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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

#quellavoltache in una fiaba disubbidiente… (mentre FUORI PIOVE)

#quellavoltache in una fiaba disubbidiente… (mentre FUORI PIOVE)

 #quella volta che in una fiaba

disubbidiente l’Orco del Bosco degli Agrifogli incontrò

Asia Argento ma ci fu chi si trasformò dopo tanto tempo in

GGG (mentre FUORI PIOVE)

Asia Argento, Harvey Weinstein, Gwyneth Paltrow, GGG in una fiaba disubbidiente.

@Sricciardulli

C’era una volta, tanto tanto tempo fa, un Regno Incantato dove tutti vivevano in armonia; finché, un bel giorno, al di là del bosco, comparve un terribile Orco che veniva da molto, molto lontano portando terrore e sgomento. Beh, il potere delle fiabe è questo: possiamo ascoltare cose terribili, ma lontane nello spazio e nel tempo, tanto, poi, arriva un eroe che salverà tutti e sposerà la ragazza più bella, la principessa! Non c’è niente di più rassicurante di una bella fiaba, fatta di eroi, antieroi e colpi di scena rigorosamente attesi.

bosco incantato delle fiaba

C’era oggi, nel Bosco degli Agrifogli (Hollywood, per chi non avesse voglia di usare Wikipedia) un Orco cattivo temuto da tutti che deteneva il potere assoluto.

 

 

 

 

C’era oggi l’Orco di Hollywood

Harvey Weinstein
Harvey Weinstein

Harvey Weinstein, in uno dei primi pezzi sentiti in televisione, era definito l’Orco di Hollywood.
Indubbiamente citazione assolutamente consona!
Per Orco infatti s’intende: un “mostro”, e qui senza ombra di dubbio direi la similitudine calzi; “protagonista di tante fiabe“, beh, il Bosco dell’Agrifoglio è decisamente un regno incantato dove sogni e desideri di giovani artisti sperano di prendere forma e le storie sugli Orchi purtroppo non mancano; “vorace di carne umana”, scontato il riferimento al bisogno patologicamente bulimico di tal signor Weinstein e, per concludere, rappresentato fisicamente come “un gigante dalla testa grossa, la bocca enorme, la barba e i capelli ispidi e folti”, magari a capelli e barba non ci siamo, ma a testa grossa direi di sì.
Anche la stessa Asia Argento lo ha descritto così, durante un’intervista, con un atteggiamento quasi infantile, che mi ha fatto pensare a una bambina che racconta l’Orco cattivo. Forse, non casualmente Asia mi ha dato questa impressione. Si è sentita davanti a tanta paura?
Una bambina davanti un Orco.

Asia Argento e la fiaba disubbidiente.

Asia: questa fiaba per una parte di pubblico (e non mi riferisco solo a Feltri https://www.iene.mediaset.it/video/scandalo-hollywood-in-italia-le-vittime-diventano-colpevoli_12589.shtml), con lei è iniziata a risultare anomala, meno rassicurante. Non piace. Quindi, c’è chi, risentito, ha cercato di raccontare una storia diversa.

Avete presente quando raccontiamo una storia ai bambini e cambiamo qualche particolare? “No, non è così! La principessa ha l’abito argentato, non dorato!”. Ci correggono indispettiti. “Le fiabe non si cambiano!”. Questa è decisamente una fiaba disubbidiente: la principessa non è vestita con un grande abito pieno di merletti ma spesso in dark, non ha la pelle bianca e candida ma il corpo tatuato, non perde una scarpetta di cristallo, ma indossa scarpe sexy, non ha un’aria ingenua e sicuramente non è vergine immacolata, non è buona o sfortunata, al contrario è figlia d’arte, infine non ha neanche ha gli occhi azzurri, povera Asia, sono scuri e poi, forse, non è neanche tanto simpatica!

asia argento
Asia Argento

C’è chi allora ha iniziato a chiedersi se, forse, l’Orco cattivo abbia fatto bene a mangiarla o, forse, è lei che si fatta mangiare perché così pensava di vincere l’Oscar interpretando Pulp Fiction?

 

 

 

 

Piace di più Gwyneth?

Molto meglio Gwyneth Paltrow, allora principessa sposa del principe Brad, incontrato sul set di Seven. Almeno è bella, bionda, con l’aria fragile e, da quando Brad l’ha lasciata per una principessa più bella, è rimasta sola e abbandonata.

Gwyneth Paltrow

Piace di più Gwyneth? Per qualcuno è decisamente più accettabile immaginarsela cadere in un tranello, adescata, violentata, plagiata e umiliata? Che differenza c’è tra le due? Tra le venti o tra le migliaia di ”#Me too” o” #quella volta che”? Veramente è importante com’è la donna? Chi è la donna? Se ci piaccia o no? O forse Asia è solo italiana. Del resto qualcosa in questo non torna, ha scelto il bosco sbagliato, si è allontanata troppo! Mi chiedo: perché ad Asia ci sia chi si è sentito in dovere di dire:” potevi dire no”?

Principesse senza principe.

Ma che fiaba è?

