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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Quella voglia di scuola mai avuta

Quella voglia di scuola mai avuta

Quella voglia di scuola mai avuta

Pubblicità.

La scena è la seguente:

voglia di scuola

 

Bambini in Africa in una stanza in una giornata di sole, muniti di penne, libri e quaderni colorati.
Un insegnante indica qualcosa alla lavagna e i bambini alzano la mano per rispondere.
Tanti sorrisi, tanta voglia di imparare, tanta positività.

Poi ripenso a come ho vissuto io la scuola e mi crescono i dubbi.

Partiamo da una cosa semplice: imparare è bello, conoscere le cose è bello.

Quando c’è qualcosa che non conosco – e magari mi incuriosisce – cerco qualche informazione, giusto per avere un’infarinatura sull’argomento.

Sono sempre convinto dell’idea che nella vita bisogna conoscere qualcosa di tutto per non venir fregati.

voglia di scuolaTornando alla mia scuola: la cosa che ricordo maggiormente è la voglia mai avuta di andarci, quel perpetuo rompimento di coglioni ogni mattina, svegliarsi presto per andare in un luogo odiato in cui mi sarei annoiato, a studiare cose che non volevo studiare per ottenere voti che non mi sarebbero serviti.
L’idea di “conoscere” era pesante e per nulla attraente, eppure oggi è una delle mie attività preferite.

Conoscere, Sapere…

Ho riflettuto (e rifletto ancora) su quelle differenze tra la mia versione di scuola e quella vista in quelle pubblicità con bambini meno fortunati ma più felici del me bambino.

La conoscenza non solo è bella ma getta le basi per il nostro futuro, il primo esempio che mi viene in mente è voglia di scuolala tecnologia che ci portiamo in tasca: se non ci fosse stato un visionario studioso non avremmo uno smartphone più smart di noi sempre a portata di mano.

Quei bambini vivono la scuola come un lusso, noi le scuole le abbiamo quasi sotto casa.

A quei bambini viene promesso un futuro più roseo grazie a quella scuola costruita con fatica, quindi noi dovremmo averlo garantito il futuro migliore, considerando la nostra agiatezza.

E torna la domanda: perché noi a scuola non volevamo andarci, mentre quei bambini non vedono l’ora di passare la giornata ad apprendere?

Sarà perché noi la diamo quasi per scontata che ci sembra una piccolezza?

Secondo me no.

Su tumblr gira un post che secondo me risponde in toto alle mie perplessità, quindi VIA CON LA CITAZIONE!:

La scuola fa schifo perché prende il meraviglioso concetto di apprendere e scoprire nuove cose e semplicemente lo rovina con l’atmosfera di giudizio e soppressione della creatività e scadenze strettissime basando la tua intelligenza su una lettera […]

 

voglia di scuola

E io sono più che d’accordo con tutto ciò:

A scuola ormai non si studia più per il sapere, la cosa che ricordo maggiormente è studiare “per prendere un voto alto per alzare la media e passare senza debiti”.

Un po’ come il ragionamento “mi metto la cintura di sicurezza che sennò mi fanno la multa”, non si va a scuola in un paese sviluppato per coltivare la propria cultura e intelligenza, ci si va per ottenere un numero che ci farà finire la scuola al più presto con il minor sforzo.
Ed ecco che si studiano le parole a memoria invece dei concetti, si copia e si imbroglia nei compiti in classe, si partecipa alle interrogazioni come se fossero un quiz a premi piuttosto che un “timbro” che certifica il nostro sapere.

Con il tempo la scuola si è focalizzata troppo sulla prestazione, quando in realtà dovrebbe dedicarsi al nutrimento delle idee e alla coltivazione della conoscenza.

Daniele Raddino

Daniele Raddino

Daniele Raddino, classe 1992. Fotografo in fase di crescita, quando ripone la reflex sperpera il tempo libero con uno strumento musicale o sull'internet, tra blog e video a caso. Adora il tiramisù, la musica di una volta e il suono vigoroso di un motore potente.

 Collabora con WiP Radio scrivendo in un blog, commentando - senza peli sulla lingua - il mondo che lo circonda grazie alla capacità d'osservazione acquisita durante le sue piccole avventure fotografiche quotidiane.

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