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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Di che colore sono le bugie?

Di che colore sono le bugie?

Di che colore sono le bugie?

L’immagine di copertina nasce quando un giorno Oliviero Toscani chiese ad un falegname di Collodi di costruirgli cinque Pinocchi, usando però cinque legni di colore diverso.

Una volta finiti, il falegname si rese conto che non aveva mai riflettuto sul “vero” colore di Pinocchio e si meravigliò nel constatare di amarli tutti e cinque indistintamente.

E noi ci siamo mai chiesti di che colore sono le bugie?

Esiste forse una scala di colori anche per le bugie a seconda della gravità della menzogna che va dal bianco candido al nero come la pece?

Indubbiamente conosciamo tutti le bugie bianche che sono sì delle menzogne ma sono le così dette “bugie a fin di bene” che si dicono solitamente per celare una verità non scomoda per chi la dice, ma per la persona che viene per così dire “ingannata” che forse non sarebbe pronta ad ascoltare una verità forte ed infatti le bugie bianche sono quelle bugie che per lo più si raccontano ai bambini, per tutelarli di fronte a conoscenze che non sono ancora pronti ad affrontare.

È più forte di noi, iniziamo sin da piccoli a dire le prime bugie, quante volte, ancora bambini, abbiamo mentito ai nostri genitori nel dire che ci eravamo lavati i denti, quante volte abbiamo detto bugie nel marinare la scuola, quante volte poi, da ragazzi, abbiamo finto di aver perso il libretto degli esami dell’Università per voler nascondere un brutto voto!

Possiamo avere i genitori più rigidi, più integerrimi, ma queste piccole bugie fanno parte della crescita di ognuno di noi e sono bugie che alla fine non hanno mai fatto male a nessuno!

Poi si cresce e ci si rende conto che la vita è complicata, che spesso è addirittura difficile comprendere dove termina la finzione e dove inizia la verità e viceversa.

Non so quando sono riuscita a far capire a mia figlia che tutto ciò che vedeva alla televisione, cartoni animati e film, non facevano parte della vita reale, non erano avvenimenti che stavano accadendo in quel momento a delle persone vere e proprie ma che si trattava di pura recitazione!

E nel teatro, come nella pittura, tutto è finto ma niente è falso. Bellissimo questo quadro del pittore fiorentino contemporaneo Sergio Nardoni dal titolo “Teatrino viaggiante”.

Quante volte con le nostre bugie abbiamo ferito i genitori, gli amici, l’amato ma alla fine le bugie più gravi sono ahimè quelle che diciamo a noi stessi, quando facciamo finta di niente, di non vedere, di non capire, quando non riusciamo a percepire il cambiamento che c’è accanto a noi dove i neri sono costretti a scappare, dove il rosso dilaga (si pensi alla sciagura di pochi giorni fa in Guatemala), dove il verde del paese non è più speranza, dove il blu del cielo non è più dipinto di blu e quello dei mari è macchiato da plastiche di tutti i colori.

Forse a volte basterebbe poco, essere convinti di voler cambiare il mondo, darsi la mano e procedere uno accanto all’altro con le stesse sane convinzioni!

Mi piacerebbe che al mondo ci fossero solamente bugie bianche, quelle dei bambini, quelle piccole, innocue, che non feriscono, che non fanno male e che non uccidono la gente!

Domenica a Pisa ci saranno le elezioni del nuovo Sindaco e vorrei che ognuno di noi riflettesse e non si raccontasse ancora delle bugie!

Il colore bianco, in questo caso, è un segnale politico: la scheda bianca non è altro che il simbolo dell’astensione, coincide con la rinuncia alla partecipazione e quindi, per dirla alla Gaber, è un’assenza di libertà che io non concepisco proprio!

Concludo dicendo che se ognuno di noi si rendesse conto delle potenzialità che ha accanto forse smetterebbe di dire bugie, a volte è come guidare una rossa rispettando i limiti di velocità: il tragitto più comodo, il paesaggio più godibile, ma non si esalta minimamente il mezzo né il motivo, ossia l’emozione per cui è stato creato!

E noi siamo sicuri di sapere perché siamo stati messi al mondo? Vogliamo continuare a raccontarci delle “frottole” o decidiamo, una volta per tutte, che il tempo di fingere è finito veramente e che quella che stiamo girando non è una fiction ma la nostra vita reale?!?

Vi saluto con una mia poesia e vi ringrazio per aver letto quest’articolo!

Sei un bugiardo

quando dici di amarmi!

Sei un bugiardo

quando dici di non amarmi!

Le parole che escono dalla tua bocca

non corrispondono mai a verità!

Smetti di parlare,

smetti di mentirmi,

amami in silenzio e

solo allora capirò

dai tuoi occhi,

dalle tue mani,

dalle tue vibrazioni,

dal colore della tua anima

quando è accanto alla mia

se mi ami oppure no!

Paola Giustiniani

Paola Giustiniani

Nata a Pisa, dove risiede, il 5.3.70. Studia a Tübingen in Germania e si laurea in lingua tedesca presso la facoltà di Lingue e Letterature straniere di Pisa. Lavora presso la Knauf dal 2001, multinazionale leader nel settore dell'edilizia, in qualità di Assistente di direzione di stabilimento. Ha iniziato la collaborazione con WiP Radio scrivendo il blog "Emozioni e non solo... giustappunto". Quest'anno ritorna proponendo una nuova rubrica, "Battiti di ciglia petalosi".

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