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Facebook cambia: “il futuro è privato”

Facebook cambia: “il futuro è privato”

Facebook cambia

scritto e pubblicato da www.ilpost.it

Nel 2010 il CEO di Facebook, Mark Zuckerberg, sosteneva che l’era della privacy fosse finita e che il suo social network avrebbe riflesso la nuova realtà. Nove anni dopo, e con innumerevoli scandali e polemiche su come la sua azienda ha trattato le informazioni degli utenti, Zuckerberg ha cambiato radicalmente idea, secondo i più critici per sopravvivere alle critiche e rilanciare l’immagine in grande difficoltà di Facebook.
Dal palco di F8, la conferenza annuale organizzata per gli sviluppatori del social network a San Jose (California), Zuckerberg si è presentato con una grande scritta alle sue spalle: “Il futuro è privato”, annunciando cambiamenti piuttosto radicali per buona parte dei servizi e delle applicazioni della sua azienda. Per i più ottimisti è un segno della volontà di sistemare i molti errori fatti in passato, per i più pessimisti è l’ennesimo annuncio di marketing, arrivato ormai fuori tempo massimo.
L’idea di Zuckerberg, racchiusa nella sua frase sul futuro in privato, è di adattare Facebook al nuovo modo di usare i social network da parte dei loro iscritti. A causa delle stesse carenze sulla privacy dell’azienda e dell’arrivo di social network meno impegnativi e con contenuti effimeri, come Snapchat, molti utenti preferiscono condividere i loro contenuti con gruppi ristretti di persone, invece di renderli visibili a tutti gli amici o completamente pubblici nella sezione Notizie (“News feed”) di Facebook. Zuckerberg lo aveva già capito constatando il successo di Snapchat e cercando di imitare l’applicazione, dopo avere fallito nell’acquisirla, con la trasformazione di Instagram in un social network con contenuti effimeri – come le Storie – e un sistema facile da usare per scambiarsi commenti e messaggi diretti.

Il nuovo Facebook che ha in mente Zuckerberg è una via di mezzo tra il social network che abbiamo sempre conosciuto e cosa è diventato Instagram. Vengono privilegiati e resi più evidenti i contenuti condivisi nei Gruppi e negli Eventi, che coinvolgono un numero limitato di persone e implicano comunicazioni dirette tra i solo interessati. La sezione Notizie diventerà sempre meno evidente e centrale nell’esperienza d’uso degli iscritti, che saranno sostanzialmente coinvolti in tanti mini social network costituiti dai loro amici con cui condividono particolari interessi.
Il cambiamento delle funzioni di Facebook è riflesso in un sostanziale ridisegno dell’interfaccia del social network, sia nella sua versione classica per browser su computer, sia in quella ormai centrale della sua applicazione. La nuova app per iPhone e smartphone Android è disponibile da qualche ora negli Stati Uniti e lo sarà entro poche settimane nel resto del mondo, mentre per la versione desktop si dovrà attendere qualche mese. Rispetto alla versione precedente, è stata alleggerita di numerosi elementi grafici e ha un design più pulito.
La nuova barra di navigazione, per passare da una sezione all’altra del social network, mostra in bella evidenza l’icona per accedere ai Gruppi cui si è iscritti, o per scoprirne di nuovi. Quando si condivide un nuovo post, si può scegliere se mostrarlo a tutti i propri amici, oppure agli amici di un gruppo, che a sua volta può essere pubblico o privato. L’app favorisce inoltre le interazioni dirette con i singoli iscritti, integrandosi con le funzioni di Messenger. Facebook ha anche aggiornato la sezione Luoghi, per mostrare le attività commerciali nelle vicinanze, cosa hanno da offrire e dare la possibilità di contattarle direttamente tramite l’app.
La versione desktop riprende la grafica più semplice e leggera della nuova applicazione, con una suddivisine su tre colonne: la prima mostra le varie sezioni disponibili; la seconda – centrale e più grande – mette in bella evidenza le Storie realizzate dai propri contatti, e gli altri contenuti che hanno condiviso; la terza mostra suggerimenti su Gruppi da seguire e un elenco dei propri contatti, per avviare conversazioni dirette tramite Messenger.

La grafica rivista di Facebook cerca di comunicare maggiore semplicità e trasparenza, segnando una discontinuità con il passato. Il “blu Facebook”, che esiste praticamente da quando esiste il social network, è stato abbandonato e sostituito con un blu meno carico che riprende quello dell’icona di Messenger.
Da tempo Facebook lavora per depotenziare il più possibile la sezione Notizie, il cui funzionamento era stato sfruttato negli ultimi anni per far circolare notizie false, diffondere disinformazione e fare propaganda politica. Rendendo tutto più privato e diretto a gruppi più piccoli di persone, Facebook confida di risolvere almeno in parte il problema e di rendere più gestibile il suo lavoro di moderazione dei contenuti. La sezione Notizie è però la risorsa più importante per i ricavi dell’azienda tramite la pubblicità, e non è chiaro quale sarà l’impatto economico per il social network nel momento in cui le interazioni saranno per lo più private e slegate dal News feed.

Facebook ha notato i cambiamenti nelle abitudini dei suoi iscritti anche osservando il loro crescente ricorso a Messenger, l’app per scambiarsi i messaggi tramite il social network, soprattutto negli Stati Uniti dove WhatsApp è meno diffuso. Ora Messenger fa proprie le nuove abitudini degli utenti con una grafica più semplice e immediata per trovare i contatti, avviare conversazioni e soprattutto vedere le ultime attività dei propri amici.

