ON AIR


Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

La maschera del codipendente: togliamola e non usiamola più

La maschera del codipendente: togliamola e non usiamola più

La maschera del codipendente: togliamola e non usiamola più… Vittima e carnefice, codipendente e narcisista e così via, implica che ognuno di noi svolga un ruolo ben preciso in una relazione.

Io credo, ma questa è una mia teoria che ho elaborato osservando me stessa e vari codipendenti nelle relazioni, che anche i codipendenti indossano una maschera, così abituati a non ascoltare i propri desideri e il proprio io interiore, sono completamente sconnessi dalla loro essenza, allora indossano la maschera del salvatore, della persona buona, della persona amorevole, della persona annientata e zerbino per “salvare” qualcuno. Ma quando un non narcisista, una persona che non è da salvare si trova intrappolato in una relazione del genere non può che dire “così non va bene” allora se il codipendente non comprende e non muta il suo atteggiamento, la relazione è destinata a naufragare. Ed è proprio in questo momento che la maschera cade, il codipendente non si meraviglia del fatto che l’altro non voglia il suo amore che in qualche modo potremmo definire patologico e qindi cala la maschera. Cosa c’è dietro quella maschera?

  • Una persona affranta e che soffre realmente, una persona che si sente fallitto pur avendo attuato lo schema che ha imparato, ovvero quello di dire sempre di si, ma una relazione sana si basa sul confronto, sul bilanciamento dei bisogni e dei desideri con l’altra persona. Quindi il non narcisista non riesce a soportare il fatto di non avere stimoli e confronti.
  • Una persona ferita, che non si capacita del perchè, l’altro che adesso identifica come il nemico da distruggere, non accetti il suo grande amore, anche se l’altro l’ha spiegato bene.

Adesso si vede la vera natura del codipendente, una persona affranta, con bassa autostima, che rivive e ricrea costantemente uno schema che le/gli ricordi la ferita originale. Ma è proprio questo il momento buono per lavorare, non distrutti e svuotati da un narcisista, vi è ancora la forza e la capacità di reagire, allora invece di incanalare la rabbia verso questa persona, incanaliamo questa energia nella spinta alla guarigione.

La vita, il nostro istinto, non ci mettono mai nessuno per caso davanti, ogni relazione è un passettino verso una crescita personale. Credo che ogni partner possa essere “utilizzato” per capire quale nodo sciogliere in quel momento. Attrarre una determinata tipologia di persona può rivelarsi una valida prova per capire a che punto siamo. Se abbiamo attratto una persona non narcisista, alla fine evidentemente siamo sulla strada giusta!

Allora che aspetti, chiama il tuo terapeuta e continua sulla giusta via!

Martina Vecce

Martina Vecce

Martina Vecce è una giornalista iscritta all'albo dei pubblicisti della Toscana, esperta in web marketing e comunicazione online, ha iniziato a scrivere “Diario di una codipendente guarita” per WiP Radio dopo un percorso introspettivo molto intenso e difficile, ovviamente non vengono dati consigli psicologici, ma vengono raccontate esperienze vissute da lei o da suoi conoscenti durante il percorso di guarigione.

Articoli Correlati

Commenti