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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Adoro il pubblico dei programmi televisivi

Adoro il pubblico dei programmi televisivi

È vero, il titolo ha già spiegato tutto: adoro il pubblico dei programmi televisivi.

Specialmente dei talk show politici e calcistici.

Perché si vede chiaramente che i figuranti veramente interessati all’argomento sono il 15%, arrotondando per eccesso.

Si vede chiaramente che gli altri sono pentiti d’aver scelto di partecipare a quella trasmissione e vorrebbero essere a casa, sul divano.

Cioè, però attenzione, perché guadagnano comunque eh: pare che la cifra oscilli dai 30 ai 50 euro, addirittura 90 per i grandi show.

Quindi, facendo due conti, uno può farci anche uno stipendio part-time.

“Ciao, che lavoro fai?”
“Il pubblico nei programmi tv”.

Beh, c’è chi lo fa per protagonismo, come per esempio Alessandro Cocco, famosissimo presenzialista che per quanto mi riguarda se non lo riconosco nella folla un po’ ci rimango male.

 (Alessandro Cocco è quello coi baffi)

 (In posa)

 (Vediamo se avete capito: chi dei due è Alessandro Cocco?)

Io non sono mai andato in un pubblico televisivo.

Anzi no: una volta è capitato.

Era il 4 luglio 2013, eravamo a Castiglioncello io e l’ingegner Francesco Cherchi; avevamo il pass stampa (a nome naturalmente di WiP) per partecipare agli eventi del “Gran Galà di SportItalia”, o ‘na roba del genere. Quale non fu la nostra sorpresa quando scoprimmo che il pass valeva anche per la sera!

Quindi, con la nostra meravigliosa faccia di tolla, andammo nel pubblico del galà. Ho sempre segretamente la paura che ad un certo punto sbuchi l’Alessandro Siani o il Giucas Casella di turno che mi faccia fare la figuraccia, però andò tutto bene, io e l’ingegner Cherchi eravamo molto su di giri tant’è che ci arrivarono sms in diretta di nostri amici con scritto “Smettetela di fare le facce sceme, vi si vede”.

Sarà un caso eh, ma su internet non esiste più il video di quella serata.

Colpa nostra? Chissà, ci prendiamo comunque la responsabilità.

Però voi fate questo gioco: quando ci son programmi tipo “Porta a Porta”, “Tiki Taka”, insomma ‘sti programmi qui, concentratevi sul volto delle persone sullo sfondo.

Vi prego, osservatele.

Poi scrivete pure nei commenti a quest’articolo le vostre sensazioni.

Personalmente per loro provo empatia, si vede che stanno pensando alle cose da fare, ai fatti loro.

Il mio sogno sarebbe uno che s’addormenti in diretta o che risponda al telefono, incurante di tutto.

Non accadrà mai.

Mah, forse una volta accadrà: dipende se mi capiterà una nuova occasione di far parte di un pubblico televisivo.

Ma se qualcuno che sta leggendo avrà quell’opportunità, è pregato di esaudire questo mio sogno.

Manca poco a Natale, siamo tutti più buoni.

Dai.

Nicolò Bagnoli

Nicolò Bagnoli

Nasce nel 1986, nel 2010 ha l'idea di WiP Radio di cui è il direttore, è quasi alto come Berlusconi, davanti ad un microfono può starci ore. Parlando, ovviamente.

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