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Tutti i pregi di Beppe Vessicchio

Tutti i pregi di Beppe Vessicchio

Tutti i pregi di Beppe Vessicchio

Stasera prenderà il via la sessantanovesima edizione del Festival di Sanremo.

Come collaboratori in Radio, siamo stati “democraticamente” obbligati dal MegaDirettore e dal MegaPresidente (per queste libertà assolute vi adoro, lo sapete) a non perderci nemmeno le pubblicità di questo evento così importante per la musica italiana, pena la scomunica. Perciò, per questa settimana ci dedicheremo ad iniziative attinenti, e sempre con lo stesso fervore, tranquilli.

L’altro giorno, bellamente, inizio ad informarmi sull’argomento: chi conduce, gli ospiti, la scenografia, i “Big” in gara, i compensi (aspetto rilevantissimo), i grandi esclusi e le grandi polemiche che si sollevano ogni anno, varie ed eventuali. E indovinate cosa cattura immediatamente la mia attenzione, già nelle prime righe del primo articolo che consulto?

“Quest’anno il maestro Beppe Vessicchio non ha cantanti da dirigere a Sanremo”.

Il panico. Cioè, proprio il panico totale. Lo sappiamo tutti che un buon 75% del successo del Festival è dovuto alla frase: “Dirige l’orchestra il Maestro Beppe Vessicchio”. Un tormentone, un evergreen. Come la sua barba, che non ha mai tagliato. E vogliamo parlare dell’immancabile papillon? Una vera finezza. Insomma, oltre ad apparire elegante, distinto, affascinante, simpatico anche in silenzio, Vessicchio è una figura estremamente rassicurante. 

Ed ecco che mi sono soffermata a pensare a tutti i pregi che ha Beppe Vessicchio.

Le origini

Giuseppe (solo all’anagrafe) Vessicchio nasce a Napoli il 17 marzo 1956 (è anche dei Pesci, praticamente perfetto). Il padre sceglie per lui il liceo scientifico, ma Beppe sogna il Conservatorio, che inizia da “abusivo autorizzato”: l’accesso alle classi gli è consentito della benevolenza del custode (in cambio, l’uomo chiede solo l’apprezzamento per le sue canzoni scritte in segreto). Ottiene un primo ingaggio grazie al professore di latino, come intrattenimento ad un matrimonio. Un tenace visionario. 

Poi, è la volta del cabaret, con il gruppo storico dei Trettrè, e nel 1982 partecipa anche ad un film, “Giggi il bullo” di Marino Girolami (devo assolutamente trovarlo e vederlo, il titolo mi ricorda quel capolavoro incompreso che fu “Alex l’ariete”, del mitico Tomba). Un artista a tutto tondo. 

Nel 1986, per la primissima volta, giunge a Sanremo come accompagnatore di Zucchero, in gara con “Canzone triste”. Una spalla solida a cui appoggiarsi.

Diventato musicista, compositore e direttore d’orchestra affermato, inizia una fertile collaborazione con artisti del calibro di Gino Paoli (col quale scrive a due mani successi come “Ti lascio una canzone”), Andrea Bocelli, Ivana Spagna, Ornella Vanoni, Ron, Biagio Antonacci, Max Gazzé, e moltissimi altri. Un professionista serio.

Il Festival

Presenza fissa al teatro Ariston dal 1990 (quell’anno, con ben 2 pezzi nella competizione: “La nevicata del ’56” di Mia Martini e “Tu… sì” di Mango). Riceve, nel ’94, nel ’97 e nel ’98, il premio come miglior arrangiatore; nell’edizione del 2000 addirittura viene premiato dalla Giuria Speciale, presieduta da Luciano Pavarotti. Di Festival come direttore d’orchestra ne ha vinti quattro: nel 2000 con la canzone “Sentimento” degli Avion Travel; nel 2003 con “Per dire di no” di Alexia; nel 2010 con Valerio Scanu e la sua “Per tutte le volte che”; e l’anno successivo con “Chiamami ancora amore” di Vecchioni. Un vincitore, che però resta umile.

In alcune recenti interviste, il Maestro rivela che l’anno più divertente a Sanremo resta il 1996, con “La terra dei cachi” di Elio e le Storie Tese. Al secondo posto, l’arrivo come “uomo misterioso”, con tanto di maschera alla Diabolik, nel 2014. Al terzo, l’edizione 2016: la prima serata, per caso, non ha cantanti in gara e il pubblico si domanda che fine abbia fatto. Lì, esplode prepotentemente sui social l’hashtag #UsciteVessicchio. Un uomo del popolo, capace di mobilitare le masse.

La barba

Inizia a farla crescere al liceo, anche perché erano gli anni della contestazione. Da allora, diventa il suo segno distintivo ed è amatissima da tutti. La cura della barba è affidata da sempre alla moglie Enrica (una donna fortunata, accanto a lui da più di trent’anni). Fiorello gli propone di accorciarla in diretta per beneficenza, ma Beppe dice di no, sarebbe stato un trauma (anche per noi). Solo Luciana Littizzetto è riuscita a tagliarne pochissima, come souvenir di San Valentino 2014, che conserva gelosamente, quasi come una reliquia. Un marito devoto (anche alla barba).

Altri progetti

Nel suo libro “La musica fa crescere i pomodori” parla di musica intesa anche “a livello cellulare”. E no, non intende una playlist scaricata da iTunes. In pratica, quando viene a conoscenza di una ricerca sulle mucche del Wisconsin che producono più latte ascoltando Mozart, decide di fare lo stesso esperimento con le piante. Un amico gli presta la serra, lui fa partire una sinfonia e in poco tempo si crea uno spettacolo di colori e profumi. Tra le varietà più reattive, proprio i pomodori. Ha il pollice verde. 

Vessicchio è socio di “Trenta Ore per la Vita”, ha partecipato come insegnante di musica e direttore d’orchestra al programma “Amici di Maria De Filippi”, e, da qualche tempo, fa anche parte della commissione selezionatrice dei brani dello Zecchino d’Oro. Impegnato nella lotta alle sofferenze, ed uno dei pochissimi che ancora punta sui giovani.

Che altro aggiungere, se non una proposta di beatificazione. Magari a febbraio, magari per la serata finale di un (lontanissimo) Sanremo. Spererò ancora per poche ore che faccia una comparsata sul palco, o, in alternativa, nel mio salotto. Un caffé, di quelli buoni, tra una canzone e l’altra glielo offrirei volentieri.

E voi, siete davvero pronti a vivere quel mix di fastidio e compassione con cui verranno annunciati tutti i direttori d’orchestra che non sono Beppe Vessicchio?

Simona Van de Kamp

Simona Van de Kamp

Creatura mitologica, per metà prova a fare l'avvocato, per metà prova a fare la scrittrice. Diretta e pungente, la odierete tutta, al 100%. Il blog e la radio sono due sogni che si avverano. Ha messo la testa a posto, ma non ricorda dove.

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