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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Ha già più di 50 anni ma non li dimostra per niente: la minigonna!

Ha già più di 50 anni ma non li dimostra per niente: la minigonna!

Ha già più di 50 anni ma non li dimostra per niente: la minigonna!

Una delle poche volte che tagliare ha portato a qualcosa di sensazionale: la minigonna!

Il 1963 è l’anno di una sforbiciata importante: la stilista Mary Quant accorcia in modo drastico e molto evidente le gonne delle donne sopra il ginocchio inventando così la minigonna.

Nel 1966 Mary Quant riceve il titolo di ufficiale dell’Ordine dell’Impero britannico per l’importanza che la sua creazione assume nel mondo della moda.

In Italia, dopo lo scandalo delle gemelle Kessler che nel ’61 con le loro lunghissime gambe scoperte misero subbuglio nel mondo televisivo, la minigonna fu il capo preferito delle giovani cantanti di allora. Da Rita Pavone a Caterina Caselli, da Mina a Patty Pravo.

Bellissima la foto in bianco e nero di Henry Cartier Bresson del 1969 anno in cui al cinema esce Easy Rider, Samuel Beckett viene insignito del Nobel per la letteratura, Felice Gimondi vince il Giro d’Italia ed il mondo della moda e del costume viene sconvolto da qualche anno dall’apparizione di un capo assolutamente rivoluzionario: la minigonna.

La foto di Bresson non è una semplice foto in bianco e nero, la foto di Bresson racconta una storia, racconta il cambiamento repentino che era in atto in quegli anni!

Lo sguardo dell’anziana Signora, inappuntabile con il suo completo con tanto di cappello, sembra cadere proprio sulla minigonna, su quel nuovo modo di portare una gonna che lascia scoperte le gambe; entrambe stanno leggendo il quotidiano ma mentre l’’anziana lo tiene con le mani la donna lo appoggia sulle gambe, una siede in modo composto mentre la giovane si è abbandonata scompostamente sulla sedia: due generazioni a confronto, due diverse età ma non solo, due differenti pensieri.

In quest’altra foto si riconosce Salvator Dalì che si trova con Paco Rabanne e Francoise Hardy, siamo nel 1968. La Hardy indossa una minigonna fatta d’oro e di diamanti, del valore di 10,4 milioni di dollari, creata dal designer Paco Rabanne. La gonna è composta da pannelli d’oro incrostati di diamanti e ci sono volute 2000 ore di lavoro per assemblarla.

Ma che cos’è la minigonna? Si definisce minigonna un tipo di gonna con l’orlo inferiore che arriva molto sopra le ginocchia (lunghezza variabile a seconda dei modelli, inizialmente 10/15 cm o più sopra la linea delle ginocchia, successivamente anche più corti) mostrando quindi anche parte della coscia.

La minigonna, indumento nato da un taglio drastico, è stata sempre tema di critica e polemica; i benpensanti l’hanno sempre vista come un capo volgare e non adatto alle Signore, criticata dalle femministe e vista come simbolo di un’eccessiva magrezza.

Ma le donne, alla fine, non hanno mai ascoltato nessuno e da 50 anni continuano a portarla.

Meravigliosa questa immagine del grande fotografo Giovanni Gastel che qui è riuscito a immortalare la modella in tutto il suo splendore, nel suo candore; la gonna cortissima lascia scoperte le gambe accavallate, una mano poggia sui capelli raccolti mentre l’altra sembra voler accarezzare i tasti del pianoforte, bianchi, dello stesso colore dell’abito; lo sguardo è dolcissimo, puro, limpido, sembra quello di una giovane donna innamorata.

 

Ma fino a che età si può indossare la minigonna? Ci sono dei canoni di bellezza che devono essere rispettati?

Mi sono sempre chiesta perché dovrei smettere di indossare un capo che mi fa sentire bella, che mi piace portare con disinvoltura e che mi rende libera ed alla fine non ho mai trovato una risposta che mi abbia convinta ad abbandonarla.

Anche se non abbiamo più il fisico di una ragazza, anche se magari non abbiamo mai avuto le gambe bellissime, quelle che si vedono nei giornali: lunghe, lunghissime, con la caviglia sottilissima ed il polpaccio fantastico perché ci deve essere negato di indossare un capo così comodo?

Credo che, al di là di tutto, sia sempre importante uscire vestiti in modo decoroso ed elegante e che mai si cada nel cattivo gusto e nella volgarità!

Questa bellissima donna di 64 anni è l’esempio che, se saputa portare, la minigonna è un capo come un altro che può stare bene anche ad una donna non più giovanissima donandole addirittura una marcia in più, facendola apparire una giovane donna piena di charme!

E brava la nostra Brigitte Macron che ha scandalizzato la Francia per la differenza di età con il marito Premier neanche 40 enne e che si è fatta amare da subito per la sua aria fresca, sbarazzina nonché per quelle sue minigonne portate sempre con tanta leggiadria riuscendo a non sembrare mai eccessiva e fuori luogo!

