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“Fatti di sangue”: due etti e mezzo di commedia, per favore!

“Fatti di sangue”: due etti e mezzo di commedia, per favore!

Spettacolo andato in scena il 16 febbraio 2014 al Teatro L’Ordigno di Vada.

A cura di Giulia Santi e Giada Baicchi

Tempi bui alla macelleria Frustalupi. Il livornesissimo Olinto, sedicente ex promessa del calcio, è alle prese coi suoi rimpianti e l’affitto da pagare: non si vende più un euro di carne e Turi, il commesso balbuziente, non è certo d’aiuto con la sua dialettica stentata. La moglie di Olinto, Adolfa, proprietaria della macelleria insieme alla sorella Benita, oltre a reprimere la passione del marito per il Livorno e per il Che, gli impedisce anche di vendere i polli allevati a terra della sorella Maria: poco chic e pieni di penne sono assolutamente out per un’ex soubrette elegante come lei. Completano la famiglia Jenny, aspirante concorrente al talent “Cugini”, e Armandino, che dopo un periodo passato in India a ritrovare se stesso torna abbracciando inaspettatamente il veganesimo e la filosofia hare krishna. Il ritorno di quest’ultimo porta una nuova voglia di freschezza nella famiglia (ma non nell’alito mefitico della zia Benita) che con l’aiuto di Cacciucchino, un avventore della macelleria e preda sfuggevole della zitella con l’alitosi, e della signora Bellosguardo, manager milanese, trasforma la tradizionale botteguccia in un concept store vegano. Peccato che l’imprenditrice dall’occhio lungo fugga coi risparmi di Olinto e lasci tutti a risolvere i loro pasticci… in modo oltremodo inaspettato.
Scritta e diretta da Massimiliano “Mamo” Gionti e portata in scena dalla compagnia Poveri ma ganzi, questa commedia comica diverte dall’inizio e sorprende nel finale, oltre a lasciare nell’attesa di un fatto di sangue che non arriva. Il sangue del titolo scorre invece abbondantemente sul bancone della macelleria e nelle vene degli appassionati personaggi, i desideri egoistici e caricaturali dei quali li rendono ciechi rispetto alla realtà che li circonda. Uno spettacolo leggero e divertente ma che lascia l’amaro in bocca; un lieto fine che stupisce ma che fa pensare “Ben gli sta!”; due atti e mezzo passati piacevolmente.

Nell’intervista realizzata da WiP Il regista Massimiliano Gionti parla di sé e della sua commedia: il perché del titolo, la trama, la compagnia. Per ascoltare l’intervista clicca play

Qui invece si parla dei nuovi progetti dei Poveri ma ganzi e dei contatti per seguirli:

 

La gallery dello spettacolo

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Giulia Santi

Giulia Santi

Appassionata di letteratura, arte, teatro e fai da te, ama le cose semplici e le tinte unite, le piante, la cioccolata e il profumo della pioggia. È laureata in letterature comparate e sa anche essere una persona seria. Quando le va.

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