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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Emma Bonino e la democrazia

Emma Bonino e la democrazia

EMMA E LA DEMOCRAZIA

Premetto subito di non essere mai stato un grande estimatore di Emma Bonino, un personaggio che è stato un po’ come il prezzemolo , quando non sapevano chi metterci, a destra e a manca, qualcuno saltava sempre fuori” perché non la Bonino?” , ma bisogna riconoscerle che ha sempre combattuto per i diritti civili individuali, anche quando non andavano di moda. Ho sempre pensato che lei sarebbe stata un’ottima leader della destra italiana se l’Italia avesse avuto una destra europea e anche questo suo girovagare da una parte all’altra è stato insomma legato alla ricerca di una destra moderata e liberale, prendendo anche grandi cantonate, da Berlusconi a Renzi.

Però il discorso che ha fatto pochi giorni fa in parlamento è stato un esempio di cosa sia il liberalismo e una democrazia liberale, subito etichettato come l’inutile discorso di un’anziana signora da rottamare, magari un po’ rimbambita, dai populisti vecchi e nuovi : insomma cosa vuole questa qui della “Kasta” (magari dimenticando che molti di quei populisti nella “Kasta” ci sono stati comodamente per venti anni , fra divani e milioni).

Cosa ha detto di così grave la Emma? Di fronte all’approvazione di una manovra finanziaria (la disposizione fondamentale per far funzionare lo Stato) presentata dal governo a scatola chiusa, con un parlamento esautorato e umiliato, di fronte a chi dice che non ha nessuno importanza e potrebbe andare bene nominare i deputati per sorteggio, ha ricordato cose vecchie di due secoli , che la democrazia sarà difettosa ma nessuno ha ancora inventato di meglio, che dai tempi di Montesquieu (noto filosofo settecentesco per chi ancora non lo conoscesse) si parla di divisione dei poteri, legislativo, esecutivo, giudiziario autonomi fra loro e che questa è la base delle democrazie liberali europee ed affini. Che se la Banca d’Italia fa una critica tecnica (non ho grande simpatia neanche per la Banca) non gli si può rispondere “se Banca d’Italia vuole esprimere un parere si candidi” (certo una bella lista Banca d’Italia con euro come simbolo) , se un magistrato critica un atteggiamento non gli si può dire “ che vada in pensione o si candidi” (ma quanti candidati dovremmo avere?).

Insomma un parlamento svuotato delle sue prerogative e infatti la Emma dice che “qui non c’è neanche più la differenza tra l’esecutivo e il giudiziario o tra l’esecutivo e il legislativo”. Certo, il tutto viene liquidato nel migliore dei casi come un’inutile sottigliezza di una vecchia fissata parlamentare, mentre il parlamento va a votare su un oggetto misterioso, cosa mai successa nella storia della Repubblica, grazie anche ad un’opposizione divisa e inconsistente e priva di una vera visione del futuro.

Naturalmente di fronte al caos parlamentare è pronto il solito distrattore di massa fornito dalla cronaca mediterranea, quale? direte voi. Ma i migranti ovvio, causa di tutti i nostri mali anche quelli di una manovra misteriosa. Così in un “è finita la pacchia” tutti i riflettori sono di nuovo rivolti contro un pugno di poveri cristi in mezzo al mediterraneo, mentre il buon cristiano può fare tranquillamente il presepe ed andare alla santa messa certo che la cosa non lo riguardi e che tutto vada per il meglio. E che Emma Bonino non sia che una povera visionaria inutile, anche se lei saggiamente ha concluso dicendo “ne ho visti altri passare ed andare”.

Buon Natale.

Tiziano Arrigoni

Tiziano Arrigoni

Massetano - follonichese - piombinese - solvayno, insomma della Toscana costiera, con qualche incursione fiorentina, Tiziano Arrigoni è un personaggio dalle varie attività: scrittore di storia e di storie, pendolare di trenitalia, ideatore di musei, uomo di montagna sudtirolese ed esperto di Corsica, amante di politica - politica e non dei surrogati, maremmano d'origine e solvayno d'adozione, ecc. ecc... ma soprattutto uno che, come dice lui, fa uno dei mestieri più belli del mondo, l'insegnante (al Liceo Scientifico "E.Mattei" di Solvay) e, parlando e insegnando cose nuove, trova ispirazione e anche "incazzature", ma più la prima, dai suoi ragazzi di ieri e di oggi.

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