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C’è posto per me?

C'è posto per me?

C'è posto per me?

FAVORISCA IL TELECOMANDO versione scritta, da Serena Mancini.

C’è posto per me? Chiese un piccolo televisore… piccolo, insomma, alto 54 cm, largo 45 cm  e lungo 50 cm, era di una nota marca olandese il cui nome inizia con Phi e finisce con ps. Questa azienda fu tra le prime a produrre il televisore, nel 1953 misero in produzione proprio il nostro protagonista, il TX 1410 U che trametteva immagini, in bianco e nero, era rigorosamente catodico e atto a ricevere solo canali VHF preselezionati.  Capisco che, cercandone l’immagine nel web, voi vediate solo una scatola di legno che contiene 24 valvole e il citato tubo catodico, ma questa scatola presto conterrà anche: Mario Riva, Corrado Fantoni, Mike Bongiorno, Xavier Cugat, Abbe Lane, il maestro Manzi ect… ect…

L’invenzione del televisore è stata sicuramente una delle più significative della nostra epoca, ma non sarebbe servito a molto se non ci fossero stati i contenuti e un impegno costante e quotidiano da parte dei governi per tenerli in linea con la società.

Questo il tema principale di Favorisca il Telecomando, Serena lo ricorda ogni settimana, la televisione e la società sono strettamente legate. Dopo un paio di anni di trasmissione la nostra conduttrice si è spinta anche ad affermare che la televisione imita la società per permettere a chi la guarda di riconoscersi, innamorarsi, fermarsi e subirsi anche la pubblicità, che purtroppo da una trentina di anni sembra essere la sorgente e la foce della programmazione televisiva. Si raccolgono i fondi dagli industriali e si producono programmi che siano idonei alla vendita di altri spazi pubblicitari agli industriali. Lo sforzo di chi vorrebbe vedere la televisione come uno strumento di educazione e approfondimento si vanifica troppo spesso e troppo velocemente nello share, ma ci sono di programmi che ci fanno ancora sperare.

Se Che tempo che fa fosse un telefilm Scala Mercalli sarebbe il suo spinoff (la serie costola, che racconta le avventure di uno dei protagonisti) e Luca Mercalli ne sarebbe, anzi ne è stato il protagonista, il programma è andato in onda dal 28 febbraio al 04 aprile, otto puntate, otto sabato, otto risultati discreti, tenete presente che il sabato è il giorno della sfida tra Canale 5 e Raiuno ed è il giorno di Castle su Raidue, poi se siete bambini piccoli o cresciuti è anche il giorno che Italiauno trasmette i grandi classici dell’animazione, insomma il sabato è il giorno che dovremmo rimanere a casa a guardare la TV.  Il dato più interessante è che in realtà Scala Mercalli non è stato solo un simpatico salotto in cui scienziati e ricercatori si sono presentati con un tomo in mano, guarda caso scritto da loro, ma il conduttore si è ricavato, grazie forse alla celebrità acquisita nel programma di Fabio Fazio, uno spazio un pò più ampio per parlare della questione che gli sta a cuore e che dovrebbe stare a cuore a tutti noi, l’ambiente, la crisi ambientale. Sapete che cosa sono i confini planetari sicuri? Sono i limiti da non oltrepassare per evitare il collasso del pianeta, ne abbiamo già passati quattro su nove, insomma ci siamo già portati avanti con il lavoro. Nelle sue otto puntate Mercalli ha raccontato agli italiani, grazie a documentari girati in diversi angoli della terra quali sono i cambiamenti climatici in corso, quali sono le risorse energetiche fossili e rinnovabili, come andrebbero gestiti i rifiuti, come funziona la protezione civile e l’agricoltura sostenibile, insomma questa settimana questo programma, finito da una quindicina di giorni(potete rivedere le puntate su www.scalamercalli.rai.it)  si aggiudica il titolo, secondo la nostra Serena, di Programma per il quale vale la pena pagare il canone.

La Rai però non si distingue solo per la divulgazione, presente in pochi ma buoni programmi, la Rai è la nostra televisione di riferimento anche per la fiction TV(forse). Se vi sentite soli sappiate che è tornata Una Grande Famiglia, con grandi novità, tipo che ne so, l’arrivo di una figlia che Eleonora (Stefania Sandrelli) ha messo al mondo e dato in adozione prima di conoscere Ernesto(Gianni Cavina) questa figlia, Claudia (Isabella Ferrari) si  porterà dietro nella famiglia i suoi casini i suoi misteri e l’accento, sì l’accento, la cadenza dialettale, così rara nelle fiction salvo quando si vuol dare ad un personaggio una denotazione comica o storica. Gli ascolti? La prima puntata ha preso solo un punto di share in più rispetto a Il Segreto la soap di Canale5. Forse la domenica sera non è la sera giusto per gli esordi, forse vi era solo sfuggito l’esordio e magari vi è anche sfuggito che sul sito www.unagrandefamiglia.rai.it c’è il prequel, una webserie in cui vengono raccontate le avventure della famiglia Rengoni, dal titolo Una grande famiglia-20 anni prima. Speriamo non vi sia sfuggito che il cast include quasi tutti i migliori attori di fiction Rai, oltre ai citati, uno degli ultimi arrivati è Giampaolo Morelli.

Tenete sempre il telecomando a portata di zapping, Serena settimana a tutti.

 

 

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