ON AIR


Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Il Male ha il pelo morbido e gli occhioni

Il Male ha il pelo morbido e gli occhioni

Volevo cominciare parlando della scelta della razza, ma mi sono resa conto che mi sarei infilata in un cul de sac fra quelli che le razze sono Satana e quelli che invece i meticci sono un’aberrazione insostenibile.

 

Diciamo che personalmente considero i meticci come un giro di roulette, alcuni possono avere delle capacità innate grandiose come il salto in lungo sul divano, il tappeto inamovibile, ma altri anche una grande collaboratività e intelligenza. È che difficilmente lo si sa in anticipo.

Chi adotta un cane per uno scopo preciso, oltre a quello affettivo, è più probabile che si orienti su una razza specifica in vista del tipo di attività o obiettivo che vuole raggiungere; affidandosi a centinaia d’anni di selezione di caratteristiche peculiari.

 

Ovviamente le stesse caratteristiche di razza che porterebbero qualcuno a sceglierla, possono essere le stesse che la farebbero legittimamente scartare da qualcun altro: una chiacchierata con un educatore potrebbe aiutarvi a capire cosa vi aspettate dalla relazione col cane e quindi quella che può essere la scelta più opportuna.

 

Ora.

Diciamo che siete stati coscenziosi e prima di adottare un cucciolo abbiate fatto la famosa chiacchierata con l’educatore/istruttore/veterinario comportamentalista e non con un “ammiocuggino” che vi ha consigliato un lupo cecoslovacco perché “haivistobbelloilfilm ce n’è uno uguale”.

 

Arriva il cucciolo. Un batuffolo di pelo meraviglioso, almeno fino alla prima pisciatina sul tappeto, o quei cinque minuti di matto in cui corre, zompa, morde e cerca di distruggere qualsiasi cosa gli capiti a tiro.

 

E allora “NOOOOOOOOO FEEEERMOOOOOO COSA FAIIIII” correndogli dietro come pazzi.

Cosa che indurrà il cucciolo a credere che pazzi lo siate davvero, e di solito non fa molto bene alla relazione futura.

 

Oppure c’è anche la reazione serafica “quando crescerà, smetterà”, vero in parte. L’educazione comincia ora, subito. Quello che gli viene permesso adesso, sarà lecito anche in futuro per quella meravigliosa testolina tonda orecchiomunita.

 

Altrimenti c’è chi si attacca al telefono e chiama l’allevatore per sentire se può riprendersi quella che senza dubbio è la progenie di Satana reincarnata. E qui mi limito a dire che, se non hai capito cosa significasse avere un cucciolo, allora forse si, è il caso che lo riporti indietro.

 

Quindi.

Primo punto.

 

Il cucciolo fa danni.

 

È così. Fateci pace.

Cosa possiamo fare?

 

Intanto togliamo dalla sua portata qualunque cosa non vogliamo che mastichi, sporchi o che sia pericolosa per lui. Via le ciabatte, scarpe, tende, tappeti.

 

Portiamolo fuori ogni due ore almeno e SEMPRE appena sveglio o dopo i pasti.

Mettiamogli una traversina su cui possa sporcare, che nel tempo avvicineremo sempre più in prossimità della porta. Tanti complimenti e feste come se avesse appena trasformato l’acqua in vino se la fa fuori casa o sulla traversina, nessun commento se gli si rompono le acque o peggio.

 

C’è chi dice che il cucciolo debba capire quando fa qualcosa di sgradito, che il “NO” debba eesere di disapprovazione.

Io trovo più pratico e meno conflittuale la distrazione e il “NO” neutro, inteso come “smetti di fare ciò che stai facendo e vieni qui che ho una cosa molto più interessante”; soprattutto nel lungo periodo, è più comodo quando il cane sta correndo verso la morte certa e tu in preda al panico urli “NOOOOOO” e lui gira e torna da te scodinzolante.

 

Per distrarlo basta un rumore forte abbastanza da attirare la sua attenzione ma non da spaventarlo; un “NO” col tono più neutro possibile (perche voi non siete arrabbiati dei fili tranciati, delle scarpe di gucci masticate o del telecomando della tv smembrato) e un bocconcino o un gioco col quale giocare insieme.

Per essere realmente neutri consiglio le prime volte di interrompere un’azione NON sgradita, in modo di NON ESSERE DAVVERO incazzati come una biscia e avere l’istinto di farlo al forno con le patate.

 

E questo, signori, è solo il primo giorno. E voi siete già stanchi, pieni di peli, vomitosi, pisciosi e puzzolenti.

Ma tranquilli.

Domani sarà peggio.

Elena Caccavale

Elena Caccavale

Nata a Pisa nel 1980, cresciuta male fra Pisa e Cascina, migra periodicamente da un posto all'altro. Addetta alla sicurezza in aeroporto per scelta (d'altri) e cinofila a caso e per caso.

Articoli Correlati

Commenti