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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Chi non gioca al Fantacalcio non può capire tante cose

Chi non gioca al Fantacalcio non può capire tante cose

Io gioco al Fantacalcio.

La prima volta è stata nella stagione 1999-2000: iniziammo a stagione inoltrata – ottobre -, non mi ricordo quanti eravamo (o 6 o 8).

Poi sono stato altalenante, alle volte iniziavamo ma solamente in un’occasione, nel 2002-2003, completammo la stagione.

Dopo un po’ decisi di smettere, pensando che il Fantacalcio annacquasse la passione per la mia squadra.

Si dice che solo gli stupidi non cambiano mai idea.

Ecco, appunto.

Questa è la mia ottava stagione consecutiva al Fantacalcio.

Siamo proprio organizzati: abbiamo una Lega di Campionato (con un Presidente, un bel Presidente), l’applicazione della Gazzetta che ci calcola i voti, eccetera eccetera eccetera.

Cioè, roba seria.

Il Fantacalcio è una droga.

Però di quelle buone, tipo la cannabis terapeutica, ecco.

Non dico che l’umore della settimana dipenda dal risultato del Fantacalcio, ma quasi.

Uno-due giorni prima dell’inizio della giornata calcistica inizi a controllare chi va in campo dei tuoi giocatori e chi no.

Poi inizi a studiare le varie ipotesi di formazione che puoi schierare.

Successivamente ti isoli e fai la formazione.

Da quel momento hai un dubbio che ti accompagnerà per tutto il fine settimana, con la certezza che quella scelta non ti farà vincere la partita (e capita almeno 7 volte su 10).

Poi guardi la Serie A e tifi sia a favore dei tuoi giocatori sia contro quelli del tuo avversario.

Per non rovinare la passione per la propria squadra consiglio di non schierare i giocatori in campo contro di essa.

E nel weekend pensi sicuramente anche ad altre cose, ma il Fantacalcio rimane in testa fino ai risultati del lunedì/martedì mattina che sono la prima cosa che guardi quando sai che escono.

Al massimo la seconda.

Per esempio a quest’ultima giornata ho vinto, ed ho esultato mezzo addormentato.

Una bella scena.

Poi ci sono le donne o gli altri ragazzi che mi/ci guardano con aria del tipo «Ma come siete ridicoli, ma cosa fate, ma siete adulti, ma per favore…”

Ma cosa ne sapete, voi, delle emozioni del Fantacalcio?

Del sano divertimento, delle incazzature che sono poco sane per non dire per nulla ma che fanno parte del gioco, delle esultanze per un gol all’apparenza inutile ma che in realtà ci fa vincere la partita.

Che ne sapete.

Poi ci sono le mattine quando perdo, ed allora viene fuori il «Chi me lo ha fatto fare».

Ma poco dopo si pensa già alla rivincita.

Come bisognerebbe fare in tutte le cose.

Oh, vi ho dato anche la filosofia, cosa volete di più?

Ah sì, giocate anche voi al Fantacalcio.

E sempre forza Serragrande Football Club.

Nicolò Bagnoli

Nicolò Bagnoli

Nasce nel 1986, nel 2010 ha l'idea di WiP Radio di cui è il direttore, è quasi alto come Berlusconi, davanti ad un microfono può starci ore. Parlando, ovviamente.

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