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Imballaggi intelligenti

Imballaggi intelligenti

Imballaggi intelligenti

 

 

Let me introduce you to… l’imballaggio!

 

Legata a quella dei prodotti alimentari esiste una normativa europea che riguarda le sostanze e i materiali che vengono in contatto col cibo: si tratta delle confezioni.

Il regolamento di riferimento è il 1935/2004, che abroga i precedenti e ci fornisce delle definizioni precise.

I prodotti trasformati sono spesso immessi sul mercato preconfezionati, a volte per obbligo di legge, e questo ci consente di attribuire al produttore una diretta responsabilità sul contenuto. Alimenti esposti al pubblico non confezionati come salumi, pane e pesce, possono dare luogo a difficoltà nell’accertamento della responsabilità a seguito di effetti indesiderati.

Per i prodotti agricoli, nonostante ci sia l’abitudine di imballare, non vi è nessun obbligo di legge.

Tornando al nostro regolamento, all’art. 1 leggiamo quale sia il fine ultimo del testo di legge:

 

Articolo 1

Scopo e oggetto

 

Il presente regolamento mira a garantire il funzionamento efficace del mercato interno per quanto attiene all’immissione sul mercato comunitario dei materiali e degli oggetti destinati a venire

a contatto direttamente o indirettamente con i prodotti alimentari, oltre a costituire la base per assicurare un elevato livello di  tutela della salute umana e degli interessi dei consumatori.

 

 

 

 

 

Imballaggi intelligenti!

 

 

 

 

 

L’articolo successivo si occupa di dare, invece, alcune definizioni:

 

 

 

                                                                                        Articolo 2

Definizioni

 

(…)

 

  1. Si applicano inoltre le seguenti definizioni:
  2. a) per «materiali e oggetti attivi destinati a venire a contatto con

i prodotti alimentari» (qui di seguito denominati «materiali e

oggetti attivi») s’intendono materiali e oggetti destinati a prolungare la conservabilità o mantenere o migliorare le condizioni dei prodotti alimentari imballati. Essi sono concepiti in

modo da incorporare deliberatamente componenti che rilascino sostanze nel prodotto alimentare imballato o nel suo ambiente, o le assorbano dagli stessi;

  1. b) per «materiali e oggetti intelligenti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari»

(qui di seguito denominati

«materiali e oggetti intelligenti») s’intendono materiali e

oggetti che controllano le condizioni del prodotto alimentare

imballato o del suo ambiente;

 

 

 

 

Esistono materiali attivi che a contatto con gli alimenti rilasciano o assorbono sostanze per migliorare la conservazione del prodotto confezionato, e non solo: possono monitorare lo stato della freschezza o della scadenza.

Nel 2009 l’EFSA ha rilasciato delle linee guida destinate all’industria, per la presentazione dei fascicoli di richiesta relativi alla valutazione della sicurezza di sostanze attive e intelligenti utilizzate per imballaggi alimentari.

Il regolamento quadro 1935/2004 rimane quello recante le norme generali per i materiali a contatto con alimenti, mentre il regolamento 2023/2006 legifera sulle buone pratiche di fabbricazione di questi materiali.

Nel 2009 è stato poi adottato il regolamento n.450 che fissa i requisiti specifici per l’uso e l’autorizzazione dei materiali e oggetti attivi e intelligenti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari, con tanto di elenco delle sostanze ammesse.

 

 

 

In che direzione stiamo andando?

 

Le biotecnologie stanno sviluppando materiali nuovi e diversi. Principalmente si sta andando in 2 direzioni: una che mira ad avere materiali sempre più connessi al prodotto che contengono, in maniera da poter fornire più informazioni possibili al consumatore per la conservazione (ricordiamoci il grande problema dello spreco alimentare, anche domestico); l’altra che tende alla progettazione di materiali sempre più ecocompatibili.

Il futuro potrà quindi riservarci imballaggi “parlanti”, che ci comunicano ad esempio se il prodotto abbia subito uno sbalzo di temperatura che possa averlo compromesso; potremo sperare anche di trovare al supermercato imballaggi ecologici, biodegradabili o addirittura completamente edibili.

Arrivare a creare imballaggi che derivino da fibre o scarti dell’ortofrutta e che riescano a prolungare la conservazione dell’alimento è una sfida che potrebbe consentire di porre rimedio ad uno dei principali problemi che affliggono il nostro mondo: lo spreco alimentare.

 

 

Alla prossima settimana!

Silvia Cavaliere

Silvia Cavaliere

Ha studiato diritto, ma la sua passione è da sempre la scienza legata all'alimentazione e alle risorse, soprattutto agricole.

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