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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Saper fare le carezze conta, eccome se conta!

Saper fare le carezze conta, eccome se conta!

Saper fare le carezze conta, eccome se conta!

Uno studio pubblicato su Nature Neuroscience, da parte di ricercatori del North Carolina, sosterrebbe che le carezze per essere piacevoli dovrebbero percorrere la superficie “trattata” a un ritmo tra i quattro ed i cinque centimetri al secondo, pena la non attivazione di un gruppo di fibre nervose che si chiamano “nervi C-tattili”. Se la velocità è più lenta il messaggio non arriverebbe affatto al cervello, e se è più veloce il segnale che arriva risulterebbe essere un segnale di fastidio.

Ma esiste veramente un unico metodo per far sì che le carezze arrivino sempre e siano efficaci come decreterebbero questi studiosi d’oltre oceano? Ma quanto sono importanti le carezze nella vita di un individuo? Si può vivere senza carezze? Concordo con uno dei più importanti narratori statunitensi dell’Ottocento, il grande Nathaniel Hawthorne, che sosteneva che le carezze sono necessarie alla nostra esistenza così come le foglie sono indispensabili alla vita di un albero!

E allora educhiamoci alla carezza: accarezziamo i nonni, i genitori, i figli, gli amici e tutti i nostri amori senza i quali la nostra vita sarebbe terribilmente arida!

Se chiudessimo per un attimo gli occhi e pensassimo a tutte le carezze che abbiamo ricevuto fino ad oggi quali ci verrebbero in mente? Quali carezze vorremmo ripercorrere nella nostra mente? Vi invito a farlo!

Se chiudo i miei ripenso ad un’immagine dolcissima, l’immagine di una bellissima pancia che viene accarezzata a quattro mani da due genitori “in attesa”!

Ripenso a tutte le volte che ho accarezzato i  miei cari e a tutte le volte che invece non l’ho fatto! Dolcissima quest’immagine dove la carezza racchiude in se tutto l’amore tra due generazioni lontanissime!

E per finire non posso non pensare a tutte le carezze che ci siamo scambiate io e la mia gatta “Milla”!

Concludo questo breve scritto sulle carezze con una mia poesia sostenendo che non importa di come vengano fatte, se utilizziamo le mani, i piedi,  la pancia, o qualsiasi altra parte del corpo, oppure le parole, i silenzi, gli sguardi, i sorrisi, i FATTI, l’importante è che le CAREZZE vengano fatte, SEMPRE, e che chi le riceve le riconosca come le più belle al mondo!

Accarezzami

quando piango

accarezzami

tutte le volte che mi perdo

accarezzami

quando sono felice

accarezzami

i capelli

gli occhi

le braccia

il palmo delle mani

il seno

il ventre

le gambe

i piedi

e poi riinizia senza fermarti

mai!

Accarezzami

con i tuoi pensieri

con le tue paure

con la tua gioia

con la tua voglia spasmodica di vivere!

Accarezzami

l’anima

dolcemente

con forza

con vigore e

cavalcheremo insieme il mondo

uno accanto all’altro

accarezzandoci

senza fine!

Paola Giustiniani

Paola Giustiniani

Nata a Pisa, dove risiede, il 5.3.70. Studia a Tübingen in Germania e si laurea in lingua tedesca presso la facoltà di Lingue e Letterature straniere di Pisa. Lavora presso la Knauf dal 2001, multinazionale leader nel settore dell'edilizia, in qualità di Assistente di direzione di stabilimento. Ha iniziato la collaborazione con WiP Radio scrivendo il blog "Emozioni e non solo... giustappunto". Quest'anno ritorna proponendo una nuova rubrica, "Battiti di ciglia petalosi".

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