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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

No sense makes sense on… WiP Radio

No sense makes sense on… WiP Radio

No sense, nessun senso, ogni tanto sembra che una puntata di Favorisca il Telecomando,  la trasmissione di approfondimento sulla televisione condotta da Serena Mancini, sia no sense, priva di contenuto, perché parlare di televisione non è sempre facile, la programmazione italiana quella si che è no sense e metterla in relazione con la nostra società odierna è immediato, ma anche deprimente, quindi siate benevoli, ascoltate fino in fondo, apprezzate il tentativo di cercare in altre televisioni, di altri paesi, tipo che so, gli Stati Uniti d’America, un significato al mezzo televisivo. Di questo paese è interessante notare l’uso governativo che viene fatto del media, senza necessità che siano servizio pubblico, il fatto che il “progetto paese” non sia stato pianificato solo dal governo, di qualunque parte esso sia, ma sia anche quello dei produttori privati, che come quelli italiani cercano il ritorno economico e danno agli spettatori quello che gli americani vogliono vedere di più, il sogno americano.

Se non avete capito, non preoccupatevi, ci vuole un pò, servono tutti i sensi per guardare bene la televisione e a volte non bastano, vi starete domandando a che serva l’olfatto, dato che ad oggi il televisore che trasmette anche gli odori è ancora in sperimentazione, bè vi servirà ad accorgervi tempestivamente che vi sta prendendo fuoco il telecomando, sì perché, chi lo sa usare bene non gli da pace e premi tu e premo io, prima o poi…

Stay tuned, Stay WiP

Serena Mancini

Serena Mancini

"Serena, Mancini, poi mettici anche Vialli, Baggio, Schillaci ed è chiaro che non sei una ragazza sei una squadra di calcio.”. Questa la battuta più originale che mi abbiano mai fatto sul mio nome e/o cognome, ma non è per farvi riflettere sulla creatività di un mio compagno delle medie che lo scrivo, bensì perché in qualche maniera io sono davvero una formazione. Se fossi un animale... Sarei una scimmia, sono troppo curiosa. Se fossi il personaggio di un film... Sarei Caterina di “Caterina va in città”, sì perché io come lei sono in ogni luogo e sempre fuori luogo. Ho cominciato a scribacchiare da piccolina, otto, nove anni, a seguito di qualche esercizio sulla rima baciata fatto alle elementari ho riempito un quaderno di cose tipo “Triste l'autunno sempre di turno, una foglia cade giù e finisce nel mar blu” (una cosuccia allegra) poi sono venuti i racconti brevi e lunghi, poi il coraggio di farli leggere agli altri, poi la condivisione della scrittura nel laboratorio “Dire, fare, baciare, lettera, testamento”, la non-scuola di scrittura di Rosignano Marittimo in cui ho imparato tanto, specie su quanto e perché sia bello lavorare in squadra e confrontarsi quando si fa qualcosa di creativo. Per finire il capitolo scrittura da un po' di tempo collaboro con un mensile livornese “Il Pentagono” che si occupa di eventi culturali cittadini. Mi piace il teatro, mi piace da quando a quattordicianni ho visto per la prima volta “Sogno di una notte di mezza estate” appena si è aperto il sipario e sono stata trascinata in un mondo fantastico fatto di elfi e fate ho capito la potenza del mezzo teatrale e mi sono innamorata, per questo da qualche anno faccio parte di un gruppo livornese, la “Associazione culturale BambininPiGiAMA”, che mette in scena commedie italiane e non, famose e sconosciute, l'importante è che facciano ridere. Nel tentativo di incanalare la mia creatività dirigendola verso qualcosa di professionale, diversi anni fa, mi sono iscritta alla facoltà di Lettere e Filosofia di Siena corso di laurea Scienze della Comunicazione, curriculum mass-media, ma il progetto laurea ha avuto un sacco di stop, partenze e false partenze, razionalmente ammetto che per cambiar vita sono un po' grandina. Confesso sono una ragioniera, diplomata all'Istituto Tecnico Commerciale, che lavora in uno studio di consulenza del lavoro da sedici anni. Infine, ma non meno importante, sono qui, cioè faccio parte della “Associazione culturale Work In Progress” per cui scrivo, conduco e metto in onda, facendo chiaramente anche la regia di una trasmissione sulla televisione, intesa come programmazione televisiva, su come sia cambiata e su come modifichi la società italiana, ma anche quella americana, francese ect, ect... e poi faccio un po' di critica televisiva, in qualità di telespettatrice ogni puntata un pochino più esperta, chi mi volesse ascoltare cerchi “Favorisca il Telecomando”. Scrittrice, giornalista, attrice, tecnico audio, direttore di scena, studentessa fuori-corso, impiegata, conduttrice radiofonica, ecco la mia formazione, le me che potreste incontrare, ma ricordate che “Ho preso la chitarra senza saper suonare...” citando il mio beniamino musicale Lorenzo Cherubini alias Jovanotti che, purtroppo o per fortuna per voi, spesso sentirete nelle mie trasmissioni web radiofoniche.

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