La principessa e il principe nelle fiabe
La principessa e il principe nelle fiabe

Questa fiaba non piace, perché è una fiaba diversa e disubbidiente: le principesse non muoiono mangiate dall’Orco ma, giorno dopo giorno, diventano donne, guariscono le ferite, guariscono anche un po’ le cicatrici, magari vanno in terapia, magari diventano madri di figlie, e restano vive. Si trasformano magicamente nelle donne dei film prodotti dall’Orco, resistono sopravvivono e non aspettano l’eroe che le salvi, si salvano da sole e diventano eroine. “Non vale!” Qualcuno pensa pretendendo di riavere i soldi del biglietto! Questa fiaba non è una fiaba, non c’è il principe, c’è solo qualche uomo che, sconvolto da tale forza di queste eroine, ammette di non essere stato il principe azzurro.
Manca l’eroe e manca il “vissero felici e contenti”.
E l’Orco? Sarà sconfitto? Riuscirà a diventare come GGG (Grande Gigante Gentile) laggiù in Arizona?

Cosa direbbe GGG?

GGG
GGG

Chissà come spiegherebbe GGG alla piccola Sofia che specie di Gigante mostruoso sia Mr Weinstein (pure il nome è antipatico, povera Flavia Vento che lo ha dovuto pure trasformare). InghiottiCicciaViva, Ciuccia Budella, StrizzaTeste, Trita Bimbo, Vomitoso, Crocchia Ossa. Fin qui i nostri bambini possono accettarlo, ma Orco Weinstein come lo chiamiamo? Il Violentatore seriale, non c’e altra definizione. Un violentatore che usa il potere per ottenere ciò che vuole. Beh, tra tutti i giganti del Bosco  degli Agrifogli, GGG purtroppo proprio non c’è, cari bambini e cari adulti. Forse ci sarà qualcuno che ha scelto di mangiare solo cetrionzoli, ma, di sicuro, non c’è nessuno che abbia almeno provato a sconfiggere i giganti cattivi. In questa fiaba sono le donne a diventare GGG. Sono le donne che, facendosi forza l’una, con l’altra hanno iniziato a combattere. E non solo, stanno combattendo ancora tutti gli orchi e le orchesse che in questi giorni hanno di nuovo cercato di mangiarle, umiliandole, incolpandole, deridendole, giudicandole.

Mi piace pensare

Ma mi piace pensare che questo unirsi possa far sì che non sia più normale che succeda, o che non sia scontato, che uomini più forti o di potere, Presidenti di aziende o case cinematografiche, Attori con Oscar o senza, Medici ginecologi o  no, Capi di Stato, Capi ufficio e chi più ne ha e più “#quella volta che” ne metta, usino la loro posizione per poter legittimare quello che si chiama in un solo modo. Violenza sessuale. Magari queste donne unite possono far riflettere sul fatto che esistono tanti modi per costringere una donna ad avere rapporti non consensuali, che non sia soltanto con la violenza fisica, ma anche psichica.

Nessun dubbio su cosa sia violenza

Violenza è ogni volta che una donna sente di non aver la possibilità di scegliere. Non importa quello che noi pensiamo avessero potuto fare queste vittime: se urlare, scappare, denunciare. Queste donne in quel momento sentivano di non poter segliere. Che differenza fa se fossero  state ingenue, sprovvedute, superficiali o no? La presunta “facilità a cascare nel tranello” di queste ragazze, non fa risultare l’abuso più grave? Queste donne avevano paura, non sentivano di avere via d’uscita e l’Orco lo sapeva. Tutto qui.
Adesso magari questo mostrarsi senza vergogna di chi ha denunciato, anche se dopo tanti anni, potrà aiutare chi dopo di loro. Qualsiasi donna o uomo  abbia il coraggio di denunciare un abuso sessuale deve diventare un esempio.

Vissero felici e contenti?

Quindi come si conclude la fiaba? A me piace pensare, che non si concluda, ma che sia appena iniziata e che non finisca con il ”vissero felici e contenti”, ma che porti a un cambiamento più profondo. Mi piace pensare, che arrivi il momento nel quale la vergogna non sia più provata dalle vittime, ma dai carnefici e da chi abbia solamente un dubbio che una storia come questa possa essere anche minimamente commentata con un “sì però”.
C’era una volta, in questo mondo, un momento in cui le donne smisero di avere vergogna.
Ognuno di noi può far parte di questo cambiamento in qualche modo, io l’ho fatto scrivendo. http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2017/07/20/passioni-sesso-e-segreti-quelle-vite-cosi-normali-di-micheFirenze13.htm

Serena Ricciardulli

Serena Ricciardulli

Psicoterapeuta e scrittrice. Vive nella sua amatissima Castiglioncello. Nel 2017 esce il suo romanzo di esordio "Fuori Piove" (Bonfirraro Editore). Di lei hanno scritto La Repubblica, Il Tirreno, La Nazione, Nuova Antologia, definendo il suo romanzo un successo editoriale. Adesso inizia la sua esperienza come blogger di WiP Radio.

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