Site icon WiP Radio

La montagna è natura e non un parco giochi

In Italia abbiamo tantissime cose meravigliose fra cui le montagne: dall’Appennino alle Alpi possiamo essere orgogliosi dei nostri rilievi simbolo di maestosità e di natura incontaminata. Ogni volta che uno va in montagna per una passeggiata si aprono paesaggi spettacolari, sublimi, testimoni di un altro mondo ricco di biodiversità che l’uomo deve solo ammirare e conservare.
Molto spesso negli ultimi 20 anni la montagna, però, è stata oggetto anche di divertimenti ben al di sopra del rispetto e della contemplazione: il turismo montano, ormai, non si limita più alla semplice escursione trekking ma sempre più frequentemente si vedono arrampicatori, persone che si lanciano dalle vette imitando le aquile, sci alpinismo fuori pista, rafting ed ahimè si trovano rifugi sopra i 2000mt che fanno discoteca.
Tante delle attività sopracitate sono pericolose ed ogni anno mietono vittime, ma non è colpa della montagna… è colpa di chi ci va: la montagna è natura e come tutti gli ecosistemi ha i suoi pericoli, non è di certo Mirabilandia e nemmeno Gardaland… è semplicemente natura selvaggia dove l’uomo deve essere solo di passaggio con il massimo del rispetto, perché solo così è possibile proteggere e conservare questi scrigni di ricchezze.DSCN0959
Altre attività come il rafting, il rifugio-discoteca e lo sci fuori pista inquinano e disturbano… ma non inquinano con il rilascio di diserbanti o sostanze dannose, ma con la loro presenza. Il primo è stato decisivo per la quasi totale estinzione dalle Alpi di uno dei più belli e formidabili abitanti dei torrenti, la Lontra, la quale ha risentito fortemente dell’impatto ambientale di questa attività; il secondo è semplicemente inquinamento acustico visto che la montagna è da sempre il simbolo del silenzio e della pace; lo sci fuori pista come il rafting è dannoso per la biodiversità, soprattutto per i grandi tetraonidi alpini come Gallo cedrone, Gallo forcello, Francolino, Pernice e Coturnice che fanno dei boschi e delle tranquille praterie di montagna la loro casa: i primi due per esempio in inverno tendono a scavare igloo nella neve dove ripararsi dal freddo e dalle forti raffiche di vento, passandoci sopra con gli sci si rischia di ucciderli facendo una carneficina… una delle più importanti cause di pericolo di estinzione per questi animali è proprio lo sci fuori pista.
Un’altra cosa molto frequente è la simbologia sulle cime come le croci, anche questa è una contaminazione della montagna con una simbologia che con essa stride, è il “voler per forza” dare un’appartenenza alla montagna, ma la montagna è di tutti e non è di nessuno… è semplicemente della natura: le croci, in Italia, DEVONO stare nelle scuole, DEVONO stare nelle nostre case, DEVONO stare nelle chiese e nelle nostre città, ma non sulle cime.
La montagna è natura selvaggia, è tranquillità, è bellezza allo stato puro e contemplazione e tale deve rimanere… noi siamo e dobbiamo essere solo semplici spettatori di passaggio (e non mi pare poco).

 

 

di Francesco Giusti

Exit mobile version