cisa, cappottarsi in testacoda e rialzarsi spaventati e increduli. Meglio evitare, la passeggiata col guinzaglio è una cosa figa, no?

 

Il guinzaglio.

Ne va bene uno qualsiasi, basta che sia fisso, più di un metro non più di due e PROPORZIONATO AL PESO E ALLE DIMENSIONI DEL CUCCIOLO. 

Ho visto dei cosetti di un chilo e mezzo agganciati con un moschettone da sollevamento carichi pesanti e che si trascinavano sfiniti un guinzaglio della sezione di un cavo d’acciaio del ponte di Brooklyn. È in cucciolo, perdio, non Cerbero.

 

Cristi, madonne, giochi e bocconcini. 

Le bestemmie sono opzionali e possono essere sostituite da imprecazioni di varia natura o da un semplice “no da distrazione” per chi ha timore di Dio o anche solo rispetto per la religione altrui, e servono per distrarre il cucciolo quando in passeggiata si mette a mordere il guinzaglio, i piedi, i pantaloni, mangiare sassi, cacche o qualsiasi altra schifezza capiti a tiro; i secondi per premiarlo quando smette di farlo e finalmente vi presta attenzione.

 

Buona passeggiata e buona apocalisse a tutti.

Elena Caccavale

Elena Caccavale

Nata a Pisa nel 1980, cresciuta male fra Pisa e Cascina, migra periodicamente da un posto all'altro. Addetta alla sicurezza in aeroporto per scelta (d'altri) e cinofila a caso e per caso.

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