Le Storie, anche da Instagram, sono mostrate in una sezione dell’applicazione, insieme agli ultimi aggiornamenti degli stessi amici su Facebook. I contenuti possono essere commentati direttamente e privatamente, inviando un messaggio all’amico che li ha prodotti. Le conversazioni sono criptate end-to-end come su WhatsApp, quindi con un sistema che rende impossibile la loro lettura ai sistemi di Facebook. L’app per iOS è stata inoltre ripensata per essere molto più leggera e veloce quando viene avviata.
Le conversazioni criptate predefinite, finora disponibili solo come opzione aggiuntiva, potrebbero portare a un uso improprio dell’app e alla condivisione di contenuti per fare disinformazione. Facebook dice di avere algoritmi per valutare l’andamento dei messaggi e, anche senza conoscerne il contenuto, rilevare attività sospette che richiedano interventi da parte dei moderatori. Un meccanismo analogo è presente anche per le conversazioni nei Gruppi.


Messenger avrà inoltre un’applicazione per computer Windows e Mac, con funzionalità simili a quelle dell’applicazione. Si potranno effettuare videochiamate, a due o di gruppo, e ci sarà la possibilità di condividere e vedere insieme in tempo reale un video durante una chiamata.

WhatsApp è tra le applicazioni per scambiarsi messaggi più popolari al mondo, con oltre 1,5 miliardi di persone che la utilizzano regolarmente. È stata la prima applicazione di Facebook a offrire le conversazioni criptate e per lungo tempo è stata considerata una delle app di messaggi più sicure, anche dal punto di vista della privacy. Dopo averla acquisita nel 2014, Facebook ha lavorato per estenderne le funzionalità, senza tradire più di tanto l’idea di tutela della riservatezza delle conversazioni su cui era stata fondata.
Oltre alle Storie, aggiunte di recente e che hanno ottenuto una diffusione maggiore di quelle di Instagram in molti paesi, Facebook ha iniziato a sperimentare un sistema per consentire agli utenti di WhatsApp di scambiarsi piccole somme di denaro. La funzione è per ora stata sperimentata in India con circa un milione di utenti, ma nei prossimi mesi sarà estesa a tutti gli altri iscritti all’applicazione. Qualcosa di analogo avverrà anche su Messenger e su Facebook, dove gli utenti potranno acquistare i prodotti messi in vendita da altri iscritti senza doversi appoggiare su un sistema di pagamento esterno, come avviene adesso.
Sempre su WhatsApp sono state riviste le funzioni per i negozi che vogliono rendersi reperibili tramite la app. Ora, oltre a mostrare una mappa del luogo in cui si trovano e gli orari di apertura, potranno elencare e descrivere i prodotti che offrono con schede dedicate.

In questi ultimi anni di grandi polemiche su Facebook e il suo ruolo nel diffondere disinformazione, e nel non tutelare la privacy degli utenti e i loro dati personali, Instagram è riuscita a non farsi intaccare più di tanto dalle polemiche, mantenendo la sua grande popolarità. L’app riceve comunque critiche per generare troppe pressioni nei confronti degli utenti, soprattutto per quanto riguarda il conteggio dei “Mi piace” e le visualizzazioni delle Storie.
Facebook ha annunciato che sperimenterà in Canada un nuovo sistema che nasconde il conteggio dei “Mi piace” nella sezione principale di Instagram (quella dove si vedono le foto recenti degli account seguiti) e in quella dei profili; i conteggi saranno visibili solamente ai rispettivi proprietari degli account. Se il test si rivelerà utile, ed evidentemente senza conseguenze per l’andamento delle pubblicità sull’applicazione, sarà esteso ad altre parti del mondo, anche se Facebook non ha fornito molte altre informazioni.

Instagram riceverà inoltre un aggiornamento al meccanismo per creare le Storie. Sarà per esempio possibile pubblicarne senza dovere partire con un’immagine o un video realizzati con la fotocamera, e si potranno aggiungere nuovi effetti creativi. Instagram espanderà inoltre la sua nuova funzione per fare acquisti direttamente all’interno dell’applicazione, una caratteristica su cui Facebook punta molto per ricavare qualche soldo dalle singole transazioni.

Facebook sta cercando in tutti i modi di rilanciare la propria immagine e di distanziarsi dagli errori commessi nel suo recente passato, che hanno portato alle grandi critiche e polemiche degli ultimi tre anni. Sul tema della privacy il social network ha sempre mantenuto un atteggiamento ambiguo: da un lato prometteva grandi tutele e maggiori possibilità di controllo, dall’altro trascurava la riservatezza dei dati dei suoi iscritti e li utilizzava in modi poco trasparenti. Anche per questo motivo e per la violazione di alcuni accordi, Facebook potrebbe ricevere a breve una multa da 5 miliardi di dollari da parte della Federal Trade Commission, agenzia governativa statunitense che tra le altre cose si occupa della tutela della privacy.
Non è ancora chiaro se le novità presentate all’F8 costituiscano un vero cambiamento di approccio da parte di Facebook per tutelare gli utenti, né come questo possa influire sui ricavi del social network. Di certo la strada per recuperare la fiducia degli utenti è ancora lunga. Durante la sua presentazione dal palco di San Jose, Mark Zuckerberg ha provato a scherzare sui problemi di privacy dicendo di essere consapevole che al momento Facebook non ha “una grandissima reputazione su questo”: nessuno ha riso.

Nicolò Bagnoli

Nicolò Bagnoli

Nasce nel 1986, nel 2010 ha l'idea di WiP Radio di cui è il direttore, è quasi alto come Berlusconi, davanti ad un microfono può starci ore. Parlando, ovviamente.

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