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Freelance: la ricetta del 2018!

Freelance: la ricetta del 2018!

Il nuovo anno è iniziato e, come me, tu freelance sei già indietro su tutte le consegne da qui a Maggio 2020.

Le vacanze sono passate e, come molti altri, tu avrai spento il computer sì e no per 36 ore al massimo.

Senti che un nuovo anno comincia e dato che sei una persona “automotivata” e determinata (tanto da aver aperto la partita IVA in Italia prima dei 30 anni) avverti un fremito positivo nonostante questo Gennaio sia un prolungamento subdolo di Dicembre o Novembre: ovvero lavori h24 e inizi ad aver paura delle piaghe da decubito sul tuo sedere.

Okay, seguimi. Concentriamoci su quel fremito positivo. Vuoi scoprire la ricetta per il freelance felice nel 2018?

Il primo passaggio di questa ricetta è:

# 1 “Non soffocare questa energia positiva di inizio anno”

Se è successo anche a te, se la senti nell’aria, intervieni subito per impegnare delle risorse per non soffocarla. La possibilità di rinnovarsi anche se viene dal cambiamento di una data non va mai sprecata. Mantieni viva la possibilità che questo anno qualcosa cambi e che sia migliore, per te, per gli altri e per tutti gli esseri viventi.

Senti anche tu il peso del mondo addosso ma sei consapevole che quello che fai non salverà le vite in Africa? Ottimo, è normale. Non so di che squadra tu faccia parte, io di quella che non crede in se stessa e sta male perché oltre a non essere brava nel suo lavoro non salva nemmeno le vite in Africa. Ma lo stesso concetto è applicabile anche a chi stracrede in quello che fa e poi si scontra con la realtà in cui realizza che comunque non salva vite. La domanda è: ne vale la pena?

No, ecco il secondo passaggio:

# 2 “Impegnati con serietà nel tuo lavoro, ma a meno che non sia una questione di vita o di morte permettiti di staccare dal computer un’ora al giorno!”

Lo so è difficile, le notifiche, le mail, il lavoro di casa, l’incubo della partita IVA, la non malattia, la non maternità… ma quello che fai, come qualsiasi altro lavoro di un tuo collega di agenzia, non salva vite anzi se continui così minerà la tua. Quindi respira, e stacca!

Arriviamo ad uno dei tabù – tutto italiano – per me ormai divertentissimo. Ho passato anni a non farmi pagare, o farmi pagare poco, perché “dovevo ancora imparare” (e non incolpo nessuno, ragionavo veramente così). Ringraziavo anche le aziende per darmi la possibilità di sperimentare con il Social Media Marketing. Beh se adesso hai anche tu la partita IVA e una relazione amorosa stabile e soddisfacente da cui hai imparato però che non ti pioveranno macchine, iPad, e Mac sotto l’albero… (a chi succede, no non è come pensate non sono un po’ invidiosa, sono TUTTA invidiosa)… mi dispiace ma devi farti pagare e anche bene! Non abbiamo l’ambizione di essere ricchi, ma di sopravvivere dignitosamente sì!
Quindi un consiglio:

# 3 “Diminuisci il numero di clienti, massimizza il fatturato per ciascun cliente!”

Come dice il mio mentore piuttosto di farti sottopagare come professionista, torna a fare le stagioni al mare! Tu hai una PROFESSIONE e se sei ancora in piedi, sui tuoi piedi, vuol dire che qualcosa vali e i clienti ti devono considerare come un PROFESSIONISTA! Hai una professione e paghi la tua libertà ogni anno molto salatamente. Se ti sottopagano sarai prigioniero della tua povertà perché non potrai pagare le tasse e ti indebiterai. Scusa lo scenario apocalittico ma qui mi I*****O di brutto! Un cliente che si approccia a te deve avere un’idea anche su quanto ti costa fare questo tipo di lavoro da “esterno” che a loro conviene tanto. È logica, non cattiveria e chi non c’arriva beh non è indispensabile per il tuo business, lascia che rovini qualcun altro che magari ha la mamma e il papà ricchi, e tu apri le selezioni per “avanti un altro”. Solo in Italia ci vergogniamo a parlare di soldi ma se mi dai 300 a me ne resteranno solo 200 se va bene. Devo proseguire? E qui ci allacciamo al penultimo step per questa ricetta.

# 4 “Il business è valido e vedi delle potenzialità ma ci sono ingiustizie: dille!”

Hai fatto le tue valutazioni e hai deciso di proseguire con certi clienti piuttosto che con altri. Ma ti imbatti in problemi di retribuzione, problemi di team, o cose che non capisci.
Se non sei sereno, lavori peggio.
E se come me non hai chissà quale mira di carriera (e non ti riesce fare opere di lecchinaggio) ma vivi da qualche anno in questa giungla… beh è probabile che tu ne abbia viste più di qualcun altro in materia di “problematiche di team e 100 modi per risolverle”.
Sia che tu sia il soggetto del fantomatico problema, sia che tu lo riscontri in qualche tuo collega. Parla. La schiavitù dovrebbe essere finita, se portare alla luce questa cosa ti fa fuori vuol dire che l’azienda non è trasparente. Se la risolve, sarà merito di chi ha parlato. Quindi bravo/a!

# 5 “Non perdere di vista le cose importanti nella vita!”

Eh già, anche se siamo sempre seduti e sempre di corsa, sempre impegnati e poco ringraziati. Beh le cose importanti della vita sono anche altre. Per questo cerca di essere carino con clienti e colleghi, magari hanno problemi di cui non sei nemmeno a conoscenza. Se invece il problema ce l’hai tu, beh chiedi scusa se ti è successo di crollare. Sei umano, basta accorgersene e parlare. Trovati un hobby, un interesse che ti permetta di risollevarti fuori dal tuo ambito di competenza. Alcuni amano la cucina, come molti dei nostri amici di Cookpad. Altri amano lo sport. C’è chi è bravo nel giardinaggio…

Ama le persone che ti circondano anche se la maggior parte delle volte non ti capiscono,  scambiano l’entusiasmo su un progetto per fissazione. Molto probabilmente trattano con un’unica azienda o fanno lavori un po’ più statici pur nella loro difficoltà e pienezza (conosco gente che va in ufficio alle 8 e torna alle 19:00 – non lo farei mai!)… Ma vaglielo a spiegare come sei passato dall’azienda che fa i tubi del condizionatore all’agenzia che fa viaggi ai Caraibi! O come fai a gestire tutte e 2 – 3 – 4 – 5 contemporaneamente anche nell’amministrazione 😉

Ovviamente è più per me che per voi.

Spero vi ci ritroviate un po’. Buon 2018 Freelance!

Letizia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Letizia Vallini

Letizia Vallini

Alla soglia dei 30 anni sono tantissime le cose che ha da raccontare. Nativa di Rosignano e di adozione Veronese, nel suo cuore e nella sua mente sogna da un po' gli States. Per cercare di non perdere tutto ciò che le accade, cerca di parlarne: attraverso la radio, la scrittura, l'arte, attraverso il suo lavoro - si occupa di web marketing e community management, colora la sua vita di tinte brillanti. Anche se si sente grata davvero solo quando si accorge di riuscire a colorare un momento della vita degli altri, che sia un secondo, un giorno o il tempo che ci vuole :) .

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