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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Le farfalle: nella letteratura, nell’arte, nello stomaco, in cucina…

Le farfalle: nella letteratura, nell’arte, nello stomaco, in cucina…

Le farfalle, da sempre, hanno ispirato poeti e pittori, scrittori e musicisti; con i loro colori spettacolari e la loro indiscussa magia, fanno impazzire non solo i bambini quando cercano di catturarle con la rete ma anche noi adulti quando con i pennelli tentiamo di ritrarle in volo o con binocoli e macchine fotografiche proviamo a fermare il loro volo ed i loro sospiri.

Herman Hesse nel suo libro “Farfalle” ci emoziona con le sue parole:

“Bisogna essere ciechi o estremamente aridi se alla vista delle farfalle non si prova una gioia, un frammento di fanciullesco incanto, un brivido dello stupore goethiano. E certo ve ne sono buoni motivi. La farfalla, infatti è un qualcosa di particolare, non è un animale come gli altri, in fondo non è propriamente un animale ma solamente l’ultima, più elevata, più festosa e insieme vitalmente importante essenza di un animale. È la forma festosa, nuziale, insieme creativa e caduca di quell’animale che prima era giacente crisalide e, ancor prima che crisalide, affamato bruco. La farfalla non vive per cibarsi e invecchiare, vive solamente per amare e concepire, e per questo è avvolta in un ambito mirabile, con ali che sono molte volte più grandi del suo corpo ed esprimono, nel taglio come nei colori, nelle scaglie e nella peluria, in un linguaggio vario e raffinato, il mistero del suo esistere, solo per vivere più intensamente, per attirare con più magia e seduzione l’altro sesso, per incamminarsi più splendente verso la festa della procreazione. Tale significato della farfalla e della sua magnificenza è stato avvertito in tutti i tempi e da tutti i popoli, è una rivelazione semplice ed evidente. E ancora più è divenuta, da festoso amante e splendente metamorfo, un emblema sia dell’effimero come di ciò che dura in eterno, e già in tempi antichi fu per l’uomo paragone e simbolo dell’anima”.

Dall’anima allo stomaco: un tutt’uno, un groviglio di sensazioni, di emozioni talmente forti che si possono quasi toccare.

Ma ci siamo mai chiesti che cosa significhi avere le “farfalle nello stomaco”?

Si dice che le cosiddette “farfalle nello stomaco” siano una sensazione fisica tipicamente associata a momenti di forte stress emotivo come la vista della persona amata. Ma non solo. Anche i minuti prima di un discorso in pubblico o l’attesa prima di un esame possono stimolare questa sensazione.

Credo però, ma questo è il mio modesto parere, che le “farfalle nello stomaco” si provino, si percepiscano, solo e soprattutto nella fase d’innamoramento di due persone, e non parlerei quindi di stress emotivo, (già il solo pronunciare della parola stress mi arreca quasi un disturbo, pertanto questo termine non lo assocerei all’amore ) bensì della gioia di conoscersi, di scoprirsi, ed è quindi proprio in questa fase dove tutto è nuovo che le farfalle si fanno sentire nello stomaco con le loro vibrazioni.

Intensa e bellissima la poesia di Pablo Neruda “Le farfalle”:

 

Le farfalle

ballano

velocemente

un

ballo

rosso

arancione

verde

azzurro

bianco

granata

giallo

bianco

violetto

nell’aria,

nei fiori

nel nulla

sempre volanti,

consecutive e remote.

 

Maestose le farfalle di Escher: sembra che danzino dentro un volto, dapprima tutte insieme per poi separarsi e prendere direzioni diverse.

Al Palazzo Blu di Pisa fino al 28 gennaio 2018

 

 

 

 

E poi ci sono le farfalle di Paola, niente di artistico o di poetico, stampate su un foulard di seta, come vezzo femminile, simbolo dell’effimero.

 

Nei miei scritti parlo spesso di cucina, forse perché credo che intorno al cibo ruotino moltissime sensazioni non solo degustative, ed allora quando ripenso a tutte le volte che ho avuto le “farfalle nello stomaco” e a tutte le volte che torneranno immagino felice di avere nel mio stomaco la nostra amata pasta, tipicamente italiana, proprio a forma di farfalla, magari condita con crema di ricotta e cipolle rosse di Tropea.

Paola Giustiniani

Paola Giustiniani

Nata a Pisa, dove risiede, il 5.3.70. Studia a Tübingen in Germania e si laurea in lingua tedesca presso la facoltà di Lingue e Letterature straniere di Pisa. Lavora presso la Knauf dal 2001, multinazionale leader nel settore dell'edilizia, in qualità di Assistente di direzione di stabilimento. Ha iniziato la collaborazione con WiP Radio scrivendo il blog "Emozioni e non solo... giustappunto". Quest'anno ritorna proponendo una nuova rubrica, "Battiti di ciglia petalosi".

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