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Machu Picchu: come raggiungerla attraverso L’IncaTrail

Machu Picchu: come raggiungerla attraverso L'IncaTrail

Buongiorno a tutti,
siamo arrivati al terzo e ultimo capitolo di questa rassegna di articoli dedicati al mio ultimo viaggio in Perù.
Ci sono tantissime cose di cui vorrei parlarvi di quei giorni in particolare di quando ho deciso di prenotare l’Incatrail.
Una volta a Cuzco volevo fare qualcosa di insolito e audace. Mi sono detta che se andavo alla scoperta degli Incas non bastava che parlassi la loro lingua Quechua,mangiassi il loro cibo e visitassi le loro creazioni architettoniche ma dovevo anche seguire le loro orme letteralmente.
Si chiama IncaTrail e consiste in un percorso a piedi nei sentieri creati e vissuti dagli Incas che parte da Cuzco e arriva a Machupicchu. Esiste il percorso da 4 giorni e da 2 giorni. Non può essere fatto individualmente ma necessita di una prenotazione tramite agenzia di viaggio. Potete consultare le agenzie di viaggio del luogo facendo attenzione che in determinati mesi,gennaio giugno luglio agosto e settembre, è molto consigliabile prenotare con largo anticipo ( minimo due mesi prima). Infatti questa esperienza è a numero chiuso. Si richiedono i dati personali e il passaporto. Personalmente ho pagato 390$ per l’Incatrail di due giorni. Nel pacchetto è incluso Guida privata, il trasporto in macchina privata andata e ritorno da Ollantaytambo, biglietto del treno a/r, ingresso al percorso, biglietto per Machupicchu, Hotel in Aguas Caliente e evetuale Autobus a/r per Machupicchu.
Ritrovo alle 4 della mattina in Plaza de Armas per arrivare alle 6 circa alla stazione di Ollantaytambo e prendere il treno in direzione Machupicchu KM 104.Machu Picchu: come raggiungerla attraverso L'IncaTrail

L’agenzia che avevo scelto mi aveva messo a disposizione anche una cestino pranzo per affrontare la giornata. Nel mio gruppo eravamo in 4: la Guida, Mariela, io e due ragazzi tedeschi, Ralph e Sebastian miei coetanei. Siamo riusciti a fare amicizia facilmente ma nonostante tutto il percorso al km 104 si è rivelato arduo subito nelle prime ore. Abbiamo attraversato tre montagne andine e passato per diversi villaggi Incas tra i quali Winaywayna e il tempio del sole Intipunko.

Si tratta di un sentiero in salita fino a raggiungere la metà delle montagne per poi continuare in discesa e in salita per altre tre montagne fino a raggiungere Machupicchu. Gli Incas hanno creato questi percorsi per raggiungere i villaggi e rifornirli di cibo e altro. Ne hanno creato un ulteriore per le persone di alto rango che passa sopra queste montagne proprio perché non essendo persone comuni, dovevano camminare sopra tutti e vicino al cielo come le divinità. Dopo quasi 6 ore di camminata intensa, iniziavo a sentire del dolore alle gambe. Per fortuna non era una giornata soleggiata perché una così lunga camminata era da un po che non la facevo. Ho potuto assaporare emozioni uniche come pensare di passeggiare dove un tempo lo facevano anche gli Incas. Ho potuto conoscere le varie specie di orchidea, tabacco e coca selvatiche. E’ stato difficile e intenso ma una volta arrivata a Intipunko- la porta del sole- tutta la fatica è andata via. Mi sono sentita in cima al mondo e alla vista in lontananza di Machupicchu tutta la stanchezza è andata via e mi sono sentita viva.

Ero di fronte a una delle sette meravigie del mondo. Finalmente ci ero riuscita e lo avevo fatto da sola. Quello che fino a poche settimane prima era un sogno adesso era diventato realtà e ho pianto dall’emozione. Mi sono sentita molto fiera di me. La guida ci spiegava che gli Incas avevano costruito Intipunko proprio in quel preciso sito perchè solo il 22 Dicembre all’alba, il sole si innalza proprio in quel punto e sembra che nasca proprio all’interno di quelle mura.

Ci avviamo a Machupicchu che si presenta “nascosta” dalle nuvole. Si dice che nell’antichità Machupicchu fosse abitata da sole donne e nemmeno di rango. Sono stati ritrovati resti di ossa che farebbero pensare a una popolazione femminile e una sola e vera tomba con tutti gli Idoli d’oro e molte ricchezze che fanno pensare che vi fosse una sacerdotessa. Successivamente fu considerata la dimora reale dell’imperatore Incas e per la sua famiglia. La cittadina è piccola e si suppone ci fosse solo la famiglia reale e qualche servitore che si occupasse di servirli e delle coltivazioni. Ogni costruzione è stata studiata nei minimi dettagli. Sistemi di irrigazione, di coltivazione, osservatori astronomici e templi per i sacrifici e rituali del caso. Dopo 7 ore arriviamo a Machupicchu ma non vi entriamo. La osserviamo dall’esterno e nel pomeriggio arriviamo ad Aguas Caliente per raggiungere l’hotel. Aguas Caliente chiamata così per la presenza di una fonte termale molto caratteristica. Ad oggi la cittadina alla base della montagna di Machupicchu si presenta fornita di ogni sorta di confort, da ristoranti, hotel, market e un mercato molto fornito. Visto che non pensavo di essere così provata dalla camminata, trovo un negozietto e grazie al cambio favorevole, compro dei vestiti nuovi per il giorno dopo. A cena parliamo dell’orario previsto per la nostra visita a Machupicchu e decidiamo che l’ora migliore per visitarla è di prima mattina all’alba.
Il giorno dopo ci troviamo alle 4 di mattina per prendere l’autobus. Siamo nei primi 30 della fila e dopo pochi minuti iniziano ad arrivare persone su persone.  

Alcuni si mettono in fila mentre altri partono nel buio per il percorso a piedi attraverso il vecchio cammino Inca. Arriviamo alle 6 per la prima entrata. Forniamo i documenti e i biglietti di prenotazione e finalmente arriviamo a Machupicchu. Non so cosa sia stato, se le primi luci dell’alba o trovarsi di fronte a questa meraviglia ma la sensazione era trascendentale e mistica. Mi turba molto il pensiero che sia a rischio crollo per i continui visitatori da tutto il mondo. Solo dallo scorso Giugno, le visite sono state programmate in maniera tale che il tour sia in maniera centrifuga. Una volta usciti non vi è la possibilità di rientrare nemmeno per usufruire dei bagni. Tutto studiato in maniera da evitare troppo transito in questo famosissimo sito archeologico e tutelarne il futuro.
All’interno del sito vi sono esemplari di Lama in libertà e assolutamente abituati alla presenza degli uomini con i quali è anche possibile farsi delle foto divertenti.
Spero che questo mio racconto vi abbia fornito la giusta motivazione nel mettere in agenda questo viaggio! Vi prometto che ne varrà la pena.
Questo mio terzo articolo conclude la mia personalissima esperienza in Perù. Se avete qualche domanda o semplicemente volete lasciare un commento, non esitate a farlo! Sarò a disposizione per chiarimenti o per fornire dettagliate info!
Alla prossima settimana con un altro articolo!
                       

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