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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Canzone, trovala se puoi…

Canzone, trovala se puoi…

Canzone, trovala se puoi…

È una strofa di “Canzone”, grande brano di Lucio Dalla scritto con Samuele Bersani.

Se ne ho capito bene il senso, il protagonista è un uomo che chiede appunto alla “canzone” di aiutarlo a riprendersi la sua amata.

Quant’è importante, per ciascuno di noi, la musica?

Volenti o nolenti, la musica accompagna quasi tutti i passaggi della nostra vita. Alle volte siamo noi a scegliere il brano più adatto, in altre occasioni è Chi Di Dovere.

Non mi ricordo quale fu la canzone della mia nascita. Al primo posto nell’hit parade c’era “Sledgehammer” di Peter Gabriel, grande pezzo, forse però non adatto ad accompagnare un parto. Ciò spiegherebbe molte cose del mio carattere, ma in famiglia mi dicono che non c’era nessuna musica in sala parto, nessuna radio accesa. Dovrei andare a sentire il ginecologo, che però è morto (e le medium costano); dovrei interrogare le ostetriche però una di loro – pare che – mi prese in giro subito e quindi avrei del risentimento. No, niente.

 

Andando avanti, fino alla terza-quarta elementare ricordo che mi piacevano soprattutto sigle di cartoni animati, di programmi televisivi e radiofonici (“Tutto il calcio minuto per minuto”). Canzoni che andavano all’epoca, per esempio “Attenti al lupo”, le apprezzavo ma fino ad un certo punto. Poi tutto d’un tratto, a dieci anni, 1996, arrivano Elio e le Storie Tese con “La terra dei cachi” (seconda al Festival di Sanremo), Miguel Bosé con “L’Autoradio” ed Eros Ramazzotti con “Più bella cosa”. Vissi un’estate molto divertente e quei tre brani mi fecero da colonna sonora.

 

Alle Medie, a livello musicale, mi accompagnò George Michael, sia con “Outside” ma soprattutto con “As”, featuring Mary J.Blige. Un gran pezzo.

 

All’inizio del Liceo mi innamorai definitivamente degli Elio e le Storie Tese e la colonna sonora della mia vita prese una piega molto importante. Però ci furono dei momenti dove a tradurre in musica le mie emozioni non furono loro. Nel 2002 ebbi uno dei miei primi appuntamenti d’amore. La trattativa con questa ragazza (amica di un mio carissimo amico) stavano procedendo bene, tutto sembrava filare liscio. Ci vediamo a Cecina, e cosa mi dice lei? Che è tornato il suo ex, che lei non l’ha mai dimenticato, quindi forse è meglio rimanere amici. La canzone che sentii quel pomeriggio, non casualmente secondo me, fu lo specchio fedele del mio stato d’animo, ed ogni volta che la sento – tuttora – mi deprimo ancora un po’ (non per la qualità del brano, ci mancherebbe). Eccola qui:

 

Per fortuna, anni dopo le storie d’amore mi andarono meglio. La canzone che ho dedicato alla fidanzata della mia prima storia seria fu “Una canzone per te”, di Vasco Rossi. Ma ce ne furono altre: “Meravigliosa Creatura” di Gianna Nannini, “Tu che sei parte di me” di Pacifico (sempre con Gianna Nannini), “Mentre Dormi” di Max Gazzè… insomma, ci possiamo sbizzarrire.

Poi… poi ci son stati elezioni vinte (poche) e perse (tante), la nascita di WiP Radio ed altri avvenimenti più o meno importanti. Ma se devo scegliere un brano per finire… ne scelgo due: ovvero quelli che mi hanno accompagnato questo gennaio-febbraio nel preparare (e passare) gli ultimi due esami universitari, nello scrivere la tesi e nella laurea.

 

 

Che vita sarebbe senza la musica?

A patto di non doverci pagare la SIAE, ovviamente.

Nicolò Bagnoli

Nicolò Bagnoli

Nasce nel 1986, nel 2010 ha l'idea di WiP Radio di cui è il direttore, è quasi alto come Berlusconi, davanti ad un microfono può starci ore. Parlando, ovviamente.

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