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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Greta ha 16 anni, io a 16 anni

Greta ha 16 anni, io a 16 anni

Greta Thunberg ha 16 anni, è nata il 3 gennaio 2003.

Non sto qui a dire la mia sulle sue idee e sul suo attivismo (che comunque mi trovano d’accordo e me la fanno apprezzare) ma aver letto la sua data di nascita mi impone una riflessione personale.

Oggi è il 6 ottobre 2019. Dunque Greta ha 16 anni, 7 mesi e 3 giorni.

Avevo 16 anni, 7 mesi e 3 giorni il 3 marzo 2003. Era un lunedì. Greta compiva due mesi, io andavo in terza Liceo Scientifico Tecnologico, sezione A.

A 16 anni, 7 mesi e 3 giorni la mia preoccupazione principale era garbare alle ragazze, con risultati alterni. A scuola fu un anno maledetto, infatti fui bocciato: feci errori su errori che giustamente pagai. Avevo però un buon gruppo di amici con i quali mi trovavo spesso.

Quel 3 marzo 2003 io non volevo andare a scuola. Infatti alle 19 del giorno prima avevo 37 di temperatura. Bastava avere un decimale in più e per me era tecnicamente febbre, quindi dovevo assolutamente stare in casa, figuriamoci. Mamma invece mi dice “vediamo in serata se ti aumenta”. Ma come? Non basta avere 37? Vabbè, vediamo se mi aumenta, speriamo. Quell’anno ero abbastanza di fuori, per quanto riguarda la scuola. Fino ad allora ero andato abbastanza bene, invece in terza boh, scoppiai. Iniziai l’anno scolastico nella B, poi dopo tre mesi cambiai classe perché non mi trovavo bene coi miei compagni, che poi in realtà fossi stato più sicuro di me poteva andare tutto diversamente, ma tant’è.

Non volevo andare a scuola, avevo quel loop in testa. Addirittura da farmi ipotizzare la caduta sulle gambe dell’attaccapanni che avevo in camera (per fortuna alla fine decisi di no, che forse stavo esagerando). Però che quell’anno lì per me era segnato lo dovevo capire a fine dicembre-inizio gennaio: nevicò da TUTTE le parti, tutte, anche all’ISOLA D’ELBA. Io naturalmente speravo nevicasse anche qui, così la mattina si rimaneva a dormire. Invece nevicò una notte, debolmente, senza attaccare. Allora tentai di ammalarmi. “Ma come, te ipocondriaco tenti di ammalarti?”. Eh, all’epoca non lo ero. Uscii una fredda sera, clandestinamente, solo col maglione e basta, figurati se così poco coperto non mi ammalo. Niente. Non c’era verso.

E naturalmente la sera del 2 marzo mica si alzò la potenziale febbre, ci mancherebbe. Anzi, tornò nei ranghi. Quindi mi toccava andare a scuola, quel lunedì mi ricordo che avevamo solo 2-3 ore di lezione (non mi ricordo se per uno sciopero o perché per una coincidenza astrale c’erano solo pochi professori). Però c’era Fisica, c’era da fare una relazione tecnica, che io non feci (o feci a metà, non ricordo). Ecco, non rimembro come andò a finire. Ma sicuramente non bene.

A 16 anni, 7 mesi e 3 giorni tifavo Milan come sempre (almeno a livello calcistico fu anno molto soddisfacente, vincemmo la Champions League e la Coppa Italia), avevo iniziato ad amare da poco gli Elio e le Storie Tese, giocavo a Fifa alla Playstation, avevo in mente di fare qualcosa in radio. Non ero felice, ma col senno di poi non avevo tanti motivi per essere triste (anche perché l’andamento scolastico era solo e soltanto colpa mia). Ma l’adolescenza è una brutta bestia.

Alla politica mi interessavo, sì. Ero un alieno in questo rispetto ai miei coetanei. Mi piaceva parlarne, mi piaceva anche farla, pensando però che fosse troppo presto (infatti entrai ufficialmente nell’agone politico nel febbraio 2007: mi iscrissi ai Democratici di Sinistra tutto contento, dopo poche settimane arrivò l’annuncio dello scioglimento, mi sentii un po’ in colpa). Mi è mancato, rispetto a Greta ed a chi sta protestando e scende in piazza, il coraggio, forse anche l’incoscienza, intesa come elemento positivo però. Ma soprattutto, forse, non avevo ancora le idee chiare.

Anche se non averle a 16 anni non è assolutamente una colpa, apprezzo chi invece ha già tutto chiaro. Ed allora spero proprio, anche col contributo anche di chi 16 anni non ce li ha più, che continuino a lottare per un mondo migliore, più sano, più umano.

Però mi facciano sapere se per loro avere 37 di temperatura corporea equivale a febbre.

Nicolò Bagnoli

Nicolò Bagnoli

Nasce nel 1986, nel 2010 ha l'idea di WiP Radio di cui è il direttore, è quasi alto come Berlusconi, davanti ad un microfono può starci ore. Parlando, ovviamente.

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