 

Poesie sulla minigonna

Mi ha colpito la poesia del 1973 del poeta lombardo Alberico Sala (1923-1991).

 

“Avanti, indietro”

La ragazza con la minigonna

azzurra

espone il fuoco di due giorni

al mare,

fra siepi di polvere metallizzata. Il fragrante

“gaudio della carne che appena sopporta la sua pienezza”, profumato ondeggia;

ed io nella sua scia non vado più

avanti, ma indietro, verso la gioventù.

L’altra poesia che ho trovato interessante, ma solo in parte, è quella della scrittrice femminista Eva Ensler, nota per aver scritto i Monologhi della Vagina.

Vi ripropongo solamente le parti che ho ritenuto più singolari.

“La mia gonna corta”

La mia gonna corta, che voi ci crediate o no,

non ha niente a che vedere con voi.

La mia gonna corta

è riscoprire

il potere dei miei polpacci

è l’aria fredda autunnale che accarezza

l’interno delle mie cosce

è lasciare che viva dentro di me

tutto ciò che vedo o incrocio o sento.

La mia gonna corta

è acqua turchese con pesci colorati che nuotano

un festival destate nella notte stellata

un uccello che cinguetta

un treno che arriva in una città straniera.

La mia gonna corta è una scorribanda

un respiro profondo,

il casquè di un tango.

La mia gonna corta è

iniziazione, apprezzamento, eccitazione.

 

Allungare ed accorciare

 Noi donne siamo un po’ come i gatti con tutte le nostre vite, con tutte le nostre meravigliose trasformazioni!Bellissimi i momenti in cui da bambine ci mettiamo per la prima volta lo smalto, il rossetto, il rimmel! Fantastiche con quelle gonnelline corte, cortissime e coloratissime portate con le scarpe da ginnastica ed i calzini con i merletti!

Abbandonate le sneakers rubiamo le scarpe con i tacchi alle mamme e spesso, per non farci vedere dai papà, usciamo trafelate con i jeans addosso per poi cambiarci fuori con le gonne che nascondiamo saputamente nelle borse.

Dai venti ai trenta sono gli anni in cui una donna capisce e scopre il suo stile, indossa ciò che più le piace e c’è chi segue le mode e chi no.

Secondo molti superati gli “anta” le donne dovrebbero seguire un manuale per non apparire ridicole di fronte al mondo intero, ecco quelli che potrebbero essere alcuni dei punti fondamentali da rispettare:

  1. Le minigonne non devono essere troppo corte
  2. I capelli non devono essere troppo lunghi
  3. Il trucco non deve essere troppo marcato perché invecchia
  4. Si deve indossare il costume intero al mare

Ma la vita è già fatta di un’infinità di divieti, di regole, dobbiamo angustiarci l’esistenza anche con questi diktat?!? Credo che ognuno debba vestirsi ed “agghindarsi” come meglio crede, ci saranno sempre vecchi giovani e giovani vecchi, spesso purtroppo non si sa cosa vuol dire essere decoroso, vestire e truccarsi in modo sobrio senza essere volgari o sciatti, a volte da molto più fastidio un jeans talmente strappato e sbrindellato di una gonna cortissima saputa portare con eleganza con una scarpa bassa o sotto ad un bellissimo cappotto che lascia scoperto solo il ginocchio!

E visto che siamo fortunate perché viviamo in Toscana dove si dice “la mì bimba” anche ad una donna di cinquant’anni approfittiamone e continuiamo ad azzardare, a sentirci belle anche con miniabiti purché si resti sempre nei confini del bon-ton!

Era bellissima

con quelle guance rosse

e le ginocchia tutte sbucciate!

Correva

con la sua gonna cortissima

nei prati dove l’erba era altissima!

Era bellissima

con quei capelli lunghi

che scendevano giù lungo le spalle,

il trucco appena accennato

e quel miniabito

che metteva in risalto

due gambe lunghissime e snelle!

Lo sguardo felice

di chi a diciott’anni sa di essere

padrone del mondo!

Era bellissima

con la sua gonna corta

mentre spingeva quella carrozzina

felice come non mai!

Era bellissima

con quel viso segnato dalle rughe,

di chi ha vissuto appieno

ogni secondo

ogni minuto

ogni mese

ogni anno

come se non ci fosse un domani!

Con quella gonna corta sopra il ginocchio,

che si intravedeva da sotto il cappotto

color cammello,

i capelli sciolti,

lunghi,

di chi non segue cliché,

era bellissima…

Paola Giustiniani

Paola Giustiniani

Nata a Pisa, dove risiede, il 5.3.70. Studia a Tübingen in Germania e si laurea in lingua tedesca presso la facoltà di Lingue e Letterature straniere di Pisa. Lavora presso la Knauf dal 2001, multinazionale leader nel settore dell'edilizia, in qualità di Assistente di direzione di stabilimento. Ha iniziato la collaborazione con WiP Radio scrivendo il blog "Emozioni e non solo... giustappunto". Quest'anno ritorna proponendo una nuova rubrica, "Battiti di ciglia petalosi